8. Il passato

206 11 11
                                    

Brenda, appena li ha visti allontanarsi, imitò le loro azioni.
"Idioti" pensò.

Appena arrivata anche lei, seguì le loro tracce. Si, c'erano delle tracce: macchie di sangue, fresche.

Tutti e tre arrivarono fino ad una struttura, la più alta di tutte, si erano confusi tra la gente per arrivarci.
Thomas aveva cominciato a sentire il suo braccio dolorante, infatti, appena toccò il punto da cui arrivava la sofferenza, si guardò la mano colma di sangue.
Appena Newt e Minho lo guardarono, si resero conto della situazione.
Intanto, il bruno, con la coda dell'occhio vide un ragazzino correre e una ragazza che lo inseguiva. Aveva i capelli castani, lunghi e ondulati. Non aveva bene visto il viso della donna.

«Come caspio è successo?!» urlò Newt, alcuni passanti li avevano guardati male.
Il ragazzo ferito si ricordò del braccio sanguinante.

«I-io..credo sia successo mentre ci arrampicavamo..» balbettò Thomas, era ancora sorpreso.

«Diamine!» urlò ancora il biondo. Aprì il suo giaccone e dall'interno prese un piccolo flacone di disinfettante, cotone e garza.

«Come hai fatto a metterla lì?» chiese Minho.

«Ho i miei trucchi, ora Tommy siediti lì» gli indicò uno scalino.
Nessun passante si era più fermato a guardarli, non importava.
Thomas si sedette dove indicato e gli altri due lo seguirono.
Newt lo medicò lentamente, come se avesse paura di fare errori o di fargli male per sbaglio.

«Grazie..» sibilò, ancora perplesso per l'accaduto.
Appena il biondo mise a posto quel poco di roba che si era portato per sicurezza, Thomas gli prese la mano.

«Ragazzi, non perdiamo tempo, vediamo cosa nascondono qua.» tornò a parlare l'asiatico, spostando il suo sguardo sul palazzo di prima.

Entrambi annuirono, si alzarono e seguirono Minho che aveva girato per andare dietro al palazzo, probabilmente voleva entrare da una finestra.

***

Brenda li aveva guardati da lontano, e, appena nota che Thomas e Newt si tenevano la mano, trattenne un urletto per la felicità.

Poco dopo aveva visto tutti e tre i suoi amici girare l'angolo e non esitò a seguirli.
Però, prima di girare anche lei nella loro direzione, viene colpita alla testa, perdendo così i sensi.

***

Sentirono un botto venire dall'esterno. Sì, dall'esterno perché erano riusciti ad entrare nel palazzo.
Quella finestra li aveva portati in una stanza vuota ma con degli averi all'interno: che fosse la casa di qualcuno?
Fatto sta che appena uscirono dalla stanza, trovarono altre camere intorno, poi, un ascensore.
Presero l'ascensore e subito premettero il pulsante per arrivare all'ultimo piano: il 15.

Ci sono voluti circa due minuti per arrivare in cima. Appena usciti dall'ascensore trovarono una porta a qualche metro, proprio lì di fronte.
Avevano sentito una voce provenire dall'interno.
«Aprite 'sta dannata porta! Non scappo!»

Era la voce di Gally.
Come era possibile?

Aprirono immediatamente buttando giù la porta.

«OH CASPIO! Idioti!» gli urlò contro.

«Zitto, ti sentiranno!» gli disse Minho guardandolo male.

Gally prese un respiro profondo, poi si calmò.
«Come siete arrivati qui?»

«Avevamo visto degli edifici in lontananza al nostro ritorno..» si aggiunse Thomas.

Survivor // newtmas fanfictionWhere stories live. Discover now