Can we surrender?

XLV

"Come sta Madison?" Mi chiede Louis dopo esserci salutati.

"L'ho sentita qualche giorno fa, mi ha detto che sua madre ha le braccia ingessate non ho ben capito come ha fatto a farsi male, ha detto che è strano tornare a casa con i suoi ma stanno bene" rispondo.

Suo padre lavora molto, in pausa pranzo non torna a casa quasi mai quindi sua madre ha bisogno del suo aiuto per prepararsi da mangiare e per le faccende domestiche. So bene che a Madison manca la sua indipendenza e libertà ma allo stesso tempo non lascerebbe mai i suoi genitori senza un aiuto in caso di bisogno.

Noto che Harry si è avvicinato a noi, non so se per introdursi nella conversazione o solo per stare in compagnia. Sono felice che tra tutti sia venuto proprio da noi due.

"Andiamo a trovarla uno di questi giorni, che ne dite?" Chiede Louis integrando Harry nel discorso.

"È una bella idea, sono certa che le farà piacere" rispondo.
"Siamo tutti liberi al sabato pomeriggio, oppure la domenica" mentre propongo qualche data per fare un giretto a Stamford, Harry si avvicina per un attimo sfiorandomi il braccio, quasi mi viene il batticuore ma mi rendo presto conto che in realtà era Megan che aveva sbattuto contro di lui per raggiungere il nostro tavolo.

"Io e Noah abbiamo lezione durante la settimana, Harry adesso lavora a scuola, anche tu hai la domenica libera quindi sarebbe perfetto" continuo il mio discorso mentre noto che l'attenzione di Harry non è più rivolta alla nostra conversazione.

"Per me va più che bene, potremmo anche fare un giro fuori se lei può spostarsi" risponde Louis.

"Suo padre dovrebbe essere a casa nel weekend quindi è una bella idea" dico mentre seguo con lo sguardo Harry che si avvicina a Megan per parlarle all'orecchio.

"Ho visto un paio di posti belli vicino alle vostre zone, potremmo.." Louis continua a parlarmi proponendomi luoghi da visitare ma la mia attenzione è completamente rivolta ai due ragazzi di fronte a me che si sfiorano e si parlano molto vicini.

Cerco di non farmi beccare a guardarli quando lei si gira e lo trascina via, dietro di me impedendomi di vedere dove stanno andando. Mi sento male, vorrei seguirli, anzi no, vorrei non aver mai visto nulla. Mi fa davvero male, più di quanto pensassi, vederli interagire l'uno con l'altra. Vorrei piangere in questo momento. Cerco di distrarmi e tornare a seguire il discorso di Louis che non sembra essersi accorto di nulla.

"Comunque possiamo decidere più avanti" finisce di parlare e io non so nemmeno cosa ha detto.

Faccio finta di nulla, sorrido e annuisco. Mi passa un bicchiere dal nostro tavolo e cominciamo a bere, Liam ci raggiunge e inizia una conversazione che faccio finta di seguire. Con la coda dell'occhio vedo Harry e Megan verso la fine dell'area privé, sono così vicini che sono quasi certa si stiano baciando. Impedisco alla mia mente di pensarlo, sono troppo distanti per esserne sicura, magari stanno solo parlando, è ovvio che potrebbero farlo da più distanti e soprattutto qui, insieme a tutti noi. Il mondo mi crolla addosso quando lo vedo spostarle i capelli dietro l'orecchio, proprio come faceva con me. Pensavo fosse una cosa nostra, era una delle piccole cose che mi facevano impazzire, ora mi sento tradita e mi viene da vomitare al solo pensiero che tutto quello che faceva con me lo faceva anche con lei, lo fa con lei.

"Dio, lo vorrei trovare io un amore come il loro" la voce di Jessica mi fa prendere uno spavento.

Mi giro per guardarla, mentre lei osserva con un sorriso soddisfatto la sua amica mentre flirta con Harry. Stronza. Mi allontano da lei, non la sopporto. Vorrei tornare a casa ora, il pensiero si fa così intenso dentro di me che comincio a pensare quanto dista la discoteca. Prima mi ci volevano circa dieci o quindici minuti per arrivare a casa a piedi, ora la strada è leggermente più lunga, potrei comunque provare, ho gli stivali quindi sarei avvantaggiata. D'estate ho fatto i chilometri con i tacchi, che sarà mai un po' di strada in più con un paio di anfibi?