XIX

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<<Ma tra te e Mida cosa sta succedendo esattamente?>> Chiara assunse un tono malizioso, rivolgendosi alla sua compagna di stanza.
<<Ehh che sta succedendo...>> l'altra subito si imbarazzò.
<<Perché io non ne so nulla scusate?>>Beatrice, seduta insieme alle due ragazze sul divano del salone, assunse un'espressione confusa.

<<Diciamo che nell'ultimo periodo ci siamo avvicinati, però non ci capisco nulla nemmeno io>>
<<Lui è cotto Gà, ti guarda proprio come un ebete>>
<<Non lo so aiuto, io in queste cose non sono brava>> si coprì la faccia con un cuscino.
<<Ma a te piace?>>
Beatrice prese il cuscino tra le mani, scoprendo il volto dell'amica per osservare la sua espressione.
<<No, cioè mi ci trovo bene ma...>> cercò di negare, ma venne tradita dalle sue gote che si tinsero di rosso.
<<Ti piace eccome, ma non vuoi ammetterlo>> la redarguì la bionda.

La loro conversazione venne interrotta da delle urla provenienti dalla cucina. Le tre allora spostarono la loro attenzione dalla situazione sentimentale della napoletana al litigio di cui i loro compagni erano protagonisti.

<<Ma perché dobbiamo sempre fare così>> disse Holy scocciato.
<<Ma che fai la brava che oh. Sta la padella sporca da tre giorni, ma stai muto>> si infuriò Angela, urlando contro Christian.
<<Non c'è bisogno di fare lo show per sta roba. Che casa di matti, veramente>> rise il riccio, di cui poco prima le tre ballerine stavano parlando, uscendo in giardino.

<<Mi gira il cazzo che se lascio le goccine si lamentano e poi...muto pure tu>> fulminò con lo sguardo Holy, che stava per dire la sua.
<<Angela ma tu sei la prima che lascia la merda>>
<<Io non lascio la merda. Ho lasciato quel cazzo di coso là sopra una volta>> la cantante di Rudy gli si avvicinò, su tutte le furie.
<<Oh però Ange ti devi calmare. Si è dimenticato Giovanni>> intervenì Joseph alle sue spalle, cercando di placare la sua furia.
<<Ho capito ma allora parlate cazzo>>
<<E io che ne so, io gli ho detto 'regà dovete pulì voi due' e loro hanno detto si>>

Tuttavia Joseph non riuscì nel suo intento, difatti Angela continuò a sbraitare contro i suoi compagni.

<<Ange ma c'è bisogno di urlare per una padella?>> decise di intervenire Beatrice, col suo solito tono pacato, cercando di calmare la sua amica che, seppur avendo ragione, stava decisamente esagerando.
<<Ma non sto urlando per una padella, è che sono tre giorni che la troviamo là>>
<<Ho capito, ma adesso Giovanni la pulisce. Non è che urlando risolvi la situazione>>
<<Ma che cazzo vuoi pure te che arrivi all'improvviso con sti modi da maestrina di merda>> si voltò Angela, lasciando di stucco la ballerina, che questa volta non controbbattè.

La discussione andò avanti ancora per molto, coinvolgendo quasi tutti i ragazzi, ma Beatrice decise di non intervenire nuovamente per non infierire.
Aveva provato a calmare le acque ed aveva finito solo per essere travolta a sua volta dalla furia di Angela, che sembrava avercela con tutti.

Decise così di recuperare il laptop e dirigersi nel giardino sul retro, accomodandosi sul divanetto con il portatile poggiato sulle gambe.
Prese a visionare ancora una volta le coreografie che le erano state assegnate, cercando di imprimere nella sua mente i passi.

Poco dopo però venne raggiunta da Joseph che, volendo assicurarsi fosse tutto ok, prese posto al suo fianco.

<<Ce sei rimasta male?>>
<<Un pò>> disse soltanto, senza spostare lo sguardo dal display del computer.
Le poggiò una mano sul ginocchio, facendo così in modo che puntasse le sue pozze verdi sulla sua figura.
<<Lo sai com'è fatta, se lascia prendere dalla furia dal momento e dice cose che non pensa>>
<<Lo so, ma mi da fastidio quando la gente mi urla contro>> sbuffò lei, chiudendo lo schermo del portatile.

Sentiva gli occhi inumidirsi, ma cercava con tutta sé stessa di rimandare indietro le lacrime.
Era una reazione che difficilmente riusciva a controllare, le succedeva ogni volta che qualcuno alzava la voce nei suoi confronti.

<<Te fa venì da piangere?>> osservò lui, a cui non sfuggiva mai niente.
La ragazza si limitò ad annuire, così lui la strinse a sé. Si lasciò andare a quell'abbraccio, accoccolandosi contro il suo petto.
<<Puoi farlo, se ti va>> disse, poggiando il mento sulla sua nuca.
<<Non mi va>>

Joseph le accarezzava la testa, mentre lei si beava del suo tocco dolce.
Sentiva che sarebbe potuta rimanere lì per ore, tra le sue braccia e in silenzio, senza stancarsi.

<<Dopo vieni con me in studio?>> interruppe il silenzio lui.
<<Per fare?>>
<<M'hanno detto che verso le quattro mandano il mio pezzo su radio z, vuoi ascoltarlo con me?>>
<<E c'è bisogno di chiedermelo? Amo quella canzone>> si staccò leggermente dal suo corpo, per poterlo guardare in volto.
Lui sorrise, lasciandole un bacio sulla fronte.

Più tardi, come accordato, i due si diressero agli studi Elios, entrambi col sorriso stampato sul volto.
Entrarono in sala 2, dove presero posto sulle poltroncine azzurre.

<<Emozionato?>>
<<Tanto>> confessò Joseph, annuendo.
Beatrice gli sorrise, prima che alle loro orecchie giungesse la voce del radiofonico che annunciava "Dimmi che non è un addio".

Terminata la canzone, finirono per stringersi nuovamente in un abbraccio.

<<Sei bello quando ridi>>
Beatrice lo osservava dal basso, col mento poggiato sul suo petto.
<<E quando non rido no?>> il suo sorriso si allargò ancor di più.
<<Un pò meno>>
<<Te sei bella sempre invece>>

Quelle parole le provocarono una strana sensazione, a cui non seppe dare una spiegazione.
Si limitò a sorridere, spostando lo sguardo da quello del ragazzo per l'imbarazzo.

Spazio autrice

Finalmente un daytime con un pò di drama...
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo, vi aspetto nei commenti.
Love you, M

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora