23. Lo hai ucciso!

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Thomas e Newt non videro per il resto della mattinata Minho, e questo li preoccupava, non era da lui sparire e non mostrarsi più in giro.
Avevano messo da parte la possibilità che sia stato rapito dagli alieni, anche la possibilità che sia scappato visto che non lo avrebbe fatto manco se ci fosse in palio di tornare indietro, quando ancora tutti erano assieme nella radura.

Era semplicemente sparito.
Non era neanche andato a fare colazione, e questo aveva preoccupato perfino Frypan, non smetteva di chiedere di lui. Brenda stava evitando un po' tutti, stava cercando lei stessa il loro amico.

Newt e Thomas erano seduti insieme ad un tavolino con davanti ancora i residui della loro colazione, non si erano ancora mossi da lì.

«Tu pensi ci abbia sentito?» chiese poi Newt, lo sguardo era puntato verso il luogo in cui avevano visto il loro amico per l'ultima volta.

«Chi? Minho?» chiese Thomas che era stato colto alla sprovvista.

«Sì. Secondo te ci ha sentito sta mattina?»

«Quando parlavamo con Brenda? No, non credo, se ne era andato via» rispose con tono insicuro il bruno, si portò una mano sotto il mento e cominciò ad accarezzarselo, pensieroso.

«Allora secondo te dov'è finito? Non trovo altri motivi per cui vorrebbe isolarsi.» continuò il biondo mentre si distendeva sulla panca su cui era seduto, poi si portò le mani dietro la testa.

«Non lo so!» si lamentò l'altro.

«Forse dovremmo aiutare Brenda a cercarlo»

«Potremmo lasciarli soli sennò, sempre che lei lo trova, per farli parlare tranquilli..»

«Buona osservazione»

«Lo so» si vantò Thomas ridacchiando.
Newt tornò a sedersi e gli prese la mano, che era ancora appoggiata sotto al mento, e la strinse alla sua.
Si sorrisero per qualche secondo, poi un tonfo catturò la loro attenzione.

Guardarono verso la direzione da dove proveniva il rumore, quello che videro fu Kevin che aveva buttato giù una ringhiera in legno a cui dei ragazzi stavano lavorando.
Il suo sguardo era proprio puntato su Thomas, rabbioso.
Presto corse verso di loro, il bruno si alzò velocemente mettendosi davanti Newt, probabilmente sapeva che cosa sarebbe successo, e non gli avrebbe permesso di mettere in mezzo il biondo.

Arrivò quasi subito sul posto e prese per il colletto Thomas.
«Lo hai ucciso!» ringhiò con voce alta, ovviamente lui sapeva a cosa si stesse riferendo.
«TU LO HAI UCCISO, CAZZO!» continuò, sembrava sul punto di piangere, lo si poteva vedere dagli occhi rossi e umidi del ragazzo.
Il bruno non gli rispose, si limitò a guardarlo indifferente.
Newt si alzò cercando di mettersi in mezzo ai due, ma il suo ragazzo con una mano lo spingeva in dietro.
Nessuno ancora non li aveva notati, nonostante le urla di Kevin.

Lui era il doppio di Thomas: era più alto di lui e anche più muscoloso, ma non intimidiva quasi nessuno, nonostante avesse un aspetto abbastanza "minaccioso" data qualche cicatrice che gli segnava la faccia.

«Non si poteva fare altro..» mentì il bruno, non se ne pentiva, per niente.
«Non posso stare un attimo tranquillo con il mio ragazzo vedo.» si lamentò indifferente, alzò gli occhi al cielo annoiato.

«Hai anche il coraggio?» sibilò a pochi centimetri dalla sua faccia Kevin.
Thomas alzò un sopracciglio di tutta risposta, ridacchiando anche un po'.
Newt era stanco della situazione, e, anche se quel ragazzo era tre volte lui, schivò entrambi e poi prese la canotta che teneva addosso il ragazzo dai capelli neri e lo tirò indietro.
Preso alla sprovvista perse l'equilibrio mollando il colletto di Thomas.
Cadde subito a terra, e sta volta delle persone li notarono.
Il bruno si riprese prima dell'altro e gli schiacciò la faccia con il suo scarpone rovinato.
Intanto il biondo lo osservava divertito, non a conoscenza di quello che sarebbe accaduto dopo.

Kevin prese la caviglia di Thomas e lo tirò all'indietro facendolo cadere. Si alzò lui sta volta, si mise sopra il ragazzo e gli sferrò un pesante pugno sulla guancia.
Prima che Newt reagisse l'altro prese anche la sua caviglia e gliela strinse.

«Un passo falso e te la rompo» ridacchiò di gusto.

Il bruno, infuriato, cercò di dimenarsi, ma il peso di Kevin lo schiacciava. Ovviamente il ragazzo sopra di lui gli tirò un secondo pugno, sta volta sul naso, poco dopo questo gli sanguino.
Probabilmente era rotto.
Newt se ne fregò altamente della sua caviglia, e, preoccupato per Thomas, con l'altra gamba tirò un forte calcio alla testa di Kevin.
Questo gli strinse la caviglia talmente forte che cominciò a fargli veramente male, intanto Thomas venì colpito una terza volta.

Caspio, Kevin stava riuscendo, da solo per di più, a far del male ad entrambi nonostante siano di più di lui.

Finalmente il bruno riuscì a sferrargli un pugno dritto sotto il mento.
Nel frattempo era arrivato Vince, chiamato ovviamente da qualche persona che li aveva visti, con altre persone. Gli presero velocemente i polsi e lo obbligarono a tirarsi su, lasciando finalmente liberi i due ragazzi.
Harriet arrivò sul posto poco dopo con qualche cosa per medicarli, inconsapevole delle loro condizioni.

Newt aveva letteralmente la caviglia viola.
Thomas, invece, aveva la faccia coperta di lividi che cominciavano a farsi sempre più evidenti, il naso viola e sanguinante, le nocche arrossate e qualche graffio lungo il collo.

Intanto Kevin stava venendo scortato via da dei soldati, l'ultima cosa che disse fu «Lo hai ucciso!» poi si limitò a piangere.

-

«In poche parole è incazzato con te perché hai ucciso August.» concluse Harriet mentre puliva il sangue dal viso di Thomas.

«Credo che abbia il diritto di arrabbiarsi» rispose lui.
«Anche se onestamente non me ne frega niente, dopo quello che ha fatto al mio Newt, a Frypan e ad Aris.» sottolineò la parola "mio" a voce alta. Newt arrossì un po' quando lo fece.

«Chiaro» disse poi Harriet allontanandosi da lui es spostandosi dal biondo.
Gli disinfettò qualche graffio procurato da Kevin mentre gli teneva stretta la caviglia e poi ci mise del ghiaccio.

«Comunque..» ricominciò Thomas.
«Hai visto Brenda o Minho da qualche parte?»

«Negativo, manco di sfuggita» rispose lei.

Intanto Newt osservava la sorella seduta su una sedia non molto lontano da lui, ancora affianco ad Aris.
Lei stava ascoltando il loro discorso ma non aveva intenzione di aggiungersi, ancora la sua mente vagava sul ragazzo in coma.

Tornò ad ascoltare Harriet e Thomas, parlavano delle probabilità su dove si trovino i loro amici in quel momento.
Il bruno, senza smettere di discutere con la ragazza, si sedette affianco a Newt, e, con delicatezza, lo abbracciò.
Un brivido gli percosse la schiena, gli mancava quella sensazione.
Il calore pervase il corpo di entrambi, lentamente erano sempre più vicini.

«Comunque, Newt, puoi andare quando te la senti, ma ti consiglio di non muovere tanto la caviglia per adesso» disse Harriet con tono preoccupato.

Newt gli sorrise.
«Non ti preoccupare.»

Survivor // newtmas fanfictionWhere stories live. Discover now