XXXII

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Beatrice era da poco tornata dalle lezioni, che per lei erano terminate prima del solito.
Dopo essere tornata in casetta ed averla trovata quasi vuota, aveva deciso di approfittare dell'assenza dei suoi compagni per esercitarsi per il compito che avrebbe portato in puntata.

Indossò così i tacchi che la produzione le aveva consegnato, accese il computer per studiare meglio la coreografia e si posizionò davanti allo specchio.
Iniziò a provare e riprovare, cercando di ottenere una maggiore stabilità sui tacchi.

Una mezz'oretta dopo circa alcuni dei ragazzi fecero ritorno in casetta.
Tra questi c'era Joseph che, mentre si stava dirigendo verso la stanza blu, s'imbattè in Beatrice.
Si fermò ad osservare la figura della ragazza, che era talmente concentrata sui passi da non accorgersi della sua presenza, come ipnotizzato dalla sua bellezza.

<<Bella eh?>> gli chiese Tiziano, spuntando dalle sue spalle e tenendo un tono basso, per non far giungere quella conversazione alle orecchie della ballerina.
Joseph non riuscì a staccarle gli occhi di dosso, ritrovandosi ad annuire.
A parer suo "bella" era riduttivo: lei era qualcosa di indescrivibile, di unico.
L'amico sorrise, studiando la sua espressione.

<<Gesù Bea, come fai a non cadere?>> Gaia attirò l'attenzione della diretta interessata, osservando quanto fossero alti i tacchi che indossava.
Beatrice allora si voltò verso di loro, accorgendosi solo allora dello sguardo di Joseph puntato su di lei. Si scambiarono uno sguardo fugace, prima che lei riportasse l'attenzione sull'amica.
<<Che tacco è, un 12?>>
Beatrice annuì.
<<Penso che se riesco a portare a termine questa coreografia tutta intera, posso sopravvivere a tutto>>
La napoletana rise, chiedendole poi di mostrarle la coreografia.

Joseph si risvegliò dallo stato di trance in cui era entrato, venendo richiamato dai suoi compagni che gli comunicarono che avrebbero dovuto raggiungere lo studio.
Eseguí gli ordini, lanciando un ultimo sguardo nella direzione della ballerina, che trovò già ad osservarlo.

Tutti i cantanti si recarono in studio, dove vennero sottoposti allo stesso tipo di "prova" che il giorno precedente avevano affrontato i ballerini.
A classificarsi ultima questa volta fu Sarah, che come Chiara rischiava di andare in sfida.

Al loro rientro, in casetta si respirava un clima particolarmente pesante.

Matthew prese a tirare calci alle porte e tutto ciò che gli capitava davanti, preso dalla rabbia scaturita dal suo posto in classifica. Ciò che non digeriva era esser stato messo al livello di altri, cui si sentiva superiore.

Poco dopo la produzione richiamò tutti i ragazzi in gradinata, per mostrar loro un video riguardante le conduzioni della casetta.
Successivamente venne loro chiesto di votare nuovamente le tre persone che contribuivano meno nell'ordine e nella pulizia della casa e che avrebbero ricevuto un provvedimento disciplinare.
Alla fine vennero fuori i nomi di Christian, Joseph ed Elia.

I tre, che al momento della votazione si trovavano ancora agli studi, vennero a conoscenza del provvedimento solo quando rientrarono in casetta.

Beatrice vide Joseph recuperare il tabacco, i filtri e l'accendino per poi uscire in giardino. Decise di seguirlo, per controllare come avesse preso la notizia.
Quando lo raggiunse potè percepire, dal modo in cui stringeva la sigaretta e aspirava assiduamente quella sostanza tossica, tutto il suo nervosismo.

<<Oi>> richiamò la sua attenzione, facendo sì che spostasse lo sguardo su di lei.
<<Posso?>> chiese, indicando col capo il posto libero sulla panchina.
Temeva che la sua presenza, in quel momento, non gli fosse risultata gradevole e che preferisse star da solo.
Lui annuì soltanto, spostandosi leggermente per farle spazio.

<<Mi dici a che stai pensando?>>
<<È che non me sembra de meritarmi sto provvedimento più di altri. In camera non so la persona più ordinata su questo pianeta, ma per la cucina e il resto ho sempre fatto ciò che mi spetta>>
<<Ci saranno anche altre persone che fanno poco, ma ci è stato chiesto di fare solo tre nomi e se tu sei uno di questi, un motivo ci sarà>> lo rimproverò.
<<M'hai votato anche te?>>
<<No Jo, non ti ho votato ma ciò non significa che per me tu sia una delle persone che fa di più in casetta>>

Aveva evitato di fare il suo nome, cercando inconsciamente di proteggerlo da quel provvedimento. Non voleva però nascondergli che fosse arrabbiata con lui, per star rischiando per la seconda volta il suo posto nel programma solo per delle pulizie.

<<C'hai ragione, non lo sono. Ma non mi reputo nemmeno il peggiore>>
<<Tu sei stato uno di quelli più votati, quindi ora ti metti sotto a pulire e migliori>> ordinò decisa.
<<Sissignora>>
<<Anzi, sai che c'è? Ti metto tutti i turni con me, così posso tenerti sott'occhio>>
<<Sembri mi madre>> rise il romano, voltandosi verso di lei.
<<Jo, sono seria. Promettimi che ti impegnerai>>
<<Te lo prometto>> annuì, questa volta serio.

Le lasciò poi un bacio tra i capelli, portandole un braccio dietro le spalle. La avvicinò a sé, per poi chiederle come procedesse la preparazione delle coreografie.
Parlarono del più e del meno per una buona mezz'ora, prima di esser raggiunti da Elia.

I due cantanti discussero per un po' del provvedimento che gli spettava, mentre la ballerina ascoltava distrattamente la loro conversazione, con la testa poggiata sulla spalla del romano.
Era ormai buio da tempo e sentiva la stanchezza impossessarsi di lei.
Sbadigliò per la decima volta consecutiva, attirando l'attenzione dei due ragazzi.

<<Direi che è ora di andare a nanna>>
Elia si alzò, seguito dai due compagni.
Raggiunsero tutti insieme la stanza blu, dove i due cantanti soggiornavano, per scoprire che il materasso del più piccolo era stato portato via.

Fissarono per qualche istante la scena del crimine, prima che Elia realizzasse che i colpevoli fossero i ragazzi della stanza rossa.
Si diressero cosí nella loro camera, per chiedere spiegazioni.

<<Co chi se la pigliamo?>> domandò Joseph, alternando lo sguardo dalla figura di Matteo a quella di Francesco.
<<Sceglietene uno>>

Il malcapitato alla fine fu Francesco, che venne dai due ribaltato sul proprio letto.
Beatrice restò sulla porta ad osservare la scena, piegandosi in due dalle risate.

Elia e Joseph lasciarono la stanza soddisfatti per essersi vendicati, mentre lei non riusciva a smettere di osservare Holy ridendo.
<<Oh ma che ti ridi tu>> le urlò il ragazzo, cercando di tirarsi su.

Spazio autrice
Capitolo forse un po' noioso, ma di passaggio.
Fatemi sapere cosa ne pensate, vi aspetto nei commenti.
Love you, M

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora