Capitolo 5

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-oh che bella struttura- borbottò Dante osservando intimorito l'enorme edificio con la facciata imponente che gli si parava davanti e che sarebbe stata la sua casa per un bel po' di anni.

-non fare il sarcastico piromane- disse suo padre mentre scendeva dalla macchina e faceva fare lo stesso a Dante mentre toglieva le valigie dal bagagliaio della macchina. Ormai i suoi genitori avevano preso a chiamarlo piromane cosa che lo infastidiva e anche molto.

-per quanto tempo dovrò stare qui?-

-fino a quando non completi i tuoi studi- rispose sinceramente suo padre senza però dargli un quantitativo d'anni cosa che mandò completamente in bestia Dante che però decise di non rispondere a tono perché non aveva minimamente voglia di trovarsi con altre punizioni.

-oh signor Monstant è un piacere averla qui- ad accoglierli con quelle parole fu un uomo di mezz'età che stava sorridendo nonostante dalla divisa che indossava Dante avesse pensato di non vederlo con quel sorriso sincero sul volto.

-William, ne è passato di tempo- rispose Julian sorridendo a sua volta all'uomo -lui è Dante uno dei miei due figli- aggiunse poi indicando il moro al suo fianco -ti ho già spiegato tutta la situazione per telefono-

-si, è un piacere Dante-

-piacere mio- rispose il più educatamente possibile Dante che aveva paura di cosa potesse aver detto suo padre a quell'uomo.

-William è il preside della scuola quindi vedi di comportarti bene piromane- gli sussurrò suo padre e Dante annuì, infondo lo aveva capito da solo che l'uomo che aveva difronte era qualcuno di importate in quell'istituto.

-signorino Monstant non servono così tante valigie, basta solo il ricambio della biancheria al resto ci pensa la struttura- disse William dopo aver notato le due enormi valigie del ragazzo.

-oh certo, io non ho disfatto le valigie e mi sono portato dietro le altre quindi non sapevo. Provvedo subito- e Dante realmente prese le valigie e le aprì per cercare le cose indispensabili al lo interno come prodotti per l'igiene personale e la sua biancheria da mettere dentro lo zaino che aveva portato dietro sotto lo sguardo attento del padre e del preside.

-se hai un computer puoi portare anche quello oltre al telefono-

-va bene- e dopo la risposta di Dante William fece cenno a Julian di avvicinarsi per potergli parlare senza farsi sentire dal ragazzino.

-non sembra capace di fare quello che hai detto che ha fatto. Forse non gli serve un posto come questo Julian-

-si sta comportando bene per paura- disse invece Julian osservando il figlio mentre richiudeva le valigie e le portava in macchina per rimetterle nel bagagliaio visto che li non gli sarebbero servite -poche ore e ti mostrerà la sua vera natura-

-spero solo che...spero che gli possa realmente servire- disse infine William senza esprimere le sue vere preoccupazioni a quello che era da sempre stato il migliore amico del suo fratellino.

-fatto- disse Dante raggiungendo i due dopo aver fatto un respiro profondo.

-ottimo, vieni con me così ti mostro la struttura-

-ciao papà- salutò Dante al padre che lo salutò solo con una mano prima di andare verso la sua auto facendo sospirare Dante.

-hai davvero fatto esplodere il laboratorio di chimica?- domandò schiettamente William e Dante sospirò.

-no, quando è successo stavo facendo un esame. Mi hanno incolpato della cosa solo perché qualcuno aveva visto o me o il mio gemello li vicino e il mio gemello ha deciso senza pensarci un secondo che era meglio espellere me. Non sono riuscito a far valere le miei parole e adesso i miei genitori mi odiano per qualcosa che non ho fatto- rispose sinceramente Dante che ipotizzava che nemmeno William gli avrebbe creduto.

-capisco devo avvisarti di una cosa Dante- disse l'uomo e Dante lo osservò attentamente aspettando che continuasse -la tua vita qui non sarà facile per più fattori. Sei arrivato in ritardo e senza fare il test quindi molti potrebbero guardati male, sei il figlio di una persona benestante e qui la maggior parte dei ragazzi vengono da famiglie abbastanza povere per via dello stipendio che si riceve nel periodo che si frequenta la scuola. Ti prederanno di mira-

-c'è davvero uno stipendio se si studia qui?-

-si, ovviamente varia in base alle prestazioni ma si c'è-

-io non ne ho bisogno- disse prontamente Dante -l'ha detto lei sono di una famiglia benestante e sono qui per punizione quindi non mi sembra corretto prendere dei soldi che potrebbero servire a qualcun altro-

-non posso non darti uno stipendio Dante- rispose sospirando l'uomo -ma se davvero non lo vuoi ti farò dare il minimo possibile-

-ma io...-

-protestare qui è inutile, è meglio che lo impari subito e anche a finire una frase con Signore non appena rispondi a qualcuno sopra di te-

-come vuole Signore- rispose Dante e William gli sorrise: imparava in fretta almeno.

-adesso andiamo dritti nella tua camera che condividerai con altri due ragazzi, fatti spiegare tutto da loro io ho una riunione imminente che non posso assolutamente saltare- spiegò l'uomo guardando il suo orologio.

-si, Signore- e dopo quelle parole ci fu il silenzio più assoluto e Dante seguì William fuori dalla struttura principale di facciata per entrare in un giardino dal quale raggiunsero velocemente un'altra struttura rettangolare molto grande e a più piani nella quale entrarono. Una volta essere entrati raggiunsero quello che era il terzo piano e William si fermò davanti la stanza numero 329 prima di bussare con molta forza.

-buongiorno Signore- disse il ragazzo dai capelli castani e la carnagione olivastra che aveva appena aperto la porta.

-Felip il ragazzo al mio fianco sarà il vostro nuovo compagno di camera- disse William e fu allora che il castano si accorse anche della presenza di Dante -lo lascio nelle vostre mani, mostrategli tutto- e così dicendo l'uomo lasciò da soli i due ragazzi che si osservarono per un po' prima che Felip aprisse maggiormente la porta per permettere a Dante di entrare in quella che sarebbe stata la sua nuova camera.


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