LVIII

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Subito dopo la puntata, Beatrice si affrettò a raggiungere la casetta per congratularsi con la sua amica Gaia che, giusto un'ora prima, aveva ricevuto dal suo professore la tanto desiderata maglia dorata.

Giunta in casetta, corse subito in stanza verde, trovando l'amica intenta a sistemare alcune cose.
Si fiondò su di lei, stringendola in un abbraccio caloroso che la fece sobbalzare.
<<Gesú>> sussurrò l'altra, con il suo accento napoletano marcato, ritrovandosi improvvisamente avvolta dalle braccia dell'amica. Successivamente ricambiò l'abbraccio, con lo stesso entusiasmo e lo stesso affetto.

<<Sono tanto contenta per te>> ammise la ballerina di classico, accarezzandole il capo con fare quasi materno.
Successivamente le due si staccarono, per potersi scambiare uno sguardo che trasmetteva tutta la loro gioia. Il profondo affetto che le legava faceva si che il successo dell'una divenisse automaticamente anche il successo dell'altra.
<<Ancora non ci credo, te lo giuro!>> affermò Gaia, portandosi le mani alle tempie, dovendo ancora realizzare di avercela fatta.
<<Te la meriti tutta, sta maglia>>
<<Tra poco ce l'avrai anche tu>> le sorrise, rassicurante.

Vennero poi raggiunge da Martina, la quale si fiondo anch'essa sull'amica, per poi fare spazio a Christian, che avvolse la ragazza tra le braccia facendole sollevare i piedi dal pavimento, depositandole una lunga serie di baci sulla guancia.

Le due ragazze restarono a osservare quella dolce scena con occhi inteneriti, sentendosi testimoni dell'amore che legava i due ragazzi. Si scambiarono poi uno sguardo, comunicando silenziosamente. Era giunto il momento di andar via e lasciarli soli.

<<Ti lasciamo in dolce compagnia, gugugaga>>
Beatrice utilizzò, per rivolgersi alla ballerina di Todaro, il nomignolo che il riccio le aveva affibiato, facendola imbarazzare.
Ignorò le lamentele della ragazza, dirigendosi fuori dalla camera, a braccetto con l'amica Martina che se la rideva.

Più tardi, mentre si apprestava a preparare la cena per tutti, Beatrice lanciava qualche occhiata verso la sala delle gradinate, dove Joseph era intento a suonare una canzone al piano. Lo fissava attentamente, cercando di interpretare ogni suo minimo gesto.
Quel giorno, nella gara cover non si era classificato particolarmente in alto e, per quanto egli avesse cercato di convincerla del contrario, aveva il sospetto che non l'avesse presa benissimo.

<<Cosa bolle in pentola, chef?>>
Immersa nei suoi pensieri, Beatrice si accorse della presenza di Tiziano, poggiato al bancone dinanzi a lei, solo quando egli le rivolse la parola.
Gli rispose allora in modo fugace, riportando lo sguardo sulla figura lontana del romano.

Il suo interlocutore si voltò per seguire la direzione del suo sguardo, riportando poi l'attenzione su di lei.
<<C'é qualcosa che non va, amo?>>
La ballerina scosse la testa, abbassando lo sguardo sul contenuto della pentola.
<<Sto cercando di decifrare quale sia il suo umore>>
<<Perché non chiederglielo e basta?>>
<<Diciamo che ultimamente si diverte a fare il misterioso>>

La loro conversazione venne interrotta dal vociferare di alcuni loro compagni, che attirò la loro attenzione.
Tra il caos che regnava in casetta e il suono del pianoforte in sottofondo, l'unica frase che giunse chiara alle orecchie di Beatrice venne pronunciata da una voce maschile, che le sembrò appartenere ad Ayle: <<Devo andare a fare le valigie>>

Si voltò verso Tiziano per assicurarsi di non aver frainteso e, a giudicare dalla sua espressione confusa e allo stesso tempo incuriosita, anch'egli aveva sentito la medesima frase.

Videro poi la figura del cantante livornese entrare in casa e passargli dinanzi, seguito da una Lucia confusa che gli chiedeva spiegazioni, forse diretti verso la stanza blu.

Successivamente appresero da Mattia la decisione di Ayle di abbandonare la scuola e tornare a casa, quella stessa sera.
Infatti, dopo aver preparato le valigie e aver raccattato tutte le sue cose, egli si diresse in giardino, dove tutti i ragazzi si erano radunati per salutarlo.

<<Spaccate tutto, mi raccomando>>
Apparentemente più che convinto della decisione presa, il livornese varcò la soglia della casetta per l'ultima volta.
Beatrice lo osservò andar via, per poi accomodarsi su una delle panchine bianche, accanto a Mattia.

Lo osservò per qualche momento, notando l'espressione pensierosa sul suo volto.
<<A che pensi?>> chiese incuriosita la ballerina, stringendosi nella giacca.
Il cantante sembrò risvegliarsi dai suoi pensieri e dovette chiederle di ripetere la sua domanda, prima di poterle fornire una risposta.
<<Penso che sia stato un coglione e che, molto probabilmente, si pentirà della sua decisione>>
<<Anch'io credo che gettare via un'opportunità del genere sia da stupidi, ma se l'ha fatto avrà avuto le sue ragioni>> alzò le spalle lei.
<<Non lo so, sappiamo tutti com'é fatto. Non mi stupirebbe se domani mattina si svegliasse e chiedesse di rientrare>>

Restarono seduti a parlare per una buona mezz'ora, prima che la ballerina si alzasse in piedi, per rientrare in casetta.
<<Notte, bea>> la salutò lui, regalandole un sorriso, che venne da lei ricambiato.

Una volta essersi chiusa la porta alle spalle, Beatrice scorse la figura di Joseph, seduto sul divano, col computer poggiato sulle gambe. Gli si avvicinò, prendendo posto al suo fianco.
Notando la sua espressione concentrata, decise di non disturbarlo, lasciandolo lavorare.

Mentre ascoltava alcuni suoi compagni esprimere le proprie opinioni riguardo alla decisione presa dal cantante livornese, sentì Joseph poggiare la testa sulla sua spalla e sbuffare.

<<Sei stanco?>>
<<So distrutto, é diverso. Però devo fini l'arrangiamento di un pezzo pe la prossima puntata>>
<<Jo, abbiamo appena registrato, hai tutto il tempo del mondo per lavorarci>>
<<Tempo che devo sfruttare al meglio, se voglio che venga fori un bel lavoro>>
<<Sei troppo stacanovista>>
<<Mo dici popo te?>> alzò il capo, per guardarla in volto.

La ballerina scosse la testa, rubandogli il computer dalle mani e smanettando coi tasti, per spegnerlo.

<<Jo, saresti in grado di creare un capolavoro anche in 5 minuti. Vai a letto>>
<<Solo se ce vieni co me>> si alzò, tendendole una mano per esortarla a fare lo stesso.
Dopo un momento in cui finse di doverci pensare, Beatrice afferrò la sua mano e si tirò per dirigersi insieme in stanza blu.

Si ritrovarono così stesi su un fianco, occhi negli occhi, a regalarsi carezze in silenzio. I momenti come quello, dove non avvertivano la necessità di riempire il silenzio con discorsi futili ma si limitavano a starsi accanto e a bearsi della reciproca compagnia, erano quelli che entrambi preferivano e di cui non si sarebbero mai stancati.

Presto il romano sentì gli occhi farsi pesanti, per poi essere accolto tra le braccia di Morfeo.
Beatrice rimase ad ammirarlo, percorrendo con l'indice i tratti del suo volto. Prima gli occhi, che sfiorò con delicatezza, poi il naso, sul quale depositò un tenero bacio.

Spazio autrice

Scusate l'inattività, ma mi sento in blocco, del tutto priva di idee. Ho dovuto riscrivere questo capitolo decine di volte, prima di poter arrivare a un risultato decente. Spero vi piaccia.
Fatemi sapere cosa ne pensate, vi aspetto nei commenti.
Love you, M
💘

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora