24. Mi ricordo chi ero

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Si era fatta ora di pranzo, Thomas aveva preso in braccio Newt nonostante fosse dolorante e lo portò fino ad una delle panche.
Lo fece sedere con delicatezza, e, poi, si allontanò e si diresse verso la direzione di Frypan.

Intanto il biondo si guardava la caviglia arrossata, era proprio la gamba zoppicante.
Sbuffò ripensando a quei momenti.
Alzò lo sguardo sentendo dei passi venire verso di lui, si aspettava ovviamente il bruno, ma invece si trovò Minho. Sembrava letteralmente distrutto.
Lui spalancò gli occhi: l'asiatico aveva gli occhi gonfi -probabilmente aveva pianto- e rossi, aveva delle occhiaie orribili che si potevano anche notare a chilometri di distanza e lo sguardo era perso.
«Minho, che succede?!» gli chiese ancora sorpreso il biondo.
«Sei sparito per tutta la mattina!»

«Scusa amico..» balbettò l'asiatico, la sua voce tremava, lentamente si sedette a fianco a lui.
Newt lo abbracciò cercando di confortarlo e gli accarezzò la schiena.
«Mi sa che devo imparare a non origliare..» ridacchiò poi con voce amara.

«Oh. Caspio..» sibilò Newt appena realizzato quello che era successo.
Quella mattina Minho aveva sentito tutto, non pensava che una cosa del genere potesse portarlo a certe condizioni, non era da lui.

Presto arrivò anche Thomas, anche lui era sorpreso di vedere Minho, soprattutto in quelle condizioni, non lo aveva quasi riconosciuto.
Il biondo lo guardò con sguardo triste.
«Ha..sentito.» si limitò a dire, Thomas subito capì e si sedette a fianco a loro.

«Cavolo, può veramente portare a questo punto amare una persona?» chiese l'asiatico, oltre alla voce tremante adesso aveva anche un tono disperato.

«Beh, sì.» disse il bruno guardandolo.
«Ma guarda il lato positivo, piaci anche a lei..»

«Pive, non capisci?! A me lei non piace! Io la amo! Caspio!» ringhiò Minho, la sua voce mostrava che stava veramente male, era sull'orlo di piangere, di nuovo.
«Cosa ho che non va? Non riesco a capire..» continuò a balbettare il ragazzo, stava uscendo fuori di testa, non lo avevano mai visto così, non sapevano che fare.

«Non hai nulla che non va, gli serve solo del tempo per dimenticare.» cercò di rassicurarlo Thomas, ovviamente non serviva quasi a nulla.

«Quanto tempo?!» si lamentò ancora, una lacrima gli segnò il viso.

«Quello che basta..» balbettò Newt, Minho gli ricordava un po' com'era lui alle prime armi con la sua cotta per Thomas.

«Caspio, sembro disperato..»

«Non lo sei?» ridacchiò il bruno cercando di sdrammatizzare, per fortuna l'asiatico ridacchiò un po', questa volta la risata sembrava più sincera.
«Sai..lei ti sta cercando.»
Il biondo lo guardò con gli occhi semi-chiusi, forse non avrebbe dovuto dire niente.
Minho lo guardò sorpreso e un sorrisetto cominciò a occupargli il viso.

«Minho!» urlò da lontano una ragazza.
Era Brenda, ovviamente.
Tutti e tre alzarono la testa all'unisono guardando verso la direzione da cui veniva la sua voce.
Lei camminò a passo svelto verso di loro, aveva uno sguardo preoccupato.
«Oddio, hai una cera orribile..» balbettò una volta lì di fronte.

«Già..» rise lui sempre con amarezza, abbassò lo sguardo e il suo sorriso si spense.

Ad interrompere quel momento teso, per fortuna, fu un ragazzo che corse verso di loro, evidentemente allegro.
«Ragazzi, Aris è sveglio!» urlò quando fu lì davanti.

Tutti lo guardarono con gli occhi spalancati, e, senza aspettare, Thomas si alzò ancora dolorante e prese in braccio Newt a modi sposa.
«Sto cazzo il pranzo!» disse felice lui, era contento per l'amico.
Newt sorrise sia perché era preso per la situazione sia perché era felice che Aris stesse bene, era preoccupato per lui.
Anche Minho si alzò e senza esitare tutti, compreso il ragazzo che gli aveva comunicato la notizia, si avviarono verso l'infermeria.

Arrivati lì trovarono il ragazzo seduto con affianco Sonya che gli teneva la mano.
«Non puoi capire quanto sono felice che tu stia bene..» balbettava.
Thomas appoggiò delicatamente il biondo sulla branda vicino alla loro e si sedette anche lui al suo fianco. Minho, Brenda e il ragazzo ancora a loro sconosciuto -probabilmente era uno di quelli che si occupava dei pazienti delle varie infermerie presenti- rimasero in piedi di fronte a loro emozionati.
Sonya guardò verso di loro e sorrise, poi tornò a guardare il suo amico.

«Aris, tutto okay?» chiese Newt in ansia.

«Si amico, anzi..» rispose a bassa voce Aris, la sua voce sembrava tremare per lo stupore.
«Io..ricordo chi ero.» disse prendendo un respiro profondo.
«Ricordo chi ero prima del labirinto.»

Tutti lo guardarono ancora più sorpresi di prima.

«Non so come sia possibile ma..riesco a ricordarmi tutto. Quasi tutto. Alcuni ricordi sono confusi.» continuò, sta volta con tono fermo.
«E voi siete presenti in molti di essi.» dicendolo alzò la testa, che prima era abbassata, e guardo ognuno di loro, compreso il ragazzo sconosciuto.

Il ragazzo aveva anche lui i capelli rossi tendenti al nero, gli arrivano fino al collo, il suo fisico era allenato ma non troppo, occhi verde chiaro con sfumature di azzurro e la pelle era color caffè.

«Tu..» sibilò poi Aris guardando verso il ragazzo.
«Alec, sei..il fratello di August.»

Lui lo guardò e gli sorrise dolcemente, gli altri invece spostavano gli sguardi da lui all'altro ancora più sorpresi.

«Non sono come mio fratello, perciò non guardatemi così» parlò poi guardando Thomas e poi Minho.
Nel frattempo era anche entrato Frypan.

«Per tutto questo tempo tutti noi..ci conoscevamo, o almeno, quasi tutti. Brenda, o come ti chiami, non ti ho mai visto.» continuò ancora Aris con lo sguardo perso nel vuoto.
«Mi ricordo che c'era anche Teresa..»

Thomas lo guardò incuriosito, aveva capito che aveva qualcosa da ridire su di lei.

«..Mia cugina.» sbuffò, ci aveva messo poco tempo a ricordarsi com'era lei in passato.
Tutti lo guardavano perplessi, non avevano notato minimamente una cosa del genere.
«Non era cambiata di una virgola.»

«Aris..tu sei finito in un labirinto di sole ragazze, giusto?» chiese poi il bruno, facendo così il ragazzo chiamato si girò verso di lui e annuì.
«Eri l'ultimo?»

Sonya parlò prima di lui.
«Si..» balbettò.

Frypan, Newt, Minho e Thomas si guardarono.
«Anche Teresa era l'ultima.» parlò poi l'asiatico.
«E il nostro, ovviamente, era un labirinto di soli ragazzi.»

Sta volta tutti si guardarono confusi, tutto stava cominciando ad avere un senso, era tutto collegato.
«Avevano previsto tutto questo..» continuò a parlare poi Aris.
«Io e Thomas avevamo il vizio di andare ad origliare. Avevano previsto pure che Newt si sarebbe infettato, avevano letteralmente premeditato tutto, tranne la loro sconfitta.» disse con tono fermo, il suo sguardo era nuovamente perso nel vuoto.

La memoria di Aris avrebbe potuto aiutare a risolvere molti dubbi, e, forse, avrebbe anche aiutato a riprendere ognuno i propri ricordi.

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