Capitolo 26

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-per quanto ho sentito nei corridoi hanno chiamato la polizia- disse Roxanne sistemandosi una ciocca di capelli biondi che le era caduta davanti agli occhi verdi come quelli del cugino.

-speriamo- fu il commento di Niko che era davvero preoccupato per Izac, non voleva vedersi portare via uno dei suoi migliori amici per un qualcosa che nemmeno aveva fatto. Era in quel momento che capiva come Pascal si fosse sentito quando sette anni prima Dante era stato costretto a lasciare la Royal Academy.

-hanno detto anche che è già arrivato il poliziotto che indagherà e che è andato dritto nell'ufficio della preside- aggiunse Roxanne osservando attentamente il cugino -tu che hai? Non puoi stare così solo per Izac-

-sto male per Izac ma hai ragione c'è altro che affolla la mia mente- sussurrò Nikodemus -e cioè il ragazzo con cui sono stato ieri-

-quello al quale non hai nemmeno chiesto il nome?-

-si, spero di vederlo nuovamente o potrei impazzire. È bellissimo e sembra anche un bravo ragazzo diversamente da tutti gli altri con cui ho avuto a che fare- spiegò con calma il rosso chiudendo un momento gli occhi.

-lo spero per te, sembri completamente preso da lui e non conosci nemmeno il suo nome per non parlare che siete stati insieme solo una notte- continuò Roxanne per poi fermarsi di colpo nel mezzo del corridoio.

-che hai?- le domandò Nikodemus seguendo il suo sguardo fino a posarlo su due ragazzi che erano fermi a loro volta nel mezzo del corridoio e stavano parlottando tra di loro mentre osservavano quello che era lo schermo di un pc portatile. Gli sarebbero potuti sembrare anche due ragazzi normalissimi, probabilmente ai quali non aveva mai prestato attenzione, se solo non avesse riconosciuto uno dei due mori.

-non sono della Royal- sussurrò Roxanne continuando ad osservarli dubbiosa mentre Niko aveva letteralmente il cuore a mille. Fino a pochi minuti prima stava parlando del fatto che sperava di rincontrare il bel ragazzo della sera prima ed eccolo li davanti a lui.

-no- confermò Nikodemus prendendo un po' di coraggio e avvicinandosi ai due: quello era anche un modo per parlare nuovamente con il moro -avete bisogno di aiuto?- Dante alzò di scatto lo sguardo dal pc di Yamato per osservare il rosso che aveva difronte. Aveva immediatamente riconosciuto la sua voce e di certo non si era aspettato di vederlo li.

-tu studi alla Royal?- non riuscì a non chiedergli sorpreso.

-si, sono sorpreso della tua presenza qui in realtà- rispose Niko -ma se vi hanno fatto entrare ci sarà una ragione-

-okay voi due vi conoscete- disse Yamato osservando attentamente Dante per poi ricordarsi che Merida aveva parlato di un rosso e collegò tutto -comunque stavamo cercando di collegarci al wi-fi- continuò. In realtà l'avrebbe potuto fare da solo craccando il tutto ma non voleva usare quel metodo senza nemmeno aver chiesto il permesso alla preside, almeno non all'inizio dell'indagine.

-certo- disse subito Niko avvicinandosi a Yamato e facendogli vedere quale rete prendere -ce ne sono diverse perché l'area è enorme e non tutte prendono ovunque quindi è normale che non riuscivate a collegarvi-

-voi siete?- domandò Roxanne avvicinandosi e lanciando un'occhiata dubbiosa al cugino: perché li stava aiutando senza prima fare domande?

-oh siamo della polizia- si affrettò a dire Yamato -il nostro capo ci ha preceduti e noi stiamo facendo un sopralluogo- continuò con un sorrisetto che si stava andando a formare notando come il rosso si fosse messo ad osservare Dante.

-siete molto giovani-

-ci siamo laureati sei mesi fa- le disse velocemente Dante -ci sei riuscito?-

-si si- confermò l'asiatico ridacchiando -ora devo vedere se ci sono le mail che ha detto Ryan-

-vi lasciamo lavorare- sussurrò Roxanne guardando l'orario.

-grazie per l'aiuto- le disse Dante mentre la vedeva scomparire alle sue spalle diversamente dal rosso che era rimasto li.

-Niko?- chiese Roxanne girandosi e guardando verso il cugino.

-tu va a lezione io sono libero li aiuto- disse velocemente lui che voleva solo avere una scusa per parlare con il moro che aveva difronte. Nel mentre Dante aveva preso a guardare il rosso dubbioso: possibile che fosse Nikodemus? Davvero tra tutti si era trovato proprio il migliore amico del fratello la sera prima? Molto probabilmente si stava facendo solo film mentali ed era semplicemente un altro ragazzo dai capelli rossi con un nome simile. -sono a vostra disposizione- aggiunse poi in direzione dei due mori. Yamato guardò un attimo verso Dante per poi tirargli una gomitata non facendosi notare dal rosso e Dante sospirò.

-fammi vedere dov'è il laboratorio- gli disse poi e Niko annuì -Yamato raggiungi gli altri io do un'occhiata al luogo-

-ricevuto- gli sorrise Yamato facendogli l'occhiolino per poi scomparire.

-quindi sei un poliziotto- iniziò a parlare Niko osservandolo attentamente mentre camminavano insieme verso il laboratorio di chimica.

-già e tu studi allo Royal- sussurrò Dante -non me lo ero aspettato-

-per il mio aspetto?- domandò curioso Niko stringendo meglio il tablet al petto.

-no, sicuro di non aver lezione?-

-no. Stavo andando a fare qualche schizzo le lezioni non le ho oggi- rispose sinceramente il rosso -è sabato e qui di sabato non ci sono lezioni-

-io invece lavoro tutti i giorni- ridacchiò Dante -hai detto schizzo...arte?- domandò ancora mentre iniziava a credere che fossero troppe cose simili per essere solo una coincidenza: il bel ragazzo del quale si era preso una cotta, perché di quello si stava parlando per sua sfortuna, era proprio il migliore amico di suo fratello che mai aveva sopportato.

-si, grafica per la precisione- spiegò Niko -immagino che lo troverai stupido-

-perché dovrei? È una passione della quale vuoi farne il tuo lavoro- rispose sinceramente Dante, perché d'un tratto Niko aveva detto quella frase?

-scusa- sussurrò lui -mia madre non approva. Lei non ha mai studiato alla Royal e crede che qualunque cosa che non sia collegato al canto o al recitare sia inutile. Quando ha scoperto che stavo studiando grafica è impazzita-

-però sei ancora qui a studiare-

-questo solo grazie a mio padre ma lei...lasciamo perdere siamo quasi arrivati-


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