Capitolo 30

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-ehi- disse Izac notando Niko entrare in camera loro mentre sospirava.

-ehi- gli rispose con lo stesso tono il ragazzo buttandosi a peso morto sul letto chiudendo un momento gli occhi.

-il tizio misterioso di ieri ti ha marchiato- ridacchiò Izac notando il succhiotto sul collo dell'amico.

-uh- fu la sua risposta atona anche se fu costretto ad aprire gli occhi visto che aveva sentito qualcun altro entrare in camera e sorrise leggermente a Pascal che aveva portato delle buste nella quali c'era di sicuro cibo.

-visto che Izac sembrava uno zombie ho ordinato dei panini- spiegò loro per poi guardare verso Niko -hai finito di fare comunella con quelli?-

-con chi eri?- domandò confuso Izac.

-con i poliziotti che stanno indagando sul laboratorio- rispose sinceramente il rosso facendo spazio a Pascal sul suo letto.

-ah-

-e tra loro indovina chi c'è?- ridacchiò Pascal.

-chi?-

-la tua bella di ieri-

-Merida?- Izac guardò sorpreso Pascal, sapeva certo che Merida facesse parte della polizia ma non se l'era aspettata li, non quando gli aveva detto che la sua centrale era lontana.

-esatto e questo coglione l'ha messa a disagio chiedendole di te- sbuffò Niko.

-non è vero-

-certo che si! Si vedeva lontano un miglio che voleva solo scappare da quel tavolo dove si trovavano i suoi amici che di sicuro adesso la staranno riempiendo di domande- continuò Nikodemus osservando il suo cellulare per vedere se Daniel avesse notato il suo messaggio ma il moro non gli aveva ancora risposto e non aveva nemmeno visualizzato.

-maledizione. Dov'è adesso?- domandò Izac che aveva una voglia matta di andare a parare con la castana per spiegarle che non era realmente stato lui a fare quel disastro.

-a controllare il laboratorio insieme al loro capo e a Daniel- sussurrò Niko.

-Daniel sarebbe?-

-il moro che era seduto accanto a me-

-ah quello...a proposito lo conosci? Sembravi molto confidente con lui-

-è il ragazzo di ieri- si decise a dire Nikodemus mordendosi il labbro inferiore.

-quello al quale non avevi nemmeno chiesto il nome? Lui? Sei serio?- domandò a raffica Pascal e Niko annuì.

-adesso ci stiamo frequentando- aggiunse poi il rosso al quale la cosa non sembrava ancora vera.

-wow...aspetta un attimo è uno degli amici di Merida no?- e Niko annuì -allora è quello che ieri aveva puntato qualcuno che a questo punto dovresti essere tu- ragionò il moro per poi sorridere -ci siamo trovati due poliziotti ottimo anche se credo che Merida adesso mi odi-

-solo a voi due poteva succedere una cosa del genere- ridacchiò Pascal anche se doveva ammettere di essere felice di vedere finalmente Niko tranquillo, solitamente infatti il rosso era sempre un concentrato di ansia quando iniziava a frequentarsi con qualcuno mentre con quel moro sembrava non esistere -sei tranquillo con lui- disse ad alta voce i suoi pensieri.

-perché sa- sussurrò Niko -Gabriel lo ha beccato di nuovo oggi e visto che non gli è andata giù che ieri lo ha allontanato da me è partito all'attacco chiamandomi puttana. Daniel mi ha difeso e poi mi ha chiesto la verità dicendomi anche che se non avessi parlato avrebbe fatto ricerche per conto suo e io gli ho detto tutto-

-okay tiene a te- Izac annuì con la testa per rimarcare le sue parole.

-siete impossibili tutti e due rimarcò il concetto- borbottò Pascal prima di guardare verso la porta confuso visto che qualcuno aveva appena bussato.

-apro io- disse Izac alzandosi dal suo letto per aprire la porta e guardare prima confuso un ragazzo moro dagli occhi azzurri leggermente più alto di lui e dietro al quale c'erano un uomo e quella che a tutti gli effetti era Merida -si?- domandò confuso.

-siamo qui per delle domande- disse l'uomo entrando per primo nella stanza per poi guardare gli altri due ragazzi presenti -possibilmente solo a te-

-noi andiamo via subito- disse Pascal prendendo per un braccio Niko per farlo alzare e il rosso riuscì a scambiare un sorriso con Daniel prima di uscire dalla sua camera.

-sono pronto a rispondere- disse Izac.

-sei Izac Monstant?-

-si sono io-

-eri nei pressi del laboratorio quando è esploso?-

-no, stavo andando in mensa-

-quindi affermi di non essere stato tu-

-no, ho sentito l'esplosione ma non sono stato io a provocarla-

-c'è qualcuno che può confermare e che era con te quel giorno-

-no, ero solo mentre mi dirigevo in mesa-

-lo sai vero che sei in una posizione scomoda visto che dicono di averti visto entrare nel laboratorio poco prima che questo esplodesse e non ci sono telecamere per verificare?-

-lo so...io...avete interrogato chi dice di avermi visto?- domandò poi Izac guardando soprattutto verso Merida che divenne leggermente rossa e poi distolse lo sguardo mentre a Dante veniva da ridere a quella reazione da parte dell'amica.

-non ancora ma non appena la preside ci fornirà il nome procederemo- rispose Dante al gemello, gemello al quale non assomigliava più tanto. Forse con lo stesso taglio di capelli e i vestiti identici qualcuno poteva ancora scambiarli ma erano cambiati molto in quegli anni.

-grazie, l'unica cosa che posso fare è giurare che non sono stato io- Merida osservò preoccupata il moro, vedeva chiaramente quanto fosse teso e quasi si spaventò quando avvertì il telefono vibrare nella tasca dei jeans che indossava. Si allontanò con cautela prima di rispondere a Felip.

-ehi, dimmi-

-Dante ha già ringhiato contro al gemello perché ci hai fatto sesso?- domandò il castano ridacchiando mentre osservava insieme a Yamato l'analisi che avevano appena fatto.

-no, si sta comportando come se non lo conoscesse e io devo assolutamente parlare con lui se solo Ryan ci lasciasse da soli. Per cosa mi avete chiamato voi due?-

-il liquido che ci avete fatto analizzare e che era sulla scena- disse prontamente Felip -aveva ragione Dante è vernice fluorescente che è caduta. Probabilmente la persona che ha messo l'olio leggero infiammabile nel laboratorio ha fatto cadere distrattamente quella vernice e quindi...-

-dovrebbe avere ancora le mani sporche visto che è successo da pochi giorni- continuò per lui Merida con un leggero sorriso -procediamo con il controllo allora-


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