Capitolo 37

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-Niko dove devi andare?- domandò con un sorrisetto divertito Pascal al suo migliore amico mentre facevano colazione insieme. Alla fine da quando Daniel gli aveva detto che doveva assolutamente mangiare la mattina Niko aveva iniziato a farlo e doveva anche ammettere che si sentiva più pieno di energie rispetto a quando non la faceva. La cosa aveva condizionato in parte anche Izac che si era quindi ritrovato a fare colazione con loro anche se mangiava poco e niente.

-dal suo ragazzo ecco dove va- borbottò Izac. Era passato ormai un mese da quando avevano finalmente trovato il colpevole dell'esplosione del laboratorio di chimica ed era subentrato il loro vicepreside come preside momentaneo della Royal.

-sei solo geloso- disse Niko facendogli la linguaccia.

-certo che sono geloso! Merida non mi calcola di striscio da un mese e l'ultima volta che le ho parlato se ne è andata a dormire in macchina- sbottò il moro bevendo tutto d'un sorso il tuo caffè -mente tu hai il tuo ragazzo perfetto-

-non lo definirei proprio perfetto ma ci si avvicina- sussurrò Nikodemus con un sorriso dolce sulle labbra al pensiero di Daniel -sai l'ultima volta mi ha lasciato da solo al cinema perché era stato chiamato per un caso-

-eri davvero incazzato quella sera- si ricordò Pascal.

-già ma poi ho capito che non lo aveva fatto volentieri e mi sono calmato. A prescindere da ciò non lo cambierei per nulla al mondo e ogni giorno che passa sento di amarlo sempre di più e mi fa quasi ridere che ci siamo incontrati in quella discoteca alla faccia che non avrei trovato nessuno li Pascal-

-ehi non avevo considerato dei poliziotti in quella discoteca okay?- borbottò il castano incrociando le braccia al petto -gli hai detto che oggi è il tuo compleanno?-

-no mi sono scordato ma non mi importa. Mi va bene anche passare tutta la giornata con lui senza dirgli niente- parlò sinceramente Niko guardando l'orario sul telefono per poi accorgersi del messaggio del suo ragazzo che lo avvisava di essere appena arrivato -devo andare, buona giornata- salutò i suoi migliori amici velocemente e corse verso l'ingresso dove sorrise nel vedere Daniel e gli saltò addosso.

-buongiorno anche a te- gli disse lui lasciandogli un bacio sulle labbra -andiamo?- domandò poi indicando la sua macchina e Niko annuì sedendosi sul sedile del passeggero.

-dove mi porti?-

-sorpresa- rispose Dante con un sorriso sulle labbra mentre metteva in modo. Yamato e Felip lo avevano guardato confusi quando aveva detto loro che si prendeva un giorno di vacanza mentre Merida si era messa a ridacchiare visto che era l'unica che sapeva il vero motivo della sua decisione.

-prega che oggi non ti chiami nessuno- borbottò Niko -o me la prendo sul personale-

-tranquillo Musmus oggi non mi chiamerà nessuno per lavoro- sorrise Dante chiudendo li il discorso e i due ragazzi passarono i restanti dieci minuti di viaggio in completo silenzio.

-mi hai portato in un parco?- domandò sorpreso Nikodemus osservando tutta l'area verde che aveva difronte.

-picnic- gli rivelò Dante prendendo la borsa termica dove aveva tutto il necessario e precedendo il rosso sul sentiero che portava al lago in riva al quale i due si sedettero.

-perché?-

-dovrei davvero avere una ragione per volerlo fare?-

-di solito non ti sposti tanto e qui sono certo che il cellulare non prenda bene. Sei sicuro?- domandò ancora Nikodemus preoccupato e Dante sospirò.

-mi sono preso la giornata libera quindi nessuno mi cercherà per lavoro e siamo qui perché dobbiamo festeggiare- spiegò Dante cercando poi nel suo zaino il pacchettino che si era portato dietro.

-festeggiare? Il nostro mese insieme?- chiese curioso Niko che era felice di aver scoperto che quel giorno Daniel non doveva lavorare.

-no, il tuo compleanno. Auguri amore- gli rivelò Dante porgendogli il pacchettino verde mentre Nikodemus sgranava gli occhi.

-come lo sai?- si decise a chiedere prendendo il pacchettino e iniziando a scartarlo -io non ti ho mai detto che era il mio compleanno-

-ho le mie fonti- ridacchiò Dante che in realtà si era ricordato del giorno del compleanno dell'altro per puro caso ma era felice di averlo fatto.

-antipatico...ma...- Niko rimase completamente sconvolto nell'osservare quel bellissimo ciondolo di malachite a forma di foglia che era tra le sue mani -è malachite?-

-si-

-coma cazzo sapevi che mi piace la malachite?- borbottò Niko confuso ma mettendosi subito la collana al collo felicissimo di quel regalo.

-non lo sapevo ho tirato ad indovinare-

-se scopro che hai fatto ricerche su di me ti ammazzo- borbottò il rosso sporgendosi comunque per lasciare un bacio sulle labbra di Dante che rispose volentieri al bacio tirandosi l'altro più vicino mettendogli una mano dietro la schiena.

-non ho fatto ricerche su di te- ed erano vere quelle parole visto che Dante si era ricordato anche di come Nikodemus non facesse altro che parlare di quanto la malachite fosse bella durante una lezione di scienze e aveva davvero pregato che al rosso piacesse ancora quella pietra.

-ora voglio sapere quando sei nato...tu sapevi del mio compleanno e io non conosco il tuo-

-ci vuole ancora un po'- rispose sinceramente Dante che aveva il cuore che batteva a mille mentre pensava di dover rivelare la sua vera identità al suo ragazzo. Non ne poteva più e ogni giorno che passava si sentiva davvero orribile nel continuare quella farsa. -posso vedere la tua carta di identità? Giusto per accertarmi di aver indovinato veramente il giorno- Niko lo guardò male ma comunque passò la carta al ragazzo che aveva accanto che la osservò attentamente per poi scoppiare a ridere.

-che hai adesso?-

-questa foto è qualcosa di assurdo- ridacchiò ancora Dante e Nikodemus lo guardò male cercando di riprendersi la carta.

-so che stavo male in quella foto smettila di ridere- protestò il rosso e Dante gli ridiede la carta con ancora il riso sul viso. -sono certo che nemmeno tu sei venuto bene in quella foto-


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