II

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Dopo la puntata, a piccoli gruppetti alla volta, i ragazzi fecero il loro ingresso in casetta.

Beatrice fu una delle prime ad entrare e si stabilì nella stanza arancione insieme a lilJolie e Mew, due cantanti che aveva avuto modo di conoscere già ai casting.
Sistemate un pò di cose, si recarono tutti nella sala delle gradinate per conoscersi un pò meglio.

Iniziarono a parlare di come si erano avvicinati alle loro rispettive passioni, chi lo aveva fatto per caso, chi per trovare una valvola di sfogo, chi per merito di una persona cara, chi per gioco.

A qualcuno scese anche qualche lacrima, altri invece non riuscivano a togliersi il sorriso dal volto.

La ballerina della Celentano ascoltò con attenzione ciò che i suoi compagni avevano da dire, apprezzando l'atmosfera intima che si era creata.

Lei che aveva sempre preferito ascoltare gli altri, essendo un tipo di poche parole, si sentì un pò a disagio quando le chiesero di parlare un pò di sé.

Fu Kumo, uno dei ballerini di Emanuel Lo, a coinvolgerla nella conversazione, notando che si era un pò isolata.
<<Quanti anni sono che balli tu per riuscire ad essere così brava?>>

Lei lo ringraziò per il complimento, rispondendo poi alla sua domanda.

<<Mi hanno iscritta a danza a 3 anni perchè prima non potevo, ma praticamente ballo da sempre. Essendo mamma una maestra di danza e nonna un'ex ballerina mi hanno trasmesso questa passione sin da piccolissima.>>
<<Tu hai studiato all'operà giusto?>> chiese curiosa Marisol, sua compagna di squadra.
La mora annuì.
<<E com'è stato andare via da casa così presto?>>
<<Ammetto che ritrovarsi a 9 anni in un paese straniero senza conoscere la lingua e senza la propria famiglia, non è stato semplice. Poi col tempo ti abitui.>> alzò le spalle, come se nulla fosse.

La verità era che aveva sofferto molto durante gli anni a Parigi, dove si era ritrovata più per volere della sua famiglia che per altro. Era lì che aveva conosciuto la vera solitudine, quella sensazione che provi quando sai che se dovessi crollare non ci sarebbe nessuno a tenderti una mano.

Fortunatamente era riuscita col tempo ad ambientarsi e si era costruita una seconda famiglia, formata dalla sua famiglia ospitante e dalle sue compagne di corso, che tutt'oggi era una parte integrante della sua vita.

<<Certo che ne hai fatti di sacrifici...Io non ce l'avrei mai fatta>> commentò Jolie, la sua compagna di stanza.
<<Ne è valsa la pena però, perché sei veramente magica quando balli>> si complimentò Holden, uno degli allievi di Rudy.
<<Grazie>>
Gli regalò un timido sorriso, che agli occhi di lui parve capace di illuminare l'intera stanza.

Restarono a parlare per un altro po', prima che la produzione li richiamasse in studio.

Ad attenderli c'era la maestra che prima illustrò il regolamento generale della scuola e poi congedò i cantati per poter discutere di alcune cose coi ballerini. Ad ognuno di loro, inoltre, consegnò un quadernino all'interno del quale avrebbe segnato delle piccole note durante il corso dell'anno.

Quando pensavano di essere liberi di tornare in casetta, vennero invitati a restare. Furono fatti rientrare anche i cantanti, tra i quali si rivelò essere presente il diretto interessato: Holy Francisco.
Infatti, venne mostrato un video di poche ore prima dove affermava di "fare un culo così" a Rudy, il quale alla fine lo avvisò che in settimana gli avrebbe inviato un compito.

Alla fine, tornarono tutti in casetta.

Dopo aver cenato e dato una mano a ripulire tutto, la produzione gli diede del tempo per chiamare i propri cari.

Chiamò prima suo padre.

<<Allora, com'è andata?>>
La ragazza non rispose, ma inquadrò la felpa che ancora indossava.
<<Visto? Te l'avevo detto che ce l'avresti fatta.>> si complimentò il padre sorridendo, fiero della sua bambina.
<<E chi ti ha preso, la maestra vero?>>
<<Sii>> sorrise lei contenta.

Dopo aver parlato ancora un pò col padre, chiamò sua madre.

<<Com'è andata l'esibizione, hai svolto bene i giri?>>  la madre iniziò subito a riempirla di domande sulla tecnica.
<<Sisisi, è andata bene>>
<<E la maestra che ha detto?>>
<<Le sono piaciuta, è stata lei a darmi il banco>>
<<Mi raccomando, ascolta sempre le sue correzioni e non distrarti. Sei lì per la tua danza.>> disse autoritaria.

Beatrice annuì con un leggero sorriso sul volto, cercando di non far notare che un pò ci fosse rimasta male.
Si aspettava almeno un "brava", che però non arrivò.
Dopo un paio di minuti, la chiamata si concluse.

Lei era sempre stata così, sembrava non essere mai soddisfatta dei risultati ottenuti dalla figlia. Era stata lei ad insistere perchè andasse a studiare a Parigi, nonostante la piccola avesse provato a spiegarle che non si sentiva ancora pronta per vivere così lontana da casa.

Prima di andare a dormire Beatrice trascorse del tempo insieme a lilJolie, Petit, Kumo, Holden, Mida e Chiara.
Ebbe modo di conoscerli un pò meglio e pensava che si sarebbe trovata molto bene in loro compagnia.

Spazio autrice

Per ora è ancora tutto abbastanza noioso, poiché siamo ancora all'inizio.
I prossimi capitoli inizieranno a farsi più interessanti.
Love you, M

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora