19. Risveglio

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Thomas non si era mosso dalla brandina, seduto vicino a Newt ancora svenuto da quando erano tornati a Porto Sicuro.
Erano passati due giorni e sembrava non cambiare niente. Ogni tanto succedevano cose strane, Newt diceva ogni tanto qualcosa ma non accennava di riaprire gli occhi o rispondere, Aris invece ogni tanto sudava o piangeva.
Tutti erano distrutti, ma, ovviamente, l'unico a non mangiare e dormire era Thomas, come al solito. Era mentalmente e fisicamente distrutto: i suoi occhi erano gonfi e arrossati, lo sguardo sempre perso, il naso aveva preso il medesimo colore degli occhi. Si dava tutte le colpe possibili per non essere rimasto con Newt quella mattina.
Sonya era sempre lì nella stanza che gli faceva compagnia, stessa cosa Minho e Brenda. Gli altri non riuscivano a rimanere nella stanza senza piangere, non che loro fossero indifferenti alla situazione, anzi, tutto il contrario.

Avevano paura che non si sarebbero più svegliati, nonostante i vari segnali che sembravano dire altro.
Thomas stringeva costantemente la mano a Newt e con l'altra mano gli accarezzava la guancia destra.
"Non dovevo muovermi da lì" pensava.
Quando gli altri parlavano non portava la minima attenzione, non voleva inserirsi in nessun discorso, rispondeva solamente se gli "chiedevano" di allontanarsi da lui. Ovviamente si rifiutava ogni volta senza neanche pensarci due secondi.
Nessuno osava avvicinarsi a lui, ogni volta rispondeva con un grugnito di disapprovazione se lo facevano. Se, invece, si avvicinavano a Newt, gli andava bene se non gli toccavano il viso o altro, se gli prendevano la mano o gli "parlavano" invece lo accettava.

Forse era un po' troppo protettivo, ma dopo quello che era successo era il minimo. Da quel momento in poi non avrebbe più permesso a nessuno di fargli del male, lo aveva fatto già succedere troppe volte.
Doveva mettere da parte se stesso per lui e per i suoi amici.

«Hey Thomas,» cominciò Harriet entrando nella stanza. «stiamo provando a far parlare August ma..ci ignora.»
Lui non rispose, si limitò a stringere di più la mano di Newt.
«Sappiamo che vuoi aspettare che si svegli, ma noi dobbiamo ricevere delle risposte.»
Minho la guardò facendo cenno di no col capo, lei si limitò a fare una smorfia infastidita.

«Riceverete delle risposte, ma non oggi! Non capite?! Non lo lascerò solo, neanche ci siate voi a guardarlo!» urlò all'improvviso Thomas, il mento era contratto dalla rabbia.
Harriet stava per controbattere, ma non riusciva a parlare.
Guardò verso Minho che gli fece lo sguardo da "te la sei cercata".
Brenda e Sonya guardarono silenziosamente Thomas, poi tornarono a osservare Aris, sudato.
«Non posso, non voglio.» sibilò poi il bruno lasciando una carezza sulla guancia di Newt.
Nessuno proferì più parola.

Harriet lasciò la cabina a testa bassa.

«Pive, credo tu sia leggermente troppo brusco, con tutti..» parlò poi l'asiatico rompendo la tensione che si era creata nella stanza.
Thomas lo guardò aspettando che continuasse.
«So che hai paura di lasciarlo da solo, so anche che nessuno riuscirà mai a convincerti di mollarlo anche solo per qualche secondo, ma non devi reagire così. Siamo tutti preoccupati per lui e Aris, ma anche per te.»

Il bruno abbassò lo sguardo sul viso di Newt, poi annuì.
«Lo so..non riesco a controllarmi ultimamente.»

«Lo abbiamo notato un po' tutti» ridacchiò poi Minho.
Sonya e Brenda li guardavano in silenzio ascoltando ciò che si dicevano.

«Mi dispiace..ma non lascerò questa stanza senza che almeno Newt si svegli, se lo farà prima Aris vedrò.»
Minho annuì, sapeva che sarebbe stato inutile soltanto provare a convincerlo a fare altro.

Il silenzio tornò a regnare nella camera, nessuno più si guardava in faccia.

«Secondo voi perché August ha fatto tutto questo?» chiese poi Sonya spostando lo sguardo da Newt a Aris.
Ancora nessuno rispose, erano troppo occupati a pensare a delle probabili motivazioni.

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