Capitolo 17

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-cosa?-

-sei stupido o cosa?- domandò Merida a Felip -oh andiamo si vede lontano un miglio che vi morite dietro. L'unica cosa che odio è che Dante se ne sia accorto prima di me-

-te l'ho già detto Merida sono in camera con loro è normale che me ne sia accorto per primo- ridacchiò Dante mentre Yamato aveva preso a fissare Felip.

-non stai scherzando vero?- si decise a chiedere l'asiatico.

-quindi io ti piaccio davvero?- domandò invece Felip a Yamato che annuì leggermente timoroso di una sua risposta -anche tu mi piaci...cazzo da quanto lo sai Dante!- sbottò Felip guardandolo leggermente male.

-due anni tipo-

-ti odio- si lamentò Felip guardando verso Yamato -sappi che tu questa sera non dormi- e Yamato divenne rossissimo velocemente capendo perfettamente le intenzioni del castano.

-domani abbiamo allenamento non lo distruggere- cercò di calmare gli istinti animali di Felip Merida senza però riuscirci.

-dobbiamo recuperare-

-ma Merida ha ragione, non vi stancate troppo-

-non potremmo comunque fare niente- sussurrò Yamato -non siamo solo noi due in camera-

-non ti preoccupare per me- sorrise Dante -so dove andare-

-in che senso?- gli domandò curiosa Merida e Dante sospirò cercando di capire da solo se poteva fidarsi dei tre ragazzi che aveva difronte. Non ci mise più di un minuto per capire che si poteva fidarsi di loro.

-nel senso che io diversamente da voi mi sono dato da fare e ho qualcuno con il quale posso passare la notte-

-aspetta da quanto scopi tu? Cioè lo avevo intuito ma pensavo con le ragazze e non so con quali ragazzi tu possa aver fatto qualcosa- si corresse velocemente Merida davvero molto curiosa.

-un'anno fa ho iniziato con ragazzi più grandi di noi, adesso ho diversi ragazzi con cui ogni tanto vado a letto-

-anche del nostro anno? Oltre a noi tre non credo ci sia qualcun altro- domandò sinceramente curioso Felip e Dante sorride.

-promettetemi di non scoppiare a ridere-

-perché dovremmo scoppiare a ridere? Chi è del nostro anno che ci farebbe ridere?- Yamato osservò con interesse Dante che sorrise leggermente, stava sorridendo troppo quella sera ed era una sensazione bellissima, un po' come quando aveva preso li la sua prima sufficienza.

-non è la persona ma quello che c'è dietro-

-parla e basta- lo spronò Merida bevendo un po' d'acqua mentre Felip aveva allungato la mano sul tavolo per poter prendere quella di Yamato nella sua. In realtà voleva baciarlo velocemente ma in quel momento era curioso del gossip che era appena uscito fuori.

-Andrew-

-aspetta quell'Andrew?- domandò per sicurezza Yamato -quello che ti ha buttato nel cesso il telefono, che ti ha quasi fatto rompere un osso durante le prove dei percorsi che abbiamo fatto anni fa? Proprio lui?-

-esatto- sorrise Dante -per questo vi ho detto di non scoppiare a ridere- e Dante vide chiaramente Merida che voleva ridere ma che si era portata una mano alla bocca per non farlo.

-quindi lui sta sopra e tu...-

-non sono io il passivo tra i due- e con quella frase lasciò nuovamente sconvolti i tre che si girarono contemporaneamente in direzione di Andrew che stava parlando animatamente con il suo solito gruppetto e non stava prestando loro attenzione.

-adesso le parti si sono invertite- disse Dante -sono rimasto sorpreso anch'io la prima volta ma come scopata occasionale non è male-

-ti sei preso una bella rivincita- sorrise Merida in direzione del moro che annuì.

-mi mancava solo una cosa in realtà qui- aggiunse poi -escludendo un ragazzo che non lo sto cercando al momento-

-cosa?- chiese Felip che aveva preso ad accarezzare con movimenti circolari il dorso della mano di Yamato.

-degli amici-

-ma noi cosa siamo scusa?- domandò leggermente offesa Merida.

-prima di questa sera non ne ero certo ma adesso...adesso so che li ho e che devo spronarli a non ignorarmi per abitudine- concluse Dante mentre Yamato gli tirava una gomitata nel fianco ridacchiando a sua volta.

-non fare troppo il tenero, ti ricordo che sei il nostro capoclasse-

-ecco perché Andrew era così mansueto- ragionò Merida -te lo fotti quindi ci guadagna-

-non guadagna proprio niente solo del sesso- scosse la testa Dante -comunque piccioncini la camera stasera per voi è tutta libera, non stancatevi troppo però che domani abbiamo anche il percorso di allenamento da provare almeno tre volte- ricordò ai suoi due compagni di stanza Dante. Yamato e Felip annuirono per poi alzarsi in contemporanea visto che tutti e quattro avevano finito di cenare da tempo ed erano rimasti semplicemente a chiacchierare.

-rimani un po' con me ai divanetti?- domandò Merida a Dante che annuì. Sarebbe rimasto volentieri un altro po' a parlare li con la ragazza ma la mensa stava per chiudere e l'idea migliore erano appunto i divanetti.

-noi ci rintaniamo in camera- disse invece Felip che dopo aver appurato che il moro al suo fianco aveva poggiato saldamente il vassoio vicino agli altri sporchi senza il rischio che cadesse qualcosa lo prese per un polso e corse in direzione del dormitorio e del terzo piano nel quale si trovava la loro camera. Una volta dentro la stanza 329 Felip fece sbattere la schiena di Yamato sulla porta appena chiusa e lo baciò con urgenza. Bacio al quale Yamato rispose subito allacciando le braccia intorno al collo di Felip felice di poter finalmente quello che aveva sognato da tanto tempo. Felip gli era piaciuto fin dal primo giorno che si erano conosciuti entrambi dodicenni che erano da poco entrati in quel collegio per ragioni differenti. All'inizio aveva creduto che gli piacesse semplicemente come amico ma con il tempo si era accorto di amare quell'amico da morire e i sogni su lui e Felip che si baciavano e facevano sesso erano aumentati a dismisura. Mai si era immaginato che anche il castano ricambiasse e doveva davvero ringraziare per bene Dante che li aveva messi davanti alla realtà dei fatti per quell'opportunità.

-useremo il tuo letto perché non ho voglia di salire fino al mio- gli sussurrò a fior di labbra Felip e Yamato annuì baciando lui l'altro per primo: aveva bisogno urgente di quelle labbra sulle sue.


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