Capitolo 8

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Si era svegliato, non sapeva nemmeno Dante come ma si era svegliato alle quattro appena era suonata la prima sveglia che aveva messo ed era riuscito ad entrare anche prima di Felip e Yamato in bagno visto che gli altri due dovevano ancora svegliarsi. Li aveva trovati svegli quando era uscito con i pantaloni verdi militari addosso e la maglia a maniche corte nere. Aveva sistemato la sua roba con calma e si era allacciato gli anfibi nel mentre che aveva aspettato i suoi due compagni di stanza visto che doveva seguire loro per sapere da che parte andare per l'allenamento. Quando uscì nel giardino che aveva attraversato il giorno prima insieme a tanti altri ragazzi quasi gli venne la depressione nell'appurare che proprio come aveva visto di sfuggita dalla finestra della loro camera era ancora buio.

Arrivarono quasi subito in un enorme campo all'aperto che il giorno prima Dante non aveva individuato e nonostante fosse mezzo assonnato notò quasi subito quelli che sembravano tre istruttori guardarli con sguardo austero. Il moro seguì ancora Felip e Yamato e si mise in fila proprio come loro imitando ance la loro posizione con le mani dietro la schiena. Aspettarono per quella che a Dante parve un'eternità fino a quando non arrivarono due ragazzi di fretta e furia.

-fermi li- li bloccò l'uomo dai capelli brizzolati che era al centro guardandoli truce -venti minuti di ritardo quindi mi dovrete fare venti minuti di corsa più degli altri, iniziate adesso- e i due ragazzi dopo essersi guardati disperati negli occhi iniziarono a correre con l'unica donna tra i tre che azionò il tuo cronometro per monitorare i due. -oggi abbiamo un nuovo cadetto: Dante Monstant- disse l'uomo e a Dante corse un brivido lungo la schiena -fatti avanti- e Dante titubante fece come gli era stato detto sentendo su di se lo sguardo ti tutti addosso.

-mattiniero vedo- ridacchiò l'altro uomo scrutandolo attentamente -e io che ti immaginavo già in ritardo il primo giorno recluta. Ti hanno svegliato i tuoi compagni per farti fare bella figura?- gli domandò direttamente.

-no, Signore- rispose Dante -ho impostato la sveglia dopo essere venuto a conoscenza degli orari Signore- spiegò e vide il biondo che gli aveva fatto la domanda sorridere.

-ottimo- riprese a parlare l'uomo dai capelli brizzolati osservandolo attentamente -spero solo che la tua esperienza qui non sia dettata da un capriccio. Iniziate a correre reclute- urlò poi e Dante seguì tutti gli altri correndo al suo passo anche se dopo un po' di giri iniziò a stancarsi leggermente. Non era abituato a correre per tanto tempo diversamente da quei ragazzi. Aveva una voglia matta di fermarsi e riprendere fiato ma aveva paura di farlo.

-forza Monstant ti stanno superando anche le lumache- gli urlò il biondo ridacchiando e Dante cercò di aumentare il passo nonostante ogni muscolo del suo corpo gli stesse imponendo di fermarsi e non correre più per il resto della sua vita.

-ehi signorine laggiù non fermatevi- urlò l'uomo brizzolato in direzione di un gruppo di cinque ragazze che avevano rallentato il passo ancor più di Dante e il moro si chiese anche come facessero a vedere i loro istruttori con tutto quel buio, lui al momento non riusciva a vedere nemmeno il ragazzo che aveva davanti. -e me ne sbatto il cazzo che avete il ciclo correte come tutti- urlò ancora e Dante avrebbe davvero avuto voglia di sgozzarlo in quel momento.

-Monstant non rallentare- urlò ancora il biondo raggiungendolo velocemente a correndogli di fianco -muoviti. Hai bisogno che ti trascini qualcuno?-

-no Signore-

-allora aumenta il passo- Dante annuì facendo come aveva detto l'uomo sperando che quella corsa finisse il più velocemente possibile. Non riusciva davvero più a reggersi e fu per lui una liberazione sentire il fischietto dell'allenatore brizzolato che fermò la corsa e il moro si buttò letteralmente a terra prendendo respiri profondi.

-gli hanno gridato contro ma almeno non si è fermato- sussurrò Yamato mentre riprendeva fiato in modo da farsi sentire solo da Felip che era al suo fianco -e questa mattina si è svegliato addirittura prima di noi-

-si è appena bruciato- gli rispose nello stesso modo Felip -sono sicuro che crolla ai piegamenti- ridacchiò poi il castano. In realtà era sorpreso in positivo da quel ragazzo ma non lo avrebbe mai fatto vedere e di certo non lo avrebbe mai detto al diretto interessato.

-alzatevi da terra e raggiungetemi, ovviamente tranne i due che devono ancora finire di correre- Dante guardò con disperazione verso il cielo prima di alzarsi e raggiungere con calma tutti gli altri, ad ogni passo i suoi muscoli volevano solamente ucciderlo -iniziamo con gli affondi ovviamente- e tutti si misero in posizione per iniziare il primo esercizio della giornata dopo la corsa.

-ti avevo detto che sarebbe crollato ai piegamenti- borbottò Felip bevendo un sorso d'acqua e osservando attentamente Dante che era l'unico rimasto al centro del campo che stava ancora cercando di finire i piegamenti che non era riuscito a portare a compimento prima visto che era letteralmente crollato a terra.

-sei sadico, è appena arrivato- borbottò Yamato -noi siamo più allenati di lui.

-che ti ho detto? Non dobbiamo relazionarci con lui altrimenti prendono di mira anche noi- e con la testa indicò in direzione di tre ragazzi che avevano ancora tante forze da ridere di Dante che stava realmente soffrendo in quel momento.

-lo so lo so- sussurrò Yamato guardando poi verso il sole che da poco era sorto -a breve dovrebbero mandarci alle docce-

-chi ha finito alle docce- e fu proprio quello che disse Corinne fischiando e Felip sorrise in direzione di Yamato mentre si dirigevano al loro meritato primo riposo della giornata.

Dante digrignò i denti a sentire quelle parole ma continuò a fare gli ultimi piegamenti che gli mancavano.

-basta così Dante- gli disse ancora la donna guardando poi in cagnesco gli altri due -è appena arrivato è già assai che non sia svenuto- Dante si alzò con calma e vide i due uomini guardare la donna in cagnesco ma dopo aver avuto un cenno di conferma da parte della donna scappò velocemente verso la sua camera maledicendo anche il fatto che fosse al terzo piano visto che doveva fare tutte quelle scale rigorosamente a piedi: l'ascensore sembrava non esistere in quell'edificio.


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