XLII

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"Eravamo entrambi molto ubriachi ma ci siamo baciati" mi dice Noah quando finisce la lezione.

Ieri sera non li ho più visti dopo che ho cominciato a bere con il ragazzo della nostra scuola. Li avevo lasciati al tavolo con qualche altro compagno di corso, poi sono tornata a casa quindi non so cosa sia successo e ovviamente, è capitato di tutto. Mi ha detto che sono rimasti li, bevendo shottini finché ad un certo punto non li hanno lasciati soli. Hanno parlato molto e poi non si ricorda bene come ma sono finiti a baciarsi.

"Lei è persa, immaginavo che sarebbe capitato prima o poi" rispondo.

"E' questo il problema" dice mentre usciamo dall'aula.
"Io so bene quanto lei è interessata, si vede e lo capisco. Il problema è che non so quanto lo sono io. Insomma lei è molto bella, simpatica e mi piace uscire insieme. Ma non so se io sono interessato a lei in quel senso, ho paura di aver rovinato tutto con quel bacio. Adesso lei avrà delle aspettative al riguardo e non so che fare" mi racconta preoccupato.

Credo di comprendere bene le sue preoccupazioni, so cosa vuol dire essere insicuri e aver paura di ferire i sentimenti di qualcuno a causa di questo. So bene che l'unica cosa da fare in queste situazioni è essere chiari e onesti con l'altra persona, l'ho imparato a mie spese.

"Se cerchi consiglio da un'esperta, parlane con lei e sii sincero, mi sembra una ragazza abbastanza aperta alla conversazione, non sarà difficile" cerco di alleviare i suoi pensieri.

Mi prende sotto braccio e io lo cingo sui fianchi mentre camminiamo verso l'uscita di scuola. Ci dirigiamo verso l'auto e non vedo Harry arrivare, anzi, Noah mette in moto ed esce dal parcheggio.

"Harry non viene?" chiedo stranita.

Da quando lavora a scuola andiamo e torniamo sempre insieme, come mai oggi no?

"Ha detto che torna a casa più tardi oggi" fa spallucce e imbocca la strada di casa.

Spero che non starà via tutto il pomeriggio come la scorsa volta, avrei voglia di fare qualcosa oggi. Vorrei uscire un po' con lui, riprenderci i nostri spazi come una volta. Ora che viviamo insieme ci vediamo tutti i gironi ma non è la stessa cosa di stare insieme, da soli, fuori o dovunque sia. Non ci vediamo con lo scopo di parlare, condividere del tempo e creare dei ricordi. Non è che non mi piace vivere con Harry, ma se non mi chiede di tagliargli i capelli o se non viene in camera mia per parlare, non passiamo tempo di qualità insieme.

"Stanno organizzando una grigliata per questa sera" quando mi viene in mente informo Noah.

Forse è per questo che non c'è, ma la spesa l'ha fatta Louis e non credo ci sia altro da fare. Questa domanda mi rimane in testa per tutto il giorno, come se dovessi trovare una soluzione, come se dovessi cercare degli indizi e trovarne la risposta. Non sono mai stata così fissata su qualcosa, anche se quando si tratta di Harry potrebbero venirmi in mente due o tre volte in cui sono rimasta in pensiero per tanto tempo. A mia discolpa posso dire che le volte passate avevano fondamenti basati, c'era un perché a tutto e la maggior parte delle volte avevo ragione a preoccuparmi. Oggi invece più ci penso più mi sembra stupido, sarà a scuola a sistemare qualche orario, a fare qualche riunione o che ne so io. Non ho motivo di indagare sul nulla perché non è successo niente che possa farmi pensare di dovermi preoccupare.

Durante il pomeriggio rimango a casa a studiare con Noah, la settimana prossima cominceranno gli esami e sento già l'ansia che sale. Quando arrivano le sei di sera noto di aver mangiato tutte le pellicine che potevo avere nelle dita, sono davvero delusa di me stessa, era un vizio che avevo perso e ora tutta la fatica e i miei sforzi sono stati inutili, è come se non avessi mai smesso. E' interessante vedere quanto tempo ci vuole per togliere o cambiare le brutte abitudini e quanto poco basta per ripristinarle, purtroppo funziona così anche con le belle cose, un solo minuto basta per spazzare anni di lavoro.

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