20. Soli

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Quando le visite si conclusero, Minho si sedette di fronte ai due amici, ancora nella cabina dove si trovava anche Aris, non lo avrebbero lasciato da solo.

«Dovevi vederlo, era letteralmente depresso!» cominciò Minho.

«Adesso sono proprio in vena di spaccarti qualcosa in testa»

«Dai Pive, era così! Eri tornato alla vecchia routine.» ridacchiò cercando di essere il più positivo possibile.
«Tu invece, Newt, chiamavi Thomas in continuazione, stava cominciando a risultarmi fastidioso, non mi hai mai nominato! Inoltre chiedevi di Aris»
Newt abbassò lo sguardo con le guance lievemente arrossate per l'imbarazzo.

Poco dopo pensò a Aris.
Rialzò lo sguardo e tornò a guardare Minho.
«Aris come sta? Nel senso, ha dato qualche cenno di vita?» chiese, il suo volto mostrava un'espressione preoccupata.

«Si, nel senso, più o meno. Suda e piange, nient'altro.» rispose Minho.

«Presumiamo sia in coma» si riaggiunse Thomas.
Il biondo annuì, non continuò a parlare.
La mano di Thomas si appoggiò sul suo ginocchio. Con il pollice faceva dei delicati movimenti circolari, come per confortarlo.
«Newt, lo so che è..presto. Ma dobbiamo sapere che cosa è successo, ancora non sono andato a parlare con August, ma non credo sia propenso a dirci la verità.»
Newt questa volta scosse la testa, i suoi occhi si fecero velocemente lucidi.
Il bruno lo strinse nuovamente a se pentendosi di aver fatto una richiesta del genere.
«Scusami, scusami per favore..» balbettò poi a bassa voce.
Minho li stava guardando in silenzio, aveva un accenno di sorriso sulle labbra, ma non si allargò data la situazione e l'aria tesa nello stanzino.
Intanto Newt ricambiò l'abbraccio continuando a cercare di non piangere, anche se non ci mancava molto che crollasse.

«Quando sarai pronto ne potrai parlare con noi, chiaro?» parlò poi l'asiatico facendo un sorrisetto rassicurante.
Newt annuì, non era in vena di parlare.
«Cambiando discorso..» ricominciò poi Minho.
«Io e Brenda stiamo parlando leggermente di meno, cioè, molto di meno!»

Thomas ridacchiò.
«Non credi sia per via della situazione?»

«Beh, sì, ma non riesco a sopportarlo!»

«Andiamo, hai provato ad attaccare bottone dopo che abbiamo trovato Newt e Aris?»

«No..»

«Colpa tua allora.» si aggiunse Newt mordendosi il labbro per tenere una risata.
Minho socchiuse gli occhi e gli fece la linguaccia.

Poco dopo entrò Brenda nella stanza.
«Non badate a me, faccio soltanto i soliti controlli ad Aris.»
Tutti e tre annuirono, ma non tornarono a parlare, si limitarono a guardarsi per qualche minuto pieno.

Una volta che la ragazza lasciò la stanza Newt e Thomas scoppiarono a ridere.
Minho li guardò nuovamente con gli occhi socchiusi.
«Basta, me ne vado!» si lamentò lui imitando una voce offesa e poco dopo fece come aveva detto lasciandoli soli.

Il silenzio occupò la cabina.
Il bruno guardò per qualche secondo la porticina da cui era uscito il loro amico, poi spostò lo sguardo su Newt.
Con una mano cominciò ad accarezzargli i capelli biondi, non si erano ancora separati dall'abbraccio.

L'altro ragazzo lo strinse più a se, lo voleva più vicino.
I loro petti si scontravano, ma non gli sembrava abbastanza, lo voleva ancora più vicino.
Incastrò la testa nell'incavo del collo di Thomas continuando a farsi accarezzare.
Entrambi sentivano di aver avuto necessità di quel contatto per molto tempo.

Però non rimasero da soli a lungo, perché a rompere il silenzio che regnava in quel momento fu la sorella di Newt, Sonya, che era entrata.
Appena li notò si bloccò sul posto con un sorrisetto stampato in faccia.
«Scusate se vi ho interrotto..» ridacchiò lei.
I ragazzi si staccarono immediatamente.
«Rimango io qui con Aris, non preoccupatevi, potete andare»

Survivor // newtmas fanfictionWhere stories live. Discover now