1. Lasciami andare

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Quella mattina, Thomas si alzò più presto del solito, Vince gli aveva chiesto di presentarsi in riva alla spiaggia la sera prima. Non gli aveva detto niente, semplicemente di presentarsi quella mattina, senza fare domande.

Appena arrivato nella spiaggetta trovò l'uomo seduto a pochi passi dal mare, immobile. L'unica cosa che fece fu avvicinarsi a lui e sedersi al suo fianco, in silenzio, aspettando che parlasse.

«Thomas, fuori è troppo pericoloso, non possiamo permetterci di rischiare così tanto» furono le sue prime parole.
Thomas stava per controbattere dando tutte le sue motivazioni, ma Vince lo precedette «Ragazzo, ormai è morto, accettalo.»

Il bruno cominciò ad innervosirsi, anche se l'uomo aveva ragione: avrebbe fatto di testa sua pur di rivedere la faccia dell'amico, forse meno sofferente dall'ultima volta che lo aveva visto. Gli occhi gli si fecero lucidi al solo pensiero del biondo ancora steso per terra.

«Non mi importa, lo voglio vedere un'ultima volta e portare il suo corpo in un posto sicuro...» stava cercando di spiegare.
Vince annuiva silenziosamente. Forse se lo avesse lasciato andare si sarebbero calmate le acque: da quel giorno era diventato abbastanza aggressivo e diffidente.

***

Era ormai da mesi che si trovava nello stesso punto in cui aveva visto il suo amico per l'ultima volta. Da quando si era alzato dal pavimento, zoppicante, e si era appoggiato al muretto vicino, era rimasto fermo lì. Ogni tanto sibilava "Tommy", sognava ad occhi aperti che fosse lì a tenergli la mano stretta mentre lo rassicurava.

Desiderava soltanto che fosse al sicuro, si meritava la felicità. Chissà se avesse letto la sua lettera, se lo stava pensando ancora adesso.

Lo amava. Amava il suo sorriso, i suoi occhi, il suo carattere... tutto di lui.
Pensava che Thomas fosse etero, infatti non gli aveva mai accennato di quella particolare simpatia, né la mostrava troppo.

Tranne quella volta.

Quando stavano studiando il piano per andare a salvare Minho, Thomas non trovava niente come una buona idea, per la presenza di Teresa. Ebbe un attacco di gelosia e diventò aggressivo. Si scusò poco dopo, non riusciva a contenersi. Quella ragazza aveva tradito la sua fiducia, e lui pensava ancora a lei. Non bastava che fossero tutti assieme?

Ritornò alla realtà, bisbigliò un «Lasciami andare...» poi socchiuse gli occhi, fino ad addormentarsi.

***

Era riuscito a convincerlo. Finalmente poteva varcare la soglia dopo tre lunghi mesi.

«Grazie di aver capito.» fu l'ultima cosa che Thomas disse, poi corse a cercare Minho.
Aveva più domande per la testa: chi aveva detto a Vince ciò che voleva fare? Perché?
Forse il suo amico aveva detto qualcosa.

Minho era seduto a parlare con Ali di gabbiano, Thomas lo raggiunge a passo svelto.
«Minho, possiamo varcare la soglia!» urla lui, catturando l'attenzione dei due.
«Chi te lo ha detto?»
«Vince, ci da il permesso, a patto che faremo la massima attenzione, dovremo portarci il necessario...» dice tutto ad un fiato, era emozionato, provando allo stesso tempo malinconia.

«Siete scemi? In due non ci potete andare, è troppo rischioso, non fate gli stupidi, ora che siamo al sicuro cosa avreste intenzione di fare?» dice Gally, con un tono abbastanza alto da farsi sentire da Brenda, che si trovava seduta non molto più avanti di loro.
«Siete tutti delle teste di sploff!»

«Ragazzi, quando si parte?» recitò la ragazza facendo rendere conto che esisteva pure lei.
«Vado a preparare la roba necessaria se c'è bisogno.»

Rimasero perplessi e sorpresi allo stesso tempo, Gally rimase in silenzio, avrebbe fatto qualsiasi cosa per la sua amica, la sua determinazione lo incantava.

«Grazie..» sibilò Thomas.
«Non voglio aspettare un giorno di più, partiremo sta sera se non vi dispiace, potete andare a riposare già se volete, così non ci saranno problemi.»

Tutti annuirono, tranne Ali di gabbiano, che ancora non sembrava essere d'accordo, si limitò a squadrarli senza proferire parola.

Si alzarono tutti, Brenda andó a preparare la roba, Minho a recuperare le armi seguito dal rasato. Il bruno invece si avvio nella sua tenda tenendo la collana di Newt stretta fra le mani. Tremava, troppo. Non ne capiva il motivo. Aveva paura di rivedere il corpo dell'amico senza vita? Degli Spaccati? Di non riuscire a tornare a Porto Sicuro una volta compiuta la loro "missione"? Di rincontrare gli occhi fissi nel vuoto, privi di vita, di colui che ancora adesso amava?

Nel frattempo, Minho entrò nella tenda per comunicare a Thomas che presto avrebbero fatto uno spuntino per non andare a letto con lo stomaco vuoto.
Appena egli notò del suo arrivo, non fece altro che ignorarlo.
«Ehy Tom, stavamo pensando di mangiare qualcosa tutti assieme, ci raggiungi?» disse il ragazzo dai tratti asiatici, mantenendo un tono basso, per non far perdere la pazienza all'amico, evidentemente teso.
«State tranquilli, non ho fame adesso, credo che chiuderò gli occhi per un paio d'ore, se mai mi venisse fame mangerò qualcosa, voi fate pure.» fu la risposta.

Il ragazzo in piedi sbuffò, sapendo che non ci sarebbe stato un modo per convincerlo. Lasciò la tenda.

Fatta la sera, Thomas non aveva ancora messo niente sotto i denti, era concentrato su Newt: in che stato l'avrebbe trovato?
Forse era l'idea sbagliata partire, ma ormai era troppo tardi. Era deciso ma spaventato allo stesso tempo. Non gli importava ciò che avrebbe visto, ciò che rimaneva dell'amico, ma ciò che avrebbe fatto. Una volta lì avrebbe semplicemente preso il corpo e portarlo in un posto sicuro, per poi fargli una sepoltura degna di lui.

Abbandonò anche lui la tenda, si avviò verso Brenda e Gally, che lo aspettavano non molto lontano da lì. Minho era ancora a mangiare, probabilmente un panino.

«Ora possiamo partire» disse l'amico dai tratti asiatici, che si avvicinava con un toast ripieno di verdura.
«Diamoci una mossa, non possiamo aspettare troppo.»

Il bruno sorrise. Finalmente in partenza.
Era stranamente felice.

Survivor // newtmas fanfictionWhere stories live. Discover now