XXXIV

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Beatrice stava preparando il pranzo, mentre chiacchierava con Angela e la nuova arrivata Martina.
Si distrasse ad osservare le figure di Christian e Gaia particolarmente vicine.

Pensava fosse assurdo, che continuassero a negare che tra loro ci fosse molto più di una semplice amicizia. Bastava far caso ai loro sguardi, ai loro sorrisi, al modo in cui si cercavano costantemente per capire che non fosse così, che ci fosse dell'altro.
Decise così che più tardi avrebbe scambiato quattro chiacchiere col ragazzo, per cercare di estorcergli qualche informazione.

Tornò a seguire la conversazione delle due
cantanti, riportando lo sguardo verso di loro.

<<Io comunque penso di star realizzando solo ora dove mi trovo. Questa mattina mi son svegliata, me so trovata qua, e mi son resa conto che era tutto vero. Me fa troppo strano>> disse la riccia, guardandosi intorno con sguardo sognante.
<<É lo shock dei primi giorni, poi vedrai che questo posto diventerà casa tua>> le sorrise la ballerina, impiattando ciò che aveva preparato per sé e per tutti gli altri.

Quel giorno avevano approfittato del fatto che fossero tutti presenti in casetta per pranzare tutti insieme, come non capitava praticamente mai. Beatrice si era offerta di preparare da mangiare per tutti, pronta a sfoggiare le sue doti culinarie.
Aveva deciso di cucinare un piatto tipico della sua terra, Napoli.

Angela richiamò a tavola i vari ragazzi, che si accomodarono al grande tavolo.

Bea fu l'ultima ad accomodarsi, sedendosi accanto a Jo che le aveva tenuto il posto libero.

<<Allora, come sono come cuoca?>> gli chiese, dopo aver preso una prima forchettata.
<<Eccezionale, come sempre>>
La ragazza sorrise, fissando il piatto davanti a sé.
<<Me lo preparava sempre mia nonna quando ero piccola. L'ho osservata cucinare questo piatto talmente tante volte da memorizzare tutti i passaggi>>
Parlava a bassa voce, ricordando tutte le volte in cui la nonna l'aveva deliziata con quella e tante altre ricette.

Era solo una bambina quando sua nonna aveva iniziato a insegnarle tutte le ricette possibili, dicendole che un giorno avrebbe dovuto prepararle e insegnarle a sua volta ai suoi figli.
Le aveva insegnato così tante cose, in qualsiasi ambito della vita...ma adesso non c'era più.
Il tempo di imparare era terminato ed era invece giunto il momento di mettere in pratica tutti quegli insegnamenti e consigli, da sola.

Joseph, al suo fianco, le poggiò una mano sulla coscia, accarezzandogliela.
L'aveva osservata perdersi nei ricordi ed aveva notato la luce dei suoi occhi vecchi spegnersi leggermente.

<<Penso che tu la stia rendendo tanto fiera di te, Beba>> le sussurrò, convinto di ciò che diceva.
<<Lo spero tanto>> annuì, puntando lo sguardo in quello del cantante.
Joseph le circondò le spalle con un braccio, avvicinandola al suo corpo. La ragazza poggiò la testa sul suo petto, ricevendo un dolce bacio sulla tempia.
Bastò quel gesto a scacciare via tutti i brutti pensieri, facendole tornare il sorriso.
Continuarono a mangiare, senza staccarsi l'uno dall'altra, mentre parlavano delle rispettive assegnazioni.

Tiziano, seduto difronte ai due, li osservava con un sorriso intenerito sul volto.
<<Son carini eh?>> li indicò col capo Valentina, seduta al suo fianco.
<<Già, ma mi sa che ci faranno un pò penare>>
Aveva ormai capito che Beatrice ci avrebbe messo un pò per aprire gli occhi, reprimendo i sentimenti che provava fin quando le sarebbe stato possibile. Sapeva però che Joseph, che probabilmente era più consapevole dei suoi sentimenti, avrebbe avuto pazienza con lei e avrebbe rispettato i suoi tempi, a costo di passare anni in attesa.

Dopo pranzo Beatrice si accomodò sul divano, accanto a Christian.
Il cantante era preso ad osservare la ballerina di Raimondo, che se ne stava a parlare con Nicholas e Simone. La guardava sorridere e sorrideva a sua volta, istintivamente.
La ballerina della Celentano seguì la traiettoria del suo sguardo, tornando poi a guardarlo con un'espressione compiaciuta sul volto.

<<Che c'é?>> le chiese il cantante, accorgendosi del suo sguardo puntato addosso.
<<Non mi devi dire nulla?>> alzò le sopracciglia, indicando col capo Gaia, invitandolo a sputare il rospo.
<<Non c'é nulla da dire>>
<<Sicuro? A me sembra che invece ci siano tante cose da dire>>
Lui alzò gli occhi al cielo, sospirando.
<<Siamo entrambi troppo orgogliosi per stare insieme>> scosse la testa.
<<Ma dai che siete cotti l'uno dell'altra Chri>> lo spintonò, facendo nascere un sorriso sul suo volto.
<<Lei non mi sembra poi così presa>>
<<Non é che non é presa, perché fidati che lo é, ma é che si trattiene. Devi solo aiutarla a lasciarsi andare>>
<<Se lo dici te>> si passò una mano sul viso, confuso da tutta quella situazione.

Era chiaro che si piacessero a vicenda, ma entrambi erano bloccati da qualcosa.
Chi dalla paura di innamorarsi, chi dal timore di essere respinti.

Spazio autrice

Spero che Gaia e Mida non ci deludano.
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo, vi aspetto nei commenti.
Love you, M

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora