Capitolo 27

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-bella grossa come esplosione- sussurrò Dante osservando attentamente il laboratorio che era messo anche peggio della prima volta che era esploso -devo entrare dentro ma non posso al momento senza attrezzatura- borbottò poi maledicendosi per non essersi portato i guanti e i copri scarpe dietro.

-è stato un rumore bello forte da quanto mi hanno detto. Io ero con quelli di grafica a una presentazione-

-quindi non eri qui quando è successo?-

-no- confermò Niko osservando il laboratorio con un magone sul petto.

-dovremo farci avere una lista di tutti gli studenti per trovare il colpevole probabilmente- Dante si passò una mano sui capelli cortissimi -non avete seriamente telecamere?- eppure Dante aveva sperato che le avessero installate dopo l'ultima volta.

-no e si tirano accuse alla cazzo- non riuscì a non trattenersi Niko e solo notando lo sguardo confuso del moro si accorse di averlo fatto ad alta voce -scusa è solo che...hanno incolpato una persona innocente-

-e come? Non ci sono telecamere-

-testimoni oculari- spiegò Nikodemus sospirando.

-dovrò interrogarli allora per capire cosa hanno visto e se sono sicuri visto che tu dici che la persona incolpata è innocente- continuò Dante preoccupato che qualcun altro come lui potesse essere stato incolpato di qualcosa del genere e quindi rischiare l'espulsione.

-grazie-

-faccio solo il mio lavoro Niko- ridacchiò Dante osservando lo sguardo confuso del rosso.

-come sai il mio nome se...ah Roxy prima- si ricordò il ragazzo sospirando -non credi che anch'io dovrei conoscere il tuo visto che tu sai il mio adesso?- provò a chiedere Nikodemus.

-no- ridacchiò Dante, non voleva farsi sgamare in quel modo dal rosso e di conseguenza il gemello.

-come no!- protestò lui -capisco il numero no ma almeno il tuo nome mi sembra il minimo-

-abbi pazienza- ridacchiò Dante e stava per sporgersi e baciare l'altro sulle labbra, voleva capire se provasse ancora le sensazioni di quando ancora non era a conoscenza della vera identità dell'altro ma per sua sfortuna venne interrotto.

-lo sai che non puoi portare estranei nell'accademia Nikodemus?- Dante osservò con odio il ragazzo della sera prima che però gli aveva appena dato la conferma di essere veramente attratto dal migliore amico di suo fratello.

-cazzo vuoi Gabriel!- sbottò Niko che aveva capito che l'altro stava per baciarlo e lo voleva eccome quel bacio.

-voglio solo sapere se le puttane hanno maggiori privilegio- continuò lui e Dante aggrottò la fronte a quelle parole e osservò Niko che sembrava essere sbiancato.

-va via-

-dimmi ti sei fatto anche il custode per far entrare quello li?-

-ti ho detto di andare via Gabriel non ho voglia di parlare con te!- urlò ancora Nikodemus che aveva paura delle domande che poteva fargli il moro al suo fianco dopo quello che stava succedendo.

-si perché vuoi fare la puttana-

-posso sapere chi sei tu?- domandò con calma Dante incrociando le braccia al petto.

-non ti interessa-

-ah no?- Dante mise su un sorrisetto e si avvicinò al ragazzo intenzionato a mettergli tanta di quella paura da non avvicinarsi più al suo rosso -sono un poliziotto e sto indagando sull'esplosione del laboratorio quindi o rispondi alle mie domande o ti riterrò responsabile per non parlare del fatto che potrei parlare della tua cattiva condotta con chi di dovere e non solo per quello che hai fatto adesso-

-non mi fai paura e stai bleffando, li riconosco quelli come te- ridacchiò Gabriel sicuro e in due secondi Dante uscì il suo distintivo ringraziando anche che non ci fosse il suo nome sopra. Quando Gabriel si accorse che quello che aveva difronte era un distintivo vero e proprio sbiancò. -io...ecco...-

-sparisci dalla mia vista se non vuoi avere guai e se scopro che hai dato nuovamente fastidio a Niko ti faccio fuori e ne sono capace- gli ringhiò contro per poi sorridere soddisfatto nel vederlo andare via con la coda tra le gambe -tutto bene? Ti tratta sempre così?- domandò Dante avvicinandosi al rosso che aveva lo sguardo spento.

-grazie- riuscì a sussurrare lui distogliendo lo sguardo dagli occhi azzurri del moro che lo stavano guardando fin troppo indagatori.

-perché ti ha chiamato in quel modo?-

-lascia stare...se non vuoi più avere a che fare con me lo capisco-

-non eludere la domanda, voglio sapere come mai ti chiama in quel modo e se non sarai tu a dirmelo indagherò io- continuò convinto Dante che aveva perfettamente capito che era qualcosa che aveva davvero fatto male al rosso che aveva davanti.

-Gabriel era il mio ragazzo con il quale ho rotto quattro anni fa. Non è mai stato dei migliori ma anche se mi faceva soffrire a volte lasciavo correre. Quando l'ho lasciato l'ho fatto perché aveva deciso che vedere i suoi amici che mi scopavano senza il mio consenso fosse qualcosa di eccitante. Non sono riuscito a andare via e...tutti i suoi amici mi hanno usato come se fossi il loro ragazzo. Il giorno dopo aveva messo la voce in giro che fossi uno facile solo perché non gli è andato a genio che io l'abbia lasciato- spiegò velocemente Nikodemus mentre Dante voleva solo uccidere quel coglione. -è per questo che non sono mai riuscito ad avere una storia seria con qualcuno qui ero sempre e solo quello facile che andava a letto con tutti-

-promettimi che se io sono al tuo fianco e vediamo di nuovo quel coglione mi fermi dal compiere un omicidio- ringhiò Dante.

-eh?-

-non so se tu fai lo stupido o non lo hai realmente capito ma ci tengo a te e col cazzo che ti lascio andare- sorrise Dante prima di baciare finalmente il rosso che aveva difronte che dopo un primo momento di spaesamento rispose al bacio e quando il moro lasciò le sue labbra scoppiò letteralmente a piangere tra le sue braccia -ci sono io adesso e sei tutto mio- gli sussurrò Dante stringendoselo addosso massaggiandogli la schiena cercando di farlo calmare.

-cazzo se mi piaci- riuscì a dire tra i singhiozzi Niko e Dante ne fu davvero felice -ora però mi devi dire qual è il tuo nome-

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