VIII

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<<Ragazzi tutti sulle gradinate>> il richiamo della produzione interruppe tutte le attività che stavano svolgendo i ragazzi.

Fecero come detto e Beatrice, che stava per andare a provare, prese posto tra Joseph e Angela.

Sulla tv venne riprodotto un video, in cui venivano mostrate le condizioni della casetta. Ci fu chi rise e chi si vergognò altamente per il contenuto di quelle immagini, che mostravano il disordine da loro creato.

<<Quello della pulizia e dell'ordine in casetta è un problema che si ripresenta ogni anno e come credo sappiate ha sempre comportato delle conseguenze. Vi chiediamo quindi di votare le 3 persone che secondo voi collaborano di meno in casa.>>

Così, uno alla volta i ragazzi si alzarono ed effettuarono il loro voto.
Non mancò chi nominò anche persone che invece contribuivano attivamente alle pulizie in casetta, basandosi su simpatie ed amicizie.

Alla fine, il più votato fu Ezio a cui venne annunciato che non si sarebbe esibito durante la prossima puntata.
Lui non ribattè, mentre altri erano non poco agitati.

<<Il fatto è che voi scambiate la velocità col non fare nulla. Ceh se io mangio, lavo le mie cose e poi me ne vado in camera a farmi i cazzi miei non significa che non faccio nulla>> disse la sua il cantante dai capelli rossi.

<<Sembra na cazzata fa le proprie cose, ma non è proprio na cazzata eh>> intervenne Joseph, con la busta di tabacco tra le mani.
<<Ma il fatto è che se realmente tutti facessero le proprie cose, non saremmo in questa situazione>> ribattè Nicholas.

<<Si ma io non penso sia giusto che il provvedimento riguardi solo Ezio, perché non credo possibile che una singola persona sporchi l'intera casa>> per la prima volta durante quella discussione, Beatrice intervenne trovando molte persone dello stesso parere.
<<Io direi di farci tutti un esame di coscienza, perchè intanto Ezio domani non si esibisce>> continuò, voltandosi verso il cantante che la ringraziò con lo sguardo.

La discussione, da cui Nicholas, Joseph e Francesco erano particolarmente presi, andò avanti ancora per molto.

Beatrice vide Joseph andar via visibilmente nervoso e qualche attimo dopo decise di seguirlo.

Lò trovò in giardino seduto sulla solita poltrona, intento ad accendersi una sigaretta.

<<Posso?>> chiese, restando sull'uscio.
Il ragazzo annuì, così si chiuse la porta alle spalle e prese posto sul divanetto.

Aspirava il fumo dalla sigaretta come se gli fosse necessario per respirare.
Quella discussione lo aveva particolarmente agitato, perché ci teneva a non fare una brutta figura.

<<Me fa girare i coglioni il fatto che ora passi l'idea che io non faccia un cazzo quando non è così, semplicemente faccio quello che me spetta>> disse tirando fuori più che mai il suo accento, tra un tiro e l'altro.

<<Ma infatti io non ti ho votato, perché ok non sei uno di quelli che fa più di tutti ma so che quello che ti spetta lo fai sempre>>
<<Basterebbe che tutti facessero le proprie cose e nessuno dovrebbe fa de più, ma non je entra ntesta>>

La ragazza si ritrovò a ridacchiare, facendo assumere un'espressione confusa al cantante.

<<E mo perché ridi te?>>
<<Mi fa ridere che quando ti innervosisci diventi stra coatto>>
<<Che ci posso fa, è la mia natura>> alzò le spalle, anche lui con un sorrisetto sul volto.

<<Tu invece anche quando litighi resti sempre tutta d'un pezzo eh>> le fece notare.
<<Sono pur sempre una ballerina di classico eh>> si pavoneggiò, facendolo ridere.

Restarono in quel giardino a parlare per il resto della sera, raccontandosi l'uno all'altra tra risate e sorrisi.
Erano così immersi in un mondo tutto loro che non si accorsero che si fosse ormai fatto buio e che probabilmente fosse ora di andare a dormire.

Rientrarono in casetta, cercando di fare il minor rumore possibile per njn disturbare gli altri ragazzi.
Arrivarono nella stanza arancione, che confinava con quello blu del ragazzo.

<<Buonanotte Jojo>>
Le venne spontaneo stringerlo in un abbraccio, che lui si affrettò a ricambiare.
<<Notte Beba>>

La ragazza si allontanò dal suo corpo per guardarlo in volto.
<<Beba? Ma che soprannome è?>>
<<E invece Jojo che soprannome è?>>
<<Un soprannome bellissimo, perché pensato da me>>
<<Se lo dici te>> rise prima di raggiungere la sua stanza.

Andarono entrambi a letto, provando sensazioni a cui non sapevano e ancora non volevano dare un nome.

𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 // holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora