XXXVI

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La chiamata squilla più a lungo di quanto pensassi. Aveva detto che mi avrebbe chiamata lui ma non ho voglia di aspettare, voglio sentirlo, sapere come sta, quanto manca prima del suo ritorno. Ieri lo avevo chiamato nel pomeriggio e aveva risposto subito, che differenza fa se lo chiamo un po' prima? Continua a squillare e credo di non aver mai concesso così tanto tempo prima di buttare giù. Sette squilli sono un lungo lasso di tempo e basta per sentire il telefono e rispondere, ora invece ho perso il conto ma mi sembra che stia andando avanti da cinque minuti. Proprio quando tolgo il telefono dall'orecchio e sto per premere il tasto di fine chiamata sento la voce di Harry.

"Pronto" avvicino velocemente il cellulare per sentire.

"Ciao Camille" ripete.

Amo il suono della sua voce, non vedo l'ora di sentirla ogni giorno adesso che abiteremo insieme.

"Come stai oggi?" Mi chiede.

"Bene, sono venuta a scuola in macchina con Noah questa mattina" gli dico.

Scaccio velocemente il ricordo della coperta dalla mia testa, il mio intento era di aggiornare Harry sul ritorno di Noah a scuola, non pensare a quella notte.

"Spero che non sarà difficile per lui rimettersi in pari con gli studi" risponde.

"Se la caverà, non ti preoccupare" cerco di rassicurarlo.

Sono certa che non sarà un problema per Noah, certo dovrà darsi parecchio da fare ma non ha saltato nessun esame per ora quindi può stare tranquillo.

"Qui ci chiediamo tutti come siete messi con il trasferimento" continuo.

"Domani spediamo tutta la roba in Australia e sabato mattina all'alba la mamma prenderà l'aereo" mi avvisa.

Mi dispiace per loro, sarà molto più difficile vedere la loro madre una volta che sarà in Australia ma prima parte prima vedrò Harry e sono felice che mancano pochi giorni.

"Camille" dice con tono serio.

"Che c'è?" Chiedo preoccupata.

"Ethan andrà con lei" dice "starà lì qualche mese per assicurarsi che si stabilizzi"

Me lo aveva già detto Isobel ma non ci avevo fatto molto caso. Mi dispiace non vederlo prima della partenza, il fatto che lui resterà li per qualche mese significa che non ci vedremo fino all'estate almeno. Ethan mi manca, come mi mancavano tutti ma con lui non saprei come mantenere i rapporti a distanza. Con Noah è chiaro, siamo amici e chiamarlo ogni giorno non sarebbe strano, con Harry non ci siamo ben chiariti sulla situazione ma parlare al telefono sarebbe normalissimo, come ora. Con Ethan è diverso, non saprei come comportarmi onestamente e non voglio perdere la nostra fragile amicizia perché mi mancherebbe davvero molto.

"Abbiamo parlato in questi giorni. In realtà è stato lui a venire da me, voleva chiarire, ci eravamo già parlati prima ma credo che questo mese lo abbia fatto ragionare parecchio su diverse cose e ci teneva a farmene sapere alcune. Una di queste riguarda te. Mi ha detto che vi siete frequentati a lungo ma che non avete mai fatto nulla, che eravate legati in modo particolare ma che si è reso conto che si era preso una gran cotta e a distanza di tempo è felice di aver tenuto una semplice amicizia" racconta Harry.

Mi si stringe un po' il cuore a sentire queste parole, sapevo che io ed Ethan eravamo molto simili e mi fa pure piacere che lui abbia tratto le mie stesse conclusioni. Mi luccicano un po' gli occhi però a saperlo, capisco che quello che penso e sento io vale lo stesso per lui e sono felice di ciò, sono altrettanto triste sapendo che non avrò modo di sentire da lui queste cose. Ci terrei tanto, significherebbe eliminare definitivamente qualsiasi tipo di imbarazzo nel non sapere cosa dire o come comportarsi, metterebbe un punto definitivo al nostro strano rapporto e potemmo liberamente essere amici. Cerco di farmi supporto pensando che un giorno succederà, che non starà via per sempre.

Can we surrender?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora