16. Lontano

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Il mattino seguente, si alzarono tutti presto, tanto in ogni caso non avevano chiuso occhio.
Le postazioni erano le stesse del giorno prima, adesso si stavano avviando verso dove l'ultima volta il Braccio Destro si era messo.

Avevano trovato ancora i tendoni bruciati, corpi in giro..ma anche li nessuna traccia dei ragazzi scomparsi. Però, una cosa lì era cambiata: una tenda, non era loro, e probabilmente nessuno si metterebbe fra i cadaveri ad accamparsi, no?
Ma al suo interno non era presente nulla, soltanto una cosa. Una maglia macchiata di sangue.
A prima vista nessuno si fece molte domande, poi, Kevin spalancò gli occhi.
«Quella maglia è di August, la indossava ieri mattina..» sibilò. Tutti si girarono verso di lui.

«Abbiamo una traccia..» disse Vince.

«Ciò significa che sono passati di qua» disse poi Brenda.

Thomas però ancora non capiva: cosa poteva essere successo? Erano scappati? Erano stati 'rapiti'? Non capiva il senso della loro sparizione. Poi, la roba di Newt era tutta rimasta lì dove la aveva lasciata, e prima che sparisse lo aveva visto dormire. Aris invece? Non ne sapeva niente, Nathan era probabilmente scappato da loro, August non sapeva manco chi sia. Fatto sta è che era sparita una sola macchina, e non credo che si sarebbero fatti la strada a piedi.
Tutto era troppo confuso.

Quando ritornarono nelle auto, proseguirono fino ad arrivare alle macchine dove per la prima volta avevano incontrato il Braccio Destro.

Scesero dalle auto e perquisirono ogni singola macchina, sempre nelle stesse condizioni dell'ultima volta.
Ma lì non trovarono nulla, soltanto qualche impronta.
«Sonya, guarda..» disse poi Harriet all'improvviso, senza distogliere lo sguardo dalle impronte.
«Sbaglio o sono le scarpe di Aris?»

La ragazza bionda annuì sospettosa, poi si girò verso Minho.
«Secondo te è possibile che fossero insieme?»

«Perchè lo chiedi a me?» chiese poi l'asiatico.

«Non lo so, sei la prima persona che mi verrebbe da fargli una domanda del genere, ovviamente dopo Thomas.» ammise.
«Ma credo che lui non sia tanto in vena di parlare»
Infatti, era così, non parlava dal giorno prima, aveva sempre lo sguardo perso. L'unica cosa che faceva era stare attento ad ogni dettaglio di ciò che andavano a controllare.

«Comunque, sì, penso sia possibile, ma non credo fossero del tutto d'accordo alcuni.»

«Cosa intendi?»

«Di Newt e Nathan non abbiamo ancora trovato nulla.»

«Invece sì, le impronte.»

«No, quelle di Newt non ci sono» si aggiunse Thomas, che finalmente parlava di quella mattina.
Tutti si girarono verso di lui aspettando che dicesse altro, ma non continuò.
Tornò con lo sguardo basso, fissando le impronte trovate.

«Quelle di Aris sembrano un pochino strisciate, come dire..» parlò Frypan.
«Non so come spiegare»

«Capito» rispose Harriet.
«Adesso come facciamo con le macchine?»

«Continuiamo a piedi, poi torniamo indietro.» continuò Minho.

«E se trovassimo altre tracce? Non credo ce la potremmo fare a piedi ogni giorno.»

«Prenderemo un'altra strada per arrivare allo stesso punto, capito?»
Tutti annuirono, tranne Thomas, ancora era perso nei suoi pensieri.
Si incamminarono e superarono le auto. Trovarono una scarpa per terra: era di Aris.
«Oh caspio..»

«Già, meglio andare avanti» disse Vince.

Avevano camminato per due ore piene, trovarono le tracce di tutti, solo una sembrava appartenere a Newt. Era qualche capello -sempre che lo sia- biondo sparso su una delle numerose maglie trovate appartenenti ad August.
A Thomas questo non piaceva per niente.
Decisero di accamparsi lì quella notte per poter partire subito la mattina seguente, non avevano nulla da mangiare. Frypan e Minho erano quelli più disperati, si lamentavano di quanto avessero fame, anche se nessuno ci poteva fare nulla.
Thomas passò un'altra notte insonne rannicchiato vicino ad un sasso. Gli altri, invece, sembravano dormire beati, tranne Minho e Sonya.
Al loro risveglio, non esitarono e tornarono a cercare.
Passarono altre sei ore a camminare, gli indizi erano tutti molto simili, ovviamente l'unico differente dagli altri era quello di Newt. Questa volta trovarono una sua cintura, a tutto quello che trovavano il bruno reagiva male, sembrava essere infastidito. Aveva un brutto presentimento.

Una volta memorizzato l'ultimo punto in cui avevano trovato degli indizi, si fecero tutto il tragitto per tornare indietro. Ci avevano messo circa più di otto ore, poi altre due ore di viaggio in macchina.
Erano tutti stanchissimi e affamati, compreso Thomas, ma non mangiò niente anche quel giorno. Gli altri, invece, presero una scelta più intelligente rispetto alla sua e mangiarono tutto il possibile perché probabilmente il giorno seguente non si sarebbero portati nulla da mangiare.

I pensieri del bruno erano soltanto occupati da Newt. Lo sentiva sempre più lontano.
Non riusciva a chiudere occhio.
Sperava ogni singolo secondo che passava che tutto fosse un sogno, ma alla fine si rivelava sempre realtà, nonostante provasse spesso a darsi pizzicotti.
Sperava che Newt ad un certo punto entrasse dalla porta della sua stanza e gli corresse incontro, che lo rassicurasse e che gli dicesse che stava bene, ma non accadeva mai.

Passarono altri tre giorni, ancora niente, soltanto nuovi indizi simili al resto di quelli trovati in precedenza.
Tutti avevano cominciato ad imitare i comportamenti iniziali di Thomas, stavano cominciando a perdere la speranza. Dove potevano essere finiti? Tutto stava andando male.

Lontano, sempre più lontano.
Andavano sempre più lontano e sembrava non portare da nessuna parte.




Passò poi una settimana, e, finalmente le loro ricerche stavano portando a qualcosa.
Ciò che trovavano sembrava sempre più recente, sembrava una buona cosa.
I posti in cui erano arrivati ormai erano nuovi, mai visti prima d'ora.
Erano sempre meno occupati da spaccati.

Passò ancora un'altro giorno, e, finalmente, trovarono quella macchina. La macchina che era sparita.
Era parcheggiata di fronte ad una cabina abbastanza rovinata.
Era sera quando la trovarono, ma non si tirarono indietro, avrebbero "riposato" più tardi. Minho fu il primo ad avvicinarsi, Thomas il secondo, gli altri invece erano un po' più ammassati, aspettando un loro movimento.
L'asiatico aprì lentamente la porta cigolante, e, la prima cosa che vide furono degli scaffali colmi di sangue, un po' secco altro invece sembrava recente. Poi posò lo sguardo per terra seguito da Thomas, e quello che videro fu orribile.
C'erano Aris e Newt legati con dei cordoni, ovviamente il biondo era quello messo peggio. Invece, sul viso di Aris erano presenti lividi e graffi, probabilmente frutto di una rissa, o cose simili, il corpo invece non mostrava nulla di grave rispetto a quello di Newt.
Entrambi stavano dormendo appoggiati uno contro la schiena dell'altro, forse stavano cercando di liberarsi ma erano troppo stanchi, o semplicemente avevano perso le speranze. August era addormentato non molto distante da loro, anche sul suo viso erano presenti segni di un precendente combattimento. Di Nathan non trovarono nulla se non la felpa con cui era entrato a Porto Sicuro.
Adesso tutto era stato collegato.
Date le circostanze era probabilmente che tutto ciò lo avesse fatto August, che di sicuro aveva aiutato anche Nathan.

Thomas alla vista dei ragazzi in quelle condizioni non riuscì più a contenersi, stessa cosa valeva per Harriet e Minho.
Corsero tutti e tre verso il ragazzo dai capelli rossi, e, per svegliarlo gli tirarono dei forti calci sulla schiena, nel frattempo Frypan, Sonya e Brenda andarono a soccorrere i due ragazzi ancora dormienti.
Kevin e Vince rimasero lì impalati per qualche secondo. Poi, il più vecchio, decise di andare a cercare Nathan.

Infine Kevin fu l'unico a non avere il coraggio di muoversi, non stava capendo più nulla. Perché il suo amico avrebbe dovuto fare tutto ciò? Chi erano quei ragazzi? Si conoscevano? Un sacco di domande gli frullavano nella testa.

«Ragazzi, ragazzi! Aris non respira!» urlò poi all'improvviso Sonya con gli lucidi.
Okay, forse era lui quello messo peggio.

Survivor // newtmas fanfictionOù les histoires vivent. Découvrez maintenant