Capitolo 6

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-tu saresti?- chiese Felip al moro osservandolo attentamente mentre chiudeva la porta alle sue spalle.

-Dante Monstant- rispose il moro -piacere di conoscerti- e Dante porse la mano verso Felip che però la guardò attentamente senza avere la minima intenzione di stringergliela.

-quindi sei tu il nuovo arrivato figlio dell'attore- borbottò Felip osservandolo attentamente -ovviamente dovevi capitare proprio in camera nostra-

-ehm...-

-senti ti prenderanno di sicuro di mira e io non ho la minima intenzione di finire giù a picco con te quindi non aspettarti che io ti dia confidenza, stessa cosa che farà l'altro nostro compagno di camera- spiegò velocemente il castano -oggi sono costretto a spiegarti tutto perché lo ha chiesto il Signor McSonar ma dopo di oggi non aspettarti di parlare con me o Yamato sia qui in camera che fuori-

-va bene- si arrese a dire Dante, William lo aveva in parte avvisato che sarebbe successo ma faceva comunque male scoprire che non avrebbe trovato amici, non nell'immediato almeno.

-puoi prendere il letto singolo visto che è l'unico vuoto, io e Yamato siamo in quello a castello- e Dante annuì nuovamente poggiando il suo zaino sul letto che gli aveva indicato Felip -andiamo a prendere la tua roba- e senza nemmeno aspettarlo uscì dalla camera tanto che Dante fu costretto a corrergli dietro per raggiungerlo. Entrambi scesero le scale della struttura rettangolare fino ad arrivare al piano seminterrato -qui giù c'è la lavanderia nella quale ognuno lava la propria roba e ovviamente è vietato farla di notte fonda visto che quelli al piano terra sentono il rumore per non parlare del fatto che abbiamo il coprifuoco alle dieci- spiegò il castano una volta che si fu appurato di essere da solo con il moro -dovrebbero aver lasciato i tuoi pantaloni e le tue maglie di scorta qui- e nemmeno il tempo di dirlo che Dante vide su un tavolo vicino la lavanderia delle buste con sopra il suo nome.

-quindi abbiamo solo questi vestiti?-

-si, controlla dovrebbero esserci anche due felpe- Dante controllò e annuì alle parole del suo compagno di stanza dopo aver trovato le felpe che gli aveva detto -per le scarpe dobbiamo controllare laggiù- e indicò una stanza più lontana nella quale entrarono poco dopo con Felip che accese la luce e Dante si sorprese nel vedere una quantità enorme di anfibi -prova quelli della tua misura e portali su-

-perché così tante scarpe-

-si consumano velocemente e quando le nostre sono da buttare scendiamo a prendere quelle di riserva. Ricordati che quando rientri in camera quelle cose te le devi levare non ho nessuna intenzione di pulire anche il tuo sudiciume-

-puliamo noi le camere?-

-si ogni giorno- confermò Felip -e controllano anche quindi non pensare di svignartela-

-va bene- disse Dante che dopo aver appurato che i primi anfibi che aveva preso gli andassero bene li aveva messi nella busta con i pantaloni, infondo non erano ancora stati usati quindi non avrebbe sporcato niente.

-per quanto riguarda gli altri orari- iniziò a dire Felip mentre si incamminavano nuovamente verso la loro camera salendo le scale -la mattina la sveglia è alle quattro, facciamo i primi esercizi di riscaldamento e la corsa fino alle sette quando c'è l'ora della doccia. Alle sette e trenta abbiamo la colazione in mensa, mensa che chiudono alle otto quindi non puoi arrivare tardi. Dopo la colazione hai tempo fino alle otto e un quarto per prendere la roba per poi iniziare le lezioni di una scuola normalissima che abbiamo fino alle due e un quarto. Alle due e mezza fino alle tre siamo in mesa per il pranzo. Alle tre e un quarto di nuovo all'aperto per gli esercizi che durano fino alle otto. Dalle otto alle otto e mezza è l'orario delle docce, alle otto e mezza fino alle nove e mezza è ora di cena. Alle nove e mezza chiudono quindi è il limite massimo che puoi avere per restare in mensa. Dalle nove e mezza fino al coprifuoco puoi fare quello che vuoi: allenarti, studiare con gli altri in sala studio, chiacchierare, l'importante è che alle dieci siamo tutti in camera. Dalle dieci puoi studiare se non hai finito prima-

-è pochissimo tempo- sussurrò Dante che solitamente aveva bisogno di interi pomeriggi per studiare -abbiamo anche verifiche e interrogazioni?-

-è una scuola normalissima se togli gli allenamenti- rispose seriamente Felip mentre Dante sgranava gli occhi. -ah se si hanno insufficienze si viene puniti dagli istruttori con esercizi extra in base a quanto male si è andati-

-e io quando studio?- borbottò Dante che già si vedeva completamente devastato da quella scuola e tutto per colpa di Izac.

-imparerai ad adeguarti ai nostri ritmi, ma è meglio che tu lo faccia velocemente- ridacchiò Felip aprendo la porta della loro camera che non era più vuota come l'avevano lasciata ma era presente un ragazzino moro con gli occhi leggermente a mandorla che seduto sul letto di sotto del letto a castello stava mangiando quello che era ramen istantaneo.

-ancora con il ramen istantaneo?- domandò Felip -lo sai che non possiamo mangiare niente oltre a quello che ci danno a mensa-

-sta zitto! Oggi è l'ultimo giorno di vacanza prima dell'inizio del nuovo semestre quindi posso fare quello che voglio. Lui chi è?- domandò il moro puntando le bacchette di legno verso Dante che aveva poggiato le buste con la sua roba vicino al suo letto.

-Dante Monstant, è il nostro nuovo compagno di stanza-

-ah, lo ignoriamo vero?- domandò ancora il moro senza rivolgere nemmeno un saluto a Dante.

-ovviamente- rispose Felip tanto che Dante aveva la voglia matti di urlare contro i due ma non poteva farlo, non quando probabilmente avrebbero fatto tutti così i primi giorni. Doveva solamente resistere i primi giorni e poi si sarebbe sistemato tutto: ne era certo.

-per la sveglia di domani alle quattro serve che la imposti o mi svegliate voi?- domandò Dante.

-hai sentito qualcosa?- domandò Felip ignorandolo.

-sarà una zanzara o una mosca, ignora- fu la risposta di Yamato e Dante trattenne un urlo prima di prendere il suo cellullare e impostare una sveglia ripetuta alle quattro di mattina.


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