Capitolo 16

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Merida si guardò intorno in mensa in cerca di un posto dove sedersi per consumarsi con calma la sua cena solo che la maggior parte dei tavoli erano tutti pieni e con alcune di quelle persone non voleva avere niente a che fare. La castana sospirò decidendo di andare a rintanarsi in un tavolo dove erano presenti le sue compagne di camera anche se aveva iniziato a non sopportarle quando vide Dante seduto completamente da solo ridacchiare guardando in direzione della fila per prendere il cibo. Merida seguì il suo sguardo curiosa ma l'unica cosa interessante che vide fu Felip che sembrava star per mordere un ragazzo due anni più grande che si era messo a chiacchierare con Yamato.

La castana scosse la testa e corse velocemente verso il tavolo di Dante sedendosi difronte a lui e il moro la guardò confuso.

-non mi vuoi qui?- domandò Merida.

-non mi aspettavo ti sedessi qui. Di solito mi eviti- le fece notare il moro che però era felice di averla li.

-mi dispiace ma a volte ho ancora l'ansia di Andrew che mi urla contro di non parlarti anche se ormai lui ti ascolta come se fossi un angelo sceso in terra- borbottò Merida e Dante sorrise leggermente visto che sapeva perfettamente perché Andrew lo ascoltava e non lo prendeva più in giro.

-puoi sederti qui Merida, tutte le volte che vuoi visto che ti ricordo che è solo grazie a te che adesso non ho più materie sotto-

-comunque per cosa stavi ridendo prima?-

-per i due coglioni con i prosciutti sugli occhi- disse velocemente Dante riguardando verso Yamato e Felip.

-di chi...aspetta te ne sei accorto anche tu?-

-sono in camera con me secondo te non mi accorgo di come si muoiono dietro da due anni?- ridacchiò ancora il moro -Felip è entrato in modalità cene rabbioso ma non ha intenzione di dichiararsi per marcare il territorio-

-aspetta da due anni? Io pensavo da uno- disse sorpresa Merida guardando verso i due ragazzi che erano nella zona delle bevande.

-già, ogni volta che uno dei due esce dalla doccia con l'altro presente in camera è un disastro-

-oh andiamo forse prima lo facevano solo perché ad entrambi piacciono i ragazzi anche se non lo hanno detto apertamente- provò a dire Merida e Dante scosse la testa.

-dovevo essere un pesce lesso anch'io in quel caso mentre entrambi mi sono più che indifferenti-

-aspetta sei gay anche tu?- Merida aveva gli occhi grigi sgranati mentre Dante annuiva per poi bere un sorso d'acqua.

-credimi quei due si muoiono dietro da due anni e hanno i prosciutti sugli occhi o nel caso di Yamato del ramen istantaneo sugli occhi- ridacchiò Dante chiudendo li il discorso perché aveva visto i protagonisti del loro discorso raggiungere il loro tavolo.

-perché Merida sembra sconvolta?- domandò Yamato guardando la castana che stava ancora osservando sconvolta Dante.

-perché ha appena scoperto che mi piace il cazzo- rispose schiettamente Dante -e non se lo aspettava o meglio non lo aveva capito-

-aspetta sei gay?- domandò sorpreso a sua volta Yamato osservando il moro al suo fianco che annuì.

-mi hai letteralmente sconvolta. Ti vedevo sempre con le ragazzine dei primi anni e credevo che...-

-oh quelle le devo allontanare ogni volta. Se solo sapessero com'ero tre anni fa- sospirò Dante sentendosi leggermente strano nel stare a mensa con altre persone nello stesso tavolo. Era sempre stato abituato a mangiare da solo o al massimo con qualche ragazzina che cercava di conquistarlo ma che lui mandava velocemente via.

-complimenti per averlo nascosto-

-non l'ho mai nascosto diversamente da qualcun altro- lanciò una frecciatina Dante e vide sia Felip che Yamato irrigidirsi e lanciò un'occhiata di intesa con Merida.

-comunque Felip perché prima stavi ringhiando?- domandò la castana al ragazzo al suo fianco che per poco non si strozzò con l'acqua che stava bevendo.

-ma che dici non stavo ringhiando contro nessuno- borbottò Felip -il tuo seno è aumentato ancora-

-la vuoi smettere stronzo bastardo- ringhiò la castana tirandogli uno scappellotto dietro la nuca -lo sai che mi da fastidio-

-non è colpa mia se stanno diventando evidenti-

-ho il ciclo sono più grandi per questo. Hanno smesso di crescere da un bel po'- borbottò poi la castana nascondendo il volto tra i capelli per poi riprendere a mangiare.

-contento?- domandò Yamato con una punta di gelosia nella voce e Dante sospirò passandosi una mano sul volto.

-che hai tu?- domandò Felip confuso.

-gente che mi fa esasperare tutto qui- rispose Dante.

-in qualità di tuoi compagni di stanza dovresti dircelo no?- cercò di farlo parlare il castano.

-ma se mi ignorate sempre quando non siamo in camera. Non so che è successo oggi visto che state parlando con me in mezzo alla mensa-

-è abitudine Dante- borbottò Yamato -lo sai che non ti abbiamo mai odiato-

-ah si?- domandò il moro incrociando le braccia al petto osservando i tre.

-Dante Yamato non faceva altro che portarti le medicine ogni volta che stava male, Felip nascondeva le tue cose ad Andrew e company tra la sua di roba in modo che non ti creassero troppo macello- parlò Merida mentre Felip e Yamato distoglievano lo sguardo.

-e Merida è stata la prima ad accorgersi della tua discalculia- aggiunse Felip.

-voi lo sapete?- domandò sorpreso Dante.

-era in camera nostra a copiare gli appunti che aveva preso dal tuo quaderno quando le è venuto il dubbio quindi si lo sappiamo e stavamo cercando un modo per aiutarti e non farti morire per quegli allenamenti- concluse Yamato mentre Dante sorrideva leggermente a quelle parole: qualcuno che gli voleva bene allora c'era tra tutta quella gente. William aveva avuto ragione: doveva solo avere pazienza.

-grazie ragazzi- disse molto sinceramente Dante -per quanto riguarda prima stavo sospirando perché due stupidi sono letteralmente cotti l'uno dell'altro ma non se ne accorgono- sputò fuori Dante con Merida che scoppiò a ridere divertita dalle reazioni di Yamato e Felip -sto parlando di voi due- specificò Dante alternando lo sguardo tra i due -sono anni che voglio dirvi che siete stupidi-


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