Capitolo 36

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Dante entrò a casa sospirando stanco morto. Non appena avevano arrestato la preside tutti loro erano stati costretti ad andare in centrale per finire le ultime pratiche, tutti tranne Yamato che avevano lasciato dormire, e Dante era riuscito solo a mandare un messaggio a Nikodemus avvisandolo che gli avrebbe scritto non appena finito di lavorare prima di lasciare la Royal. Erano stati chiusi alla centrale per tutto il giorno e ormai era sera e Dante aveva una fame da lupi.

-Dante- il moro alzò lo sguardo azzurro confuso trovandosi poi stretto nell'abbraccio della madre.

-mamma?- domandò confuso il moro che aveva ricevuto quell'abbraccio anche sei mesi prima quando sua madre era corsa ad abbracciarlo, dopo la sorpresa iniziale, perché non lo vedeva da troppo tempo.

-ti dobbiamo delle scuse- disse suo padre palesando la sua presenza nell'ingresso della camera.

-scuse per cosa?- domandò confusissimo Dante mentre la madre continuava ad abbracciarlo.

-per il collegio e per non averti creduto- spiegò Julian distogliendo per un attimo lo sguardo -al telegiornale hanno dato la notizia del vostro arresto di oggi e abbiamo scoperto che tu e Izac ci avete sempre detto la verità e che ti abbiamo punito ingiustamente- continuò l'uomo.

-Izac? Vi ha detto quello che stava succedendo in questi giorni?- chiese dubbioso Dante che si sentiva davvero felice per quelle scuse che stava ricevendo. Arrivavano si in ritardo ma erano arrivate.

-ci chiamò due giorni dopo che eri stato espulso per dirci come erano andate le cose perché tu gli avevi detto di sicuro del collegio e avevamo pensato che stesse mentendo per coprirti non di certo che ci stava dicendo la verità come l'avevi detta tu- spiegò sua madre con calma.

-io...io non ho mai detto ad Izac del collegio...non subito- sussurrò Dante sorpreso: davvero suo fratello aveva cercato di aiutarlo?

-in qualche modo l'avrà scoperto e ha cercato di scagionarti ma noi non vi abbiamo dato ascolto. Scusaci Dante-

-ormai è acqua passata- si decise a dire il moro -l'importante è che adesso l'abbiamo fatta pagare al responsabile-

-ma così ti abbiamo stroncato la carriera come cantate- sussurrò Amber guardando preoccupata il figlio.

-i miei amici non vivono senza il loro mp3 umano- ridacchiò Dante -la carriera come cantante si è volatilizzata non appena mi hanno espulso dalla Royal e voi mandandomi al collegio militare mi avete solo aiutato ad incastrare quella stronza- ringhiò Dante -ora scusatemi ma ho bisogno di farmi una doccia e riposare-

-vai- disse sua madre accarezzandogli una guancia e lasciandolo salire al piano di sopra dove Dante subito si fiondò sotto l'acqua per lavarsi via la stanchezza.

Una volta fuori dalla doccia si buttò a peso morto sul letto e sorrise mentre scriveva a Niko poi pesò un po' prima di comporre un numero e portarsi il telefono all'orecchio.

-tutto okay Dante?- gli chiese Merida dall'altro capo.

-si, i miei mi hanno appena chiesto scusa perché hanno visto il servizio dell'arresto di oggi- rivelò alla ragazza mordendosi il labbro inferiore.

-finalmente non ti daranno più del piromane- sorrise Merida -non mi hai chiamata solo per questo vero?- domandò ancora lei.

-oggi non sono riuscito a parlarti di persona però sono curioso di sapere cosa ti blocca con Izac-

-io...Dante lui appartiene ad un altro modo. Fino a quando si trattava di una sola sera non era così problematica come cosa ma...-

-tesoro è il mio gemello e con me ci parli tranquillamente- le fece notare Dante -dai a Izac una possibilità se poi non ti trovi bene almeno ci avrai provato-

-Dante io e te abbiamo passato l'intera adolescenza insieme ed è come se tu, Yamato e Felip foste i fratelli che non ho mai avuto. E poi Dante non voglio uscire con tuo fratello quando ancora non sa che sei qui e che sei tu-

-andiamo io non mi sono esposto perché non sono ancora pronto alla cosa e tu non puoi aspettare che io lo faccia per poi trovarti con Izac che ha perso le speranze-

-Dante è inutile provare a convincermi tanto non ci riuscirai anche perché io stessa non sono sicura per prima della cosa. Dammi del tempo per pensarci e poi vedrò come comportarmi di conseguenza- concluse il discorso Merida e Dante annuì anche se la castana dall'altra parte non poteva vederlo. -tu quando dirai al tuo ragazzo che sei Dante e non Daniel?-

-Merida lui...noi due non ci sopportavamo e potrebbe prenderla davvero male se scopre che sono Dante-

-ma non è nemmeno giusto mentirgli. Cazzo vi guardate come si guardano Yamato e Felip e io non ti ho mai visto guardare nessuno in quel modo te lo ripeto. Devi dirgli la verità-

-è anche il migliore amico di mio fratello non pensi che se esco allo scoperto con lui potrebbe anche spifferare tutto ad Izac prima che io sia pronto ad affrontarlo?- domandò preoccupato Dante.

-ma non eri tu quello che diceva che voleva riparlare con il gemello? Ne hai avuto la possibilità e l'hai sprecata e sembra che tu voglia continuarti a nascondere- continuò Merida imperterrita: Dante non poteva giudicarla se era il primo che non si buttava a chiarire con il gemello.

-certo che voglio riparlare con Izac. Siamo gemelli e mi è mancato da morire ma io...nella mia testa è ancora il ragazzo che non ha pensato due volte prima di farmi espellere anche se ho scoperto oggi dai miei che...che li ha chiamati dando la mia stessa versione dei fatti per non farmi andare al collegio- aggiunse poi osservando il cielo pieno di stelle attraverso la finestra della sua camera.

-forse perché anche lui ti vuole bene e ha anche detto che si sarebbe meritato di essere espulso e tu eri presente quindi lo hai sentito- continuò seria Merida -so che può essere difficile perdonare qualcuno che ci ha feriti-

-ho solo il timore che mio fratello possa non volermi tra i piedi-

-non credo, io...sono certa che lui non veda l'ora di parlarti-

-come no...ha avuto anni per scrivermi e non l'ha mai fatto e non uscire la scusa del telefono nel bagno perché sono certo che i miei gli abbiano dato subito il mio nuovo numero. Semplicemente non l'ha voluto fare-

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