𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holden

XLII

Joseph si trovava in saletta a lavorare con i suoi compagni di squadra da ormai una buona mezz'oretta.
Stavano portando a termine la preparazione di un compito che gli era stato assegnato dal loro professore, che consisteva nella rivisitazione di una canzone natalizia a loro scelta, quando gli venne annunciato che il pezzo sarebbe potuto esser pubblicato sulle piattaforme digitali.

Presero a discutere sulla questione e ciascuno di loro sembrava poco intenzionato al farlo uscire, per diverse ragioni.
Joseph in particolare era del tutto contrario alla cosa poiché pensava che, per via del poco tempo che avevano avuto a disposizione per lavorarci, non fosse pronto all'uscita sulle piattaforme.
Era una persona a cui piaceva far le cose per bene e mai avrebbe fatto uscire qualcosa per cui non aveva dato il suo massimo.

Sembravano aver preso una decisione, quando vennero interrotti dalla voce del loro professore.

<<Ciao ragazzi, sono Rudy>>
I tre ricambiarono il saluto, pronti ad ascoltare ciò che aveva da dir loro.
<<Mi hanno raccontato quello che sta accadendo con la canzone di natale e vi devo dire che sono molto sorpreso perché sono molto contento del pezzo e di come lo avete realizzato. Quando mi é stato detto che c'era l'opportunità di andare sulle piattaforme digitali ho colto la cosa con grande entusiasmo, per due motivi: il primo é perché, essendo una cosa fatta bene, sono fiero; il secondo é perché non trovo sia qualcosa che possa andare in interferenza con quello che é il vostro profilo artistico. Sapere adesso che voi siete di altro parere, ammetto che mi dispiace>>

<<Scusami Rudy, non sono tipo da interrompere ma non mi sento di poter avere questa conversazione adesso perché quello che sta succedendo é assurdo. Mentre tu dici "vengo a sapere adesso che vi rifiutate", noi diciamo che veniamo a sapere adesso che sto pezzo deve uscire. Io non sono solito a far uscire cose su cui non ho lavorato, perché qui il tempo che abbiamo a disposizione per lavorare e le modalità non sono ottimali>>
<<Holden, posso chiederti per cortesia di usare un altro tono?>>
<<Non mi sento in grado, adesso, di rimanere calmo per la situazione in cui mi trovo quindi lascio che a parlare siate voi>>

Lui che non era mai stato un tipo particolarmente tranquillo, sentiva il sangue ribollirgli nelle vene e il panico assalirlo.
Per anni aveva lavorato sodo per inseguire il suo sogno e costruire qualcosa di concreto e non avrebbe rischiato di buttar tutto all'aria per una stupida canzone di natale, a cui non aveva avuto modo di lavorare adeguatamente e che non rientrava neppure nel suo stile. In aggiunta erano ormai settimane che riceveva continue critiche ed era quasi certo che ne sarebbero arrivate delle altre se il suo nome fosse stato associato a quel pezzo.

<<Io mi sto sentendo male qui dentro, rispetto a quello che sta succedendo>> fece per alzarsi e raggiungere la porta, raccogliendo le sue cose.
<<Stiamo parlando di musica e tu mi ascolti>>
<<No, io non ascolto. Cacciatemi perché quello che sta succedendo qui é una follia e io non ci sto>> detto questo, lasciò la sala.

Agì d'impulso, scappando via da quella conversazione che aveva fatto nascere in lui una forte agitazione.
Quando si parlava di musica e lavoro era un completo perfezionista. L'idea di pubblicare un pezzo senza prima averci lavorato giorno e notte, fino allo sfinimento, lo mandava in tilt completamente.

Vagò per i corridoi e qualche lacrima gli bagnò le guance, mentre evitava i compagni che incontrava lungo la strada e le loro domande.

Beatrice aveva appena terminato l'ultima lezione della giornata e se ne stava a parlare con Tiziano, con l'intenzione poi di dirigersi in sala per provare ancora, quando si vide passare accanto un Joseph visibilmente turbato.
Lei e Tiziano si scambiarono uno sguardo confuso, prima che lei si congedasse per seguire il cantante.
<<Poi mi fai sapere che ha, ci vediamo in casetta>> la salutò Tiziano, lanciandole un bacio, prima di entrare in sala.