XXVIII

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<<Me sa che l'unica con la sufficienza sarà Bea>> commentò Tiziano, entrando in sala relax, seguito dal resto dei ballerini della scuola, sdrammatizzando la situazione.

Avevano appena lasciato lo studio, dove erano stati convocati dalla maestra per una verifica di classico.
Non erano state verificate solo le loro capacità pratiche, ma erano stati interrogati anche sulla parte teorica.

Se Tiziano cercava di scherzarci su, c'era anche chi di ridere non aveva nessuna voglia.

Marisol infatti non era andata particolarmente bene sulla parte teorica e non aveva preso bene la cosa.

La 17enne prese posto su una delle gradinate, venendo poi raggiunta da alcune delle sue compagne.

<<Che c'è che non va?>> chiese Chiara, vedendola pensierosa.
<<Mi dispiace deludere la maestra in questo modo>>
<<Amo ma il suo giudizio su di te non si basa mica su una singola verifica di classico>> la rassicurò la ballerina di Todaro.
<<Lo so, ma non volevo fa brutta figura>> sbuffò.

Le ragazze la consolarono facendole capire che, qualunque sarebbe stato il suo voto, la Celentano l'aveva scelta perché la trovava un'ottima ballerina.

Poco più tardi vennero richiamati tutti in palestra, dove trovarono ad attenderli proprio la maestra.
Si accomodarono sul pavimento della sala, uno accanto all'altro, in attesa di scoprire i risultati di quella verifica.

Come era giusto aspettarsi, la migliore era stata Beatrice, che aveva dedicato a quello stile gran parte della sua vita.

Tornarono tutti in casetta, tra chi si reputava soddisfatto della media ottenuta, tenendo conto di quanto fossero bassi i voti della maestra, e chi invece non lo era per nulla.

Al loro rientro, trovarono tutti i cantanti radunati sulle gradinate mentre discutevano di una classifica.

<<Che succede?>> Beatrice si avvicinò a Joseph, sciogliendo lo chignon in cui qualche ora prima aveva raggruppato la sua lunga chioma.
<<C'hanno chiamati pe fa na verifica di teoria musicale>>
<<E com'è andata?>>
<<Ho preso 3. Me sembra d'esse tornato alle superiori>>
<<Non eri proprio un genio eh?>>
<<Pe niente>> rise, ricordando gli anni passati tra i banchi di scuola.
<<Te invece eri la prima della classe, immagino>>
<<Immagini bene>> con un sorrisino sul volto, prese posto un gradino sotto di lui, poggiando la testa alle sue gambe.

Poco dopo vennero raggiunti da Tiziano che, osservando Mew e Matthew amoreggiare, riflettè su quanto gli mancasse la sua ragazza.
Esternò i suoi pensieri e sentimenti ai suoi due amici, che ascoltarono le parole piene d'amore che riservò alla sua Alessia.

<<È troppo bello sentirti di ste cose. Si percepisce proprio quanto tu ne sia innamorato>> commentò Joseph che, mentre ascoltava l'amico, riservava qualche dolce carezza alla ballerina.
<<Hai proprio gli occhi a cuoricino quando ne parli>> osservò lei, facendo ridacchiare il diretto interessato.
<<Lei è fantastica, poi io so un sottone, che ce posso fa>>
<<Si vede che ve siete trovati ed è una fortuna>>

Tiziano continuò a parlare di lei per un'altra decina di minuti, prima di congedarsi per poterle scrivere qualcosa.

<<Me fai compagnia fuori?>>
Joseph si alzò, tastandosi le tasche per assicurarsi che avesse con sè tutto l'occorrente per fumare.
La ragazza annuì, seguendolo verso il giardino sul retro.
Presero posto sul solito divanetto, uno accanto all'altra, come facevano praticamente tutte le sere.

Joseph tirò fuori il tabacco, preparandosi una sigaretta, mentre Beatrice poggiò le gambe sulle sue e alzò lo sguardo al cielo, riflettendo.

Pensò alle belle parole utilizzate da Tiziano, al modo in cui aveva descritto i sentimenti che provava, al luccichio dei suoi occhi mentre parlava della ragazza che amava.
Si chiedeva cosa si provasse veramente quando si era innamorati, se fosse davvero come tutti dicevano.

<<Me dici a che pensi?>> la osservò lui, portandosi la sigaretta alla bocca.
<<All'amore>>
<<Tutti romantici stasera eh>> scherzò lui, facendola ridacchiare.

<<Quante volte ti sei innamorato nella vita?>> gli chiese, ruotando la testa nella sua direzione.
<<Innamorato davvero, una sola volta e diciamo che non è finita nel migliore dei modi>> sbuffò via una nuvola di fumo, che Beatrice osservò dissolversi nell' aria fredda di quella sera.

Il ragazzo aveva avuto diverse relazioni, ma solo una volta aveva sperimentato cosa fosse l'amore.
Cecilia aveva fatto sbocciare in lui quell'emozione, per poi spezzargli il cuore.
Il suo tradimento lo aveva fatto dubitare sulla purezza e la sincerità di quel sentimento, portandolo a porsi domande su domande.
Dopo di lei nessun'altra era riuscito a scavalcare le barriere che, inconsapevolmente, aveva costruito attorno al suo cuore.

<<Tu invece, quante volte ti sei innamorata?>>
<<Non l'ho mai fatto>> riportò lo sguardo su di lui, che un pò rimase sorpreso dalla sua risposta.
<<Mai mai?>>
Scosse la testa.

Il non essersi mai innamorata, non aver mai avuto una relazione e in generale non esser mai stata particolarmente attenta alle questioni di cuore erano cose che l'avevano sempre fatta sentire un pò inadeguata.
Da più piccola sentiva sempre di essere un passo indietro rispetto ai suoi coetanei, che a differenza sua avevano già fatto tantissime esperienze. Si era sempre chiesta perché l'amore non bussasse anche alla sua porta, se fosse destinata a vivere senza provare quell'emozione che faceva girare il mondo.

Leggeva di persone che si sarebbero strappate il cuore dal petto per la persona da loro amata, vedeva tutti innamorarsi sotto i suoi occhi.
Ascoltava gli amici parlare delle loro relazioni, gli dava consigli quando ne avevano bisogno, asciugava loro le lacrime quando le cose non andavano bene.

<<Non ho mai conosciuto qualcuno che mi facesse perder la testa, ma mi sono sempre chiesta come sia innamorarsi>>
<<È un'insieme di emozioni che ti travolge completamente. È na cosa che non se può descrivere bene a parole, ma che prima o poi sperimenterai sulla tua pelle>>
<<Chissà>> riportò lo sguardò verso l'alto, mentre Joseph osservava il suo profilo.
<<Te lo auguro, perché lo meriti davvero Beba>>

Beatrice gli strinse le braccia attorno al busto, accoccolandosi contro il suo petto.

<<Te l'ho mai detto che ti voglio proprio bene, Jojo?>>
Lui le accarezzò i capelli, poggiando il mento sulla sua testa.
<<Ora si e te ne voglio anche io, Beba>>
Sorrisero sinceramente, sentendosi sereni.

Spazio autrice

Oggi mi sentivo particolarmente romantica, scusate.
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo, vi aspetto nei commenti.
Love you, M

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora