XXXVII

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La puntata si aprì con l'ingresso in studio di Holden, che si esibì per riconquistare la maglia, sospesagli la settimana precedente per via del provvedimento disciplinare che aveva subito.
Intonò le parole di "Il mio canto libero" di Battisti, facendo emozionare Beatrice che adorava quella canzone. La trovava inoltre perfetta per la sua voce dolce e delicata, che tanto amava ascoltare.

La ballerina era riuscita ad evitare Joseph per l'intera settimana, arrivando al giorno della puntata senza avergli quasi mai rivolto la parola da quella sera.
Aveva ancora la testa piena di dubbi, ma sapeva che non sarebbe potuta scappare per sempre. Avrebbe dovuto affrontare la cosa e parlarne col diretto interessato, da persona matura.

La loro attuale situazione non cancellava però la stima artistica e il profondo affetto che lei provava nei suoi confronti, per cui fu veramente felice di vederlo tonare al posto con la sua maglia tra le mani.

Più tardi, quando venne chiamata al centro del palco per esibirsi, cercò di liberare la testa da tutti i pensieri, concentrandosi sulla coreografia.

<<Tecnicamente sei senza dubbio preparata, ma trovo che dovresti lasciarti più andare. A costo di sporcare un pó i movimenti, liberati>>
Annuì alle parole del giudice, tornando a posto.
Le dispiaceva non essere riuscita ad arrivare, poiché si era impegnata tanto.

Dopo di lei, scese ad esibirsi Holden.
Si sentiva agitatissimo, consapevole di non potersi permettere di sbagliare nuovamente, non davanti a Beppe Vessicchio.
Fortunatamente filò tutto liscio e tornò a posto più tranquillo, incrociando lo sguardo con quello di Beatrice che non poté fare a meno di regalargli un piccolo sorriso.

Seguì il resto della puntata e arrivato il momento di scoprire le classifiche, scoprì di essersi classificata settima, tra Gaia e Nicholas.
La classifica dei cantanti portò all'eliminazione di Holy Francisco, che era arrivato nuovamente ultimo.

I ragazzi scesero a salutarlo, consapevoli che la sua assenza in casetta si sarebbe sicuramente fatta sentire. Tra loro era forse il più rumoroso ed estroverso e sarebbe un pó mancato il caos che portava con sé.

Alcuni tra i cantanti presentarono poi i loro nuovi inediti, mentre per i ballerini ci fu una gara di improvvisazione.

La puntata terminò senza troppi problemi, ma tornati in casetta alcuni ragazzi non reagirono benissimo al loro posto in classifica.
Tra questi Giovanni, classificatosi ultimo, che temeva di deludere il suo professore.

Anche Beatrice non era per niente soddisfatta della resa di quella puntata e se ne stava seduta sul divano del giardino sul retro a fissare un punto imprecisato del vuoto.
Per lei arrivare settima era inaccettabile, una cosa che non poteva permettersi.
In primis per non deludere la maestra, conosciuta per essere molto esigente, e in secondo luogo per non deludere sua madre, che probabilmente era ancor più severa della maestra.

La sua attenzione venne attirata dal suono della porta che si apriva, rivelando la figura di Joseph.

Quando la vide lì, da sola, pensò di non essere il benvenuto e stava per tornare indietro sui suoi passi, quando venne fermato dal suono della voce della ballerina.

<<Puoi restare, per favore?>>
La sua richiesta fu quasi un sussurro, ma giunse comunque alle orecchie del cantante, che prese posto sulla poltrona.
Beatrice sentiva di non poter più fare a meno della sua compagnia, aveva bisogno di chiarire la situazione. Non sarebbe probabilmente più riuscita ad ignorarlo, per quanto sarebbe stato più semplice.
<<Tutt'apposto?>> chiese, recuperando il tabacco dalle tasche e studiando la sua espressione.
<<La classifica>> disse soltanto, senza aggiungere altro.
<<Bé é la prima volta che arrivi un pó più in basso, quindi non farti troppe paranoie che sei bravissima>> cercò di farla ragionare, potendo immaginare quali pensieri le stessero passando per la testa.
Lei annuì, consapevole che avesse pienamente ragione. Non riusciva però a farsela andare giù, quella posizione.

Seguì qualche minuto di silenzio, in cui la ragazza cercò di ordinare i pensieri e formulare un discorso.

<<Mi dispiace di esser stata distante, in questi giorni>>
<<Dispiace anche a me>> annuì il ragazzo, aspirando del fumo.
Era ben consapevole che lei non si fosse comportata in quel modo per ferirlo, perché sapeva che non fosse una persona cattiva, ma ciò non toglieva che non ci fosse rimasto male.
<<Avevo bisogno di schiarirmi le idee, ma ho sbagliato nell'evitarti>>
Abbassò lo sguardo, non riuscendo a sostenere il contatto visivo col ragazzo. Sentiva come se i suoi fossero in grado di scavarla a fondo, di entrare dentro di lei e di riuscire a leggerla come le pagine di un libro.

Fece un sospiro, prendendo coraggio.
Parlare dei suoi sentimenti era una cosa che non l'aveva mai fatta sentire particolarmente a suo agio, ma che invece le procurava un forte senso di disagio e agitazione.

<<Jo, io provo delle cose per te>>
A quella confessione il cuore del romano fece una capriola e non poté trattenere un sorriso.
<<Non ho mai provato sensazioni simili con nessun altro nella mia vita. Con te sto veramente bene>>
<<Perché sento che sta per arrivare un ma?>>
A quel presentimento il sorriso sul suo volto si affievolì, in attesa di sentirla continuare.
<<Il ma é che questa cosa mi spaventa, perché io non sono fatta per queste cose>>
<<Se non ti concedi di provarle, come fai a saperlo?>> le chiese, gettando via il mozzicone ormai spento.

I loro sguardi tornarono a incrociarsi, parlando al loro posto.
Si sentivano entrambi in preda a un vortice di emozioni, che non sapevano gestire.
Lei, combattuta tra il lasciarsi andare a quel dolce sentore e il reprimere tutto.
Lui, pronto a prenderla per mano e lanciarsi in quel dirupo, insieme.

<<Non scappare più Beba, te prego>>
Al suono di quel soprannome, la ragazza si sciolse. Le era mancato sentirglielo pronunciare, così gli era mancato tutto il resto: le serate insieme a parlare di tutto e niente, gli abbracci, i piccoli gesti, i sorrisi.
<<Non scappo più, Jojo>> scosse la testa, regalandogli un sorriso.

Si sarebbe concessa di provarci, di vivere tutte le emozioni che provava. Per una volta nella vita, si concesse qualcosa che le faceva bene.

Joseph si spostò al suo fianco, accogliendola tra le sue braccia.
Sprofondò il naso tra i suoi capelli, inebriandosi del profumo di cocco della ragazza.

<<Mi é mancato il tuo profumo>> confessò.
La strinse forte, col desiderio di restare lì per sempre.
Avrebbe tanto voluto baciarla, sentire le sue labbra sulle sue, ma non lo fece. Sarebbe andato piano, godendosi ogni attimo.

Spazio autrice

Spero questo capitolo vi faccia felici. 💘
Fatemi sapere cosa ne pensate, vi aspetto nei commenti.
Love you, M

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora