Capitolo 7

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Pascal sospirò osservando attentamente il suo telefono e chiedendosi come mai Dante ancora non gli avesse mandato un messaggio. Certo il moro gli aveva detto che potevano togliergli il telefono ma aveva chiaramente notato il suo ultimo accesso quella mattina alle quattro, che poi che ci faceva ancora sveglio alle quattro doveva capirlo, e non gli aveva mandato nemmeno un messaggio. Stava odiando tutto quella situazione perché anche se aveva legato con altre persone presenti nel corso di canto Dante era stato l'unico suo migliore amico e si sentiva solo senza di lui. Odiava Izac per quello che aveva fatto senza sbattere ciglio e odiava ancora di più la persona che aveva distrutto il laboratorio di chimica che non era stata ancora presa visto che la colpa era ricaduta tutta su Dante.

-Ehi-

-levati dalle palle se non vuoi che ti uccida- ringhiò Pascal in direzione di Izac che gli aveva appena parlato.

-sei arrabbiato con me? Ancora?- domandò il ragazzo identico a Dante che però non era lui.

-ovviamente. Il mio migliore amico non è più qui per colpa tua- rispose schiettamente Pascal lanciando un'occhiataccia anche al rosso al fianco di Izac -è normale che io sia incazzato con te, soprattutto quando non è stata colpa di Dante-

-ci hai parlato? Intendo da quando è tornato a casa. Non risponde ai miei messaggi e mi sto preoccupando- chiese Izac ignorando il tono arrabbiato di Pascal. Aveva provato a chiedere al gemello se fosse a casa ma Dante aveva visualizzato i primi due messaggi e non gli aveva più risposto.

-sei preoccupato per cosa?- domandò Pascal -lo hai mandato tu a casa-

-per favore! Voglio sapere se è a casa-

-no- rispose Pascal -lo era però mi ha detto che sarebbe stato mandato in un collegio subito visto che doveva essere punito per quello che aveva fatto- ringhiò Pascal e per un attimo rimase sorpreso nel notare lo sguardo sconvolto del moro che aveva difronte.

-perché dovrebbe essere punito se non è stato lui. La preside deve averlo detto no?-

-a quanto pare no e anche se Dante ha provato a dire ai vostri genitori di non essere stato lui non gli hanno creduto e lo ritengono realmente responsabile della cosa. Ora capisci perché non ti risponde e io sono arrabbiato con te? Gli hai rovinato la vita- e così dicendo Pascal se ne andò lasciando soli Izac e Nikodemus.

-Izac...- sussurrò Niko osservando preoccupato il suo migliore amico che stava tremando.

-credevo che la preside avesse detto che...ora mi sentono- sbottò il moro componendo subito il numero del padre sperando che gli rispondesse.

-Izac tutto bene?- domandò l'uomo mentre entrava in casa e sorrideva alla moglie.

-hai davvero mandato Dante in un collegio?- domandò velocemente senza nemmeno salutare il genitore.

-è una punizione giusta per quello che ha fatto Izac-

-papà non è stato Dante- protestò Izac -ci hanno incastrati e la preside era costretta a dover mandare a casa o me o lui ma nessuno di noi due ha distrutto il laboratorio quindi Dante non deve essere punito. La sua unica colpa è quella di avere voti bassi- spiegò velocemente Izac sperando che i genitori togliessero il gemello velocemente da quel collegio. Se possibile il magone che lo aveva accompagnato da quando aveva detto il nome del fratello si era fatto più pesante.

-Izac non so perché stai cercando di proteggere tuo fratello ma le cose non cambiano. Siete dei bravi attori ma non ci casco, probabilmente Dante ti ha chiamato per farti prendere le sue difese ma io e tua madre non siamo stupidi. Dante rimane dov'è a scontare la sua punizione-

-papà Dante non mi parla da quando...il mio gemello mi odia papà perché ho fatto il suo nome quando dovevamo decidere chi dei due dovesse andare via. Non ci siamo messi d'accordo e veramente Dante non ha fatto niente. Gli hanno già tolto il canto non punitelo oltre- provò a dire Izac mentre Nikodemus gli metteva una mano sulla spalla preoccupato da quanto stesse tremando.

-non ci freghi Izac. Tuo fratello paga per quello che ha fatto e la questione è chiusa. Concentrati sui tuoi studi e vedi di non fare casini a tua volta- e con quelle parole l'uomo chiuse la chiamata mentre Izac voleva solamente urlare.

-Izac...-

-è colpa mia- sussurrò il moro chiudendo gli occhi -mio fratello è stato mandato in un collegio per qualcosa che non ha fatto ed è colpa mia-

-ti saresti trovato nella sua situazione se avessero mandato via te-

-lo so ma...mi sento comunque responsabile, se solo avessi insistito di più con la preside per...-

-cosa?- domandò ancora Nikodemus abbracciando il suo migliore amico -lo hai detto tu che non sembrava aver intenzione di sentire ragioni quindi non avresti risolto niente-

-spero solo che Dante possa perdonarmi...io non so se potrei...mi sento male-

-l'ho notato Izac- gli disse Nikodemus staccandosi dall'abbraccio -fin da quando sei uscito da quella porta sapevo che c'era qualcosa che non andava. Dante poteva anche essere insopportabile la maggior parte delle volte ma è comunque il tuo gemello ed è normale che tu ti senta male per tutto questo-

-così però non mi aiuti- sussurrò Izac cercando di calmarsi, fino a prova contraria quel giorno avevano le prime interrogazioni del nuovo semestre e non poteva presentarsi in quello stato visto che i suoi voti ne avrebbero di sicuro risentito.

-che ne dici di parlare anche con Pascal? È il migliore amico di tuo fratello almeno potresti provare a farti ascoltare da Dante e potresti chiedergli scusa tramite lui. Potresti sentirti meglio-

-Pascal mi odia lo hai notato anche tu e non credo proprio che mi aiuterà con mio fratello. Proverò a scrivergli ancora sperando mi risponda fino alla fine- decise Izac. Era certo che non avrebbe chiesto aiuto a Pascal, non aveva alcuna intenzione di farsi urlare ancora contro dal migliore amico del fratello.

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