Capitolo 34

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-potevi dirmi che volevi una mia felpa te ne portavo una pulita- borbottò Dante uscendo dal bagno di quella che una volta era stata la sua stanza e notando Niko che si era infilata la felpa che il moro si era portato dietro dal collegio militare. Quelle felpe erano morbidissime e anche comodissime motivo per il quale sia lui che i suoi amici se ne erano prese in grandi quantità senza farsi notare.

-mi piace questa perché ha il tuo odore- si giustificò Nikodemus stringendosi meglio nella felpa grigia dell'altro e Dante sorrise baciandolo sulle labbra.

-io vado a vedere a che punto sono gli altri tu dovresti fare colazione-

-non faccio mai colazione-

-dovresti invece visto che è un pasto importante- gli fece notare Dante uscendo dalla camera seguito a ruota da Niko che aveva deciso di seguirlo infondo Daniel non gli aveva detto di non farlo.

-ma se non la faccio ho più tempo per dormire-

-sai noi al collegio avevamo la sveglia alle quattro con allenamento mattutino fino alle sette- iniziò Dante ridacchiando nel vedere la faccia sconvolta del rosso al suo fianco -e alle sette facevamo tutti colazione altrimenti saremmo svenuti sul posto. Anche senza allenamento è comunque un pasto importante e non dovresti saltarlo visto che ti da energie- continuò il moro.

-è da ieri che non fate altro di parlare di allenamento e ora capisco perché hai questo fisico da urlo ma quando avete iniziato?- Niko era davvero curioso e Dante sorrise.

-è un collegio militare e puoi entrarci dai dodici anni. Ti danno una formazione scolastica al pari delle scuole che in teoria uno dovrebbe fare ma ti preparano anche alla vita militare quindi inizi fi da subito ad allenarti. Io sono arrivato un po' di anni dopo a corsi già iniziati quindi mi sono trovato ad essere il più scarso di tutti e ho dovuto faticare il doppio-

-dodici anni? E tutti voi avete scelto volontariamente?- Niko era sconvolto, per come era lui non avrebbe mai scelto di sua spontanea volontà di fare una cosa del genere.

-quasi tutti si, io ci sono finito per punizione- stava dicendo troppo ma Dante era certo che il ragazzo al suo fianco non avrebbe collegato subito tutto anche perché gli aveva dato il nome sbagliato. -se decidi di intraprendere quella strada ogni mese hai lo stipendio anche se studi ancora e molti ragazzi lo scelgono per i soldi e quindi per aiutare la propria famiglia. Al sesto anno scegli dove andare e io sono finito nella polizia-

-studiavate e vi allenavate tutti i giorni-

-si, a parte la domenica che era solo allenamento. L'unico momento libero era dopo cena ma tutti eravamo troppo stanchi che l'unica cosa che facevamo era studiare per non prendere brutti voti e poi a nanna- sorrise ancora Dante entrando in mensa e notando oltre a tanti ragazzi che stavano facendo colazione anche Yamato con delle occhiaie profonde sotto gli occhi e Felip al solito tavolo. -prendiamo la colazione- sussurrò Dante prendendo per un braccio Nikodemus e trascinandolo fino ai tavoli del buffet dove prese prima un piattino mettendoci dentro un cornetto al cioccolato, si ricordava perfettamente che Niko andava matto per il cioccolato, e un pezzo di crostata di amarena che poi passò a Niko per prendere un secondo piattino e metterci sopra delle fette biscottate con delle marmellate varie, uno yogurt e una banana.

-lo sai vero che non ci serve più quella colazione- disse Felip quando li vide arrivare -dormito bene?- domandò poi con un ghigno sulle labbra.

-si coglione e lo sai che quando inizio a fare qualcosa diversamente mi passa l'abitudine-

-i tuoi capelli ne sono la prova chiara- borbottò Yamato passandosi una mano sulla faccia -Da devi portarti dietro anche la torcia a luce uv sperando che possa incriminare il colpevole ancora di più-

-sei riuscito a trovare il colpevole?- domandò sorridendo Dante felice di quella notizia.

-si ma oltre ai due documenti per l'espulsione non abbiamo altro e anche se conosco il movente non ho prove dirette quindi davvero dobbiamo sperare che le mani si illuminino altrimenti non potremo fare niente-

-chi è stato?- domandò ancora Dante che aveva le mani che gli prudevano per il pugno che voleva tirare a quel bastardo.

-non posso dirtelo adesso, quando arrivano tutti faremo un'esecuzione pubblica- ridacchiò Yamato sorridendo poi a Merida che li aveva raggiunti con sei caffè che mise davanti ad ognuno di loro.

-ehi ma perché lo hai preso anche a me?- domandò confuso Niko mentre la ragazza passava l'ultimo anche a Ryan che li aveva appena raggiunti con calma.

-perché sapevo che Da ti avrebbe portato dietro- ridacchiò la castana sedendosi al tavolo con gli altri -quando iniziamo ad attuare il piano smascheramento?- chiese poi passando la torcia uv che aveva recuperato dalla macchina a Dante.

-appena entra la preside qui dentro. Le ho detto di convocare tutti qui compresi i professori- disse Ryan per poi guardare verso Dante -fa tu il discorso-

-io? Ma se Yama non mi ha detto chi è stato!-

-parla spiegando dei due documenti e poi passami la parola quando parli delle indagini più accurate- disse velocemente l'asiatico sorridendogli -sei quello che sa tenere un discorso meglio tra noi-

-e va bene- sussurrò Dante addentando la sua fetta biscottata mentre osservava quelli che erano Izac e Pascal entrare a loro volta in mensa con anche la ragazza bionda che aveva visto il giorno prima e che era a braccetto con Pascal.

-io raggiungo i miei amici se non vi dispiace, non vorrei disturbarvi con il vostro lavoro- disse dopo un po' Niko osservando soprattutto Dante che annuì lasciandogli prima un bacio sulle labbra e poi il rosso si alzò con il piattino che gli aveva preparato il moro in mano per raggiungere Izac, Pascal e Roxanne.

-tu che fai colazione?- domandò confuso Pascal.

-colpa di Daniel, mi ha detto che devo mangiare alla mattina e mi ha preparato il piattino- sussurrò Niko addentando il cornetto e domandandosi come avesse fatto l'altro ad indovinare il suo gusto preferito così facilmente.

-Daniel?-

-il suo ragazzo- spiegò Pascal alla bionda.

-aspetta mi sono persa qualcosa?- domandò ancora lei guardando fisso il cugino.

-il ragazzo che abbiamo incontrato ieri, quello che non aveva il computer in mano, era il ragazzo con cui ero stato la sera prima e ci siamo messi insieme- spiegò velocemente alla cugina.


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