Capitolo 40

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-vieni da me maledizione Niko! Ho posto a casa- sbottò Pascal mentre camminava con il rosso per i corridoi della Royal visto che entrambi erano andati a vedere l'ennesimo provino di Roxanne per una nuova serie tv sui vichinghi.

-Pascal ti hanno preso per fare una tournée e non sarai a casa per mesi. Ti ho già detto che non accetto il tuo aiuto- continuò serio il rosso.

-se non vuoi accettare il mio aiuto almeno accetta quello di Izac-

-ci penserò, anche il mio ragazzo ha detto che potrebbe ospitarmi- aggiunse poi pensando anche alla proposta che gli aveva fatto Dante il giorno prima. Erano passati mesi e il moro non era più tornato sull'argomento ma Nikodemus era certo che la proposta fosse ancora valida.

-scegli bene-

-come se avessi scelta- borbottò Niko.

-certo che la hai: uno è il tuo ragazzo e l'altro il tuo migliore amico- gli fece notare Pascal e Niko voleva dire al castano la verità ma si trattenne: aveva promesso a Dante che avrebbe mantenuto il suo segreto e doveva resistere. -Izac mi ha...mi ha detto che Dante è qui-

-eh?- domandò preoccupato Niko.

-già...quando i suoi lo hanno chiamato mesi prima gli hanno anche detto che Dante era tornato dal collegio. Non so perché non ce ne ha parlato subito sinceramente ma si vedeva che era scosso-

-non si vedono da tanto è normale credo. Ma Izac non stava facendo finta con i genitori di riuscire a parlare con Dante?- chiese per sicurezza il rosso che si ricordava perfettamente di tutte le bugie che sentiva dire il suo migliore amico e tutto era iniziato perché non voleva far capire ai suoi genitori che Dante l'aveva bloccato. Facendo quel pensiero però Niko si accorse che il motivo per il quale Izac non avesse mai avuto il nuovo numero di Dante era stato proprio per il suo continuo mentire sull'essere in contatto con il gemello.

-si e gli ho fatto ovviamente la stessa domanda e mi ha detto che ha fatto finta di saperlo e che si erano anche visti-

"Non è proprio una bugia" pensò Niko per poi sorridere nel vedere proprio Dante andare verso di lui.

-come ci sei entrato qui dentro?- rise quando fu abbastanza vicino il moro a loro due e Pascal salutò l'altro con un semplice cenno del capo.

-sono con Yamato perché dobbiamo recuperare la documentazione della preside Deplus dal suo computer solo che mi ha cacciato dall'ufficio perché secondo lui gli stavo dando fastidio e quindi sono venuto a cercarti- spiegò velocemente Dante per poi baciare sulle labbra Niko.

-siete smielati posso dirlo?- domandò Pascal in modo retorico sbuffando. Ancora doveva inquadrare per bene il moro visto che aveva una strana sensazione guardandolo.

-sei identico con Roxy tu- gli disse Niko mettendo il broncio -e io e Izac ti abbiamo sopportato per anni quindi non ti lamentare se io bacio il mio ragazzo davanti a te una volta tanto-

-antipatico- borbottò Pascal incrociando le braccia al petto -come mai solo adesso venite a prendere la roba?-

-perché adesso abbiamo avuto i permessi per farlo- rispose sinceramente Dante -credimi avrei preferito stare da un'altra parte in questo momento-

-senza di me?-

-con te Musmus- sussurrò Dante senza accorgersi di aver usato quel nomignolo involontariamente davanti a Pascal che rimase un momento interdetto.

-aspetta un attimo- borbottò Pascal mentre Nikodemus sbiancava -come lo hai chiamato?-

-Musmus- e dicendo quella parola che Dante realizzò di essersi messo in un vicolo cielo da solo.

-questa è colpa tua non mia- sussurrò Niko puntando il dito contro il suo ragazzo -io sono stato in silenzio-

-lo so- sussurrò Dante passandosi una mano sul viso.

-ehm...solo una persona ti chiamava Musmus e le vostre reazioni sono alquanto...-

-posto dove nessuno può sentirci prima che scoppi il finimondo?- domandò Dante a Niko preoccupato.

-camera tua- rispose lui e Dante annuì.

-ragazzi...un momento tu non ti chiamavi Daniel?- sbottò Pascal.

-parliamo in un luogo dove nessuno ci sente- borbottò Dante raggiungendo velocemente quella che era stata la sua camera con Pascal che lo stava letteralmente incenerendo con lo sguardo.

-Daniel...brutto figlio di...-

-mi dispiace okay!- sbottò Dante una volta dentro la camera con Niko che si era andato a sedere sul letto che era stato del suo ragazzo.

-e tu da quanto sai che il tuo ragazzo è Dante?-

-dal mio compleanno- rispose sinceramente il rosso -prima non me ne ero accorto e pensavo solo che fosse una coincidenza che avesse preso a chiamarmi Musmus-

-perché?- chiese poi Pascal a Dante.

-perché non volevo creare un putiferio ritornando qui di punto in bianco e cercando di scagionare mio fratello. Qualcuno avrebbe potuto pensare che stessi imbrogliando e poi avevo paura delle vostre reazioni-

-capisco non agli altri ma a tuo fratello almeno dirlo no?- domandò ancora Pascal con il cuore a mille. Non pensava minimamente di reagire in quel modo nel vedere nuovamente il suo migliore amico.

-io...non chiedermi perché ma fino a quando Musmus non mi ha rivelato quello che è successo dopo che mi ha fatto espellere credevo che mi odiasse- Dante sospirò -scusa se ho continuato a mentire ma non mi sentivo pronto ad uscire allo scoperto. Al mio ragazzo ho dovuto dirlo visto che non potevo più mentirgli-

-tu non lo sopportavi e adesso è il tuo ragazzo-

-e tu il loro migliore amico- rispose a tono Dante con un sorriso così come stava sorridendo anche Pascal.

-perché hai smesso di scrivermi-

-ecco...-

-gli hanno buttato il telefono nel cesso- spiegò Nikodemus -e ha un numero diverso motivo per il quale non gli sono mai arrivati i messaggi di Izac-

-ah quindi...-

-non ho mai voluto troncare la nostra amicizia Pascal semplicemente non sapevo il tuo numero e non immaginavo nemmeno che da un giorno all'altro avrei perso tutti i contatti-

-Dante- iniziò Pascal -devi parlare con Izac-

-ma...-

-adesso- continuò il castano -non puoi continuare a nasconderti perché tutti e due avete bisogno di chiarirvi o non sarete mai tranquilli-

-e va bene- si arrese Dante con il cuore che batteva a mille.


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