Prologo

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Per la prima volta da quando l'essere umano aveva memoria, l'intero continente asiatico si era ritrovato davanti ad uno schermo, che fosse in casa o nei locali, per assistere con ansia al verdetto che aveva richiesto svariati giorni d'attesa.

Un uomo vestito di tutto punto e con i capelli pieni di gel era fermo a posare per alcuni scatti, mostrando un sorriso smagliante ed una postura perfetta anche in direzione delle innumerevoli telecamere puntate su di lui.

Non si era lasciato intimidire dalla presenza delle persone più importanti, le quali si trovavano a capo di ogni Stato e godevano del privilegio di assistere a quell'evento rivoluzionario, che lo stavano fissando con serietà.

Seojoon, così si chiamava l'uomo arrivato sul palco, si era assicurato che il microfono fosse acceso e perfettamente funzionante "buonasera a tutti, signore e signori. Porgo i miei saluti anche a coloro che non hanno potuto partecipare e che ci stanno seguendo da casa" si era schiarito la gola, un po' teso "quest'oggi mi trovo qui davanti a voi per rispondere all'unica domanda che persiste nella mente di ognuno di noi"

Nonostante ci fossero molte persone, e l'enorme sala stesse ospitando più ospiti del consentito, non era stato emesso alcun suono da nessuno dei presenti, i quali erano troppo in ansia anche solo per respirare.

L'incaricato di dare la notizia si era fatto consegnare una busta chiusa da un timbro antico e si stava sforzando per aprirla nel modo più elegante possibile, riuscendo nel suo intento.

Una volta preso il foglio al suo interno aveva dato una rapida occhiata per sapere cosa avrebbe dovuto leggere di lì a poco, inspirando profondamente per evitare di svenire.

"Su questo importante pezzo di carta vi è scritto il nostro destino, spero siate tutti pronti ad ascoltare ogni parola" aveva le mani che tremavano e soltanto dopo avergli sentito pronunciare l'intero discorso si era capito il motivo.

Pochi giorni prima era stato rinvenuto un importante artefatto, proveniente da un'epoca molto lontana, che stando alle fonti apparteneva ad una famiglia nobile. Su di esso c'era disegnato un albero privo di fiori e foglie, i quali erano stati sostituiti da dei cognomi.

"Dato che nel nostro amato paese è molto comune avere lo stesso nome sarà necessario sottoporsi ad un test del DNA per verificare l'appartenenza alla classe nobile, ma lasciate che vi faccia l'elenco esattamente come lo vedo scritto"

Non aveva dovuto leggere molto, dato che il titolo nobiliare spettava solo a pochi eletti, ma l'uomo si era affrettato ad aggiungere un'ultima cosa "per quanto riguarda i ricchi, la loro condizione non cambierà e potranno godere di tutti i loro possedimenti. È tutto, possiamo concludere l'incontro e lasciar fare le ultime cose al Governo" si era inchinato educatamente, poi era andato via assieme alle sue guardie del corpo.

La confusione generale era stata tale da aver interrotto il collegamento per non far assistere i telespettatori alle risse sanguinose tra colleghi che volevano passarsi sopra.

۵

Mina adorava passeggiare in città e si divertiva molto a ricevere le attenzioni della gente che le passava accanto, finendo spesso ad aiutarle a risolvere i loro problemi quotidiani.

Dove viveva lei erano tutti ricchi, se si escludeva un quartiere vicino in cui era la povertà a regnare sovrana, e la vita era solita filare liscia come l'olio.

Tuttavia quella mattina c'era una strana pesantezza nell'aria e la giovane non aveva potuto ignorare l'arrivo improvviso di un'auto della polizia, dalla quale era sceso un membro molto rispettato della famiglia Yoo.

L'uomo aveva aperto lo sportello per far scendere due ragazzine "spero sappiate che rubare è sbagliato e che porta a delle conseguenze, mi dispiace"

"Volevamo solo dare da mangiare a nostro padre, è malato e non può lavorare" la maggiore, la quale avrà avuto all'incirca tredici anni, non stava nemmeno piangendo "abbiamo restituito tutto, non fateci del male"

La più piccola si era aggrappata con forza ai vestiti logori di sua sorella ed aveva gli occhi completamente offuscati dalle lacrime "Nay, voglio tornare a casa"

Nayeon aveva solo tre anni in più di lei, ma sembrava essere già adulta "adesso ce ne andiamo, non devi preoccuparti di nulla"

Il poliziotto si era mostrato dispiaciuto "non posso lasciarvi andare senza aver assistito ad una punizione adeguata, è la legge"

"Non abbiamo preso niente, la prego" si era inginocchiata sull'asfalto, poggiandovi anche la fronte "se ci tenete così tanto a farci del male colpite solo me, mia sorella non c'entra"

"Bene, allora ci penso io" il signore a cui avevano tentato di rubare si era tolto la cintura "spero tu sia pronta, pezzente"

Il suono del colpo datole direttamente sulla schiena era stato talmente forte da far paura, ma nonostante ciò non si era lasciata sfuggire nemmeno un sospiro "tranquilla Tzu, ne manca uno e poi torniamo a casa"

Tzuyu stava tremando, mostrando apertamente la fragilità di una bambina di soli dieci anni "non è giusto"

Quando l'adulto arrabbiato stava per sferrare un altro colpo, un sasso era andato a schiantarsi contro la sua tempia "chi cazzo ha osato colpirmi?"

Mina lo stava guardando con disprezzo, mettendo in mostra la collana con lo stemma della sua famiglia "sono stata io, hai qualcosa da ridire?"

"Signorina Myoui, le chiedo perdono per essermi rivolto in modo tanto maleducato" stava sudando freddo, ben consapevole di non potersi permettere un passo falso.

"Che cosa hanno rubato di tanto prezioso da meritare le frustate?"

"Il pane che avevo messo a tavola.." dirlo l'aveva fatto vergognare di se stesso.

La giovane dai capelli neri aveva incontrato lo sguardo della maggiore delle sorelle e non ci aveva pensato due volte a raggiungerla per aiutarla ad alzarsi "vi accompagno da vostro padre con la mia macchina, l'autista sarà qui a momenti"

Una donna, presumibilmente la compagna di colui che aveva richiesto la punizione, si era portata una mano alla bocca "signorina, una nobile non può mischiarsi con la feccia"

"Non me ne frega un cazzo di quello che pensi tu e tutti i bigotti come te" aveva preso la mano delle due quasi coetanee "adesso levatevi dalle palle o dirò ai miei genitori che avete provato a farmi del male. Vi spetterebbe la pena capitale"

Nessuno aveva aperto bocca, lasciando andare le tre ragazzine in totale tranquillità. Ciò che non sapevano era che, soltanto il giorno dopo, il capo della famiglia Myoui avrebbe dato fuoco alla minuscola abitazione delle due sorelle.

Il signor Im era morto tra le fiamme, mentre le sue figlie erano state tratte in salvo ed adottate proprio da colui che le aveva rese orfane.

La vergogna di Mina era stata tale da aver scelto di seguire una strada tutta sua, riservando ai suoi malvagi genitori lo stesso trattamento terribile dell'unico parente delle sue sorelle acquisite.

Come da programma, loro tre erano state le uniche a salvarsi dall'incendio e, facendo parte della nobiltà, avevano potuto crescere godendo delle enormi ricchezze che quel cognome importante aveva donato loro.








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Spero sia tutto chiaro e che abbia una connessione logica, ho voluto prendere un po' spunto da un'opera che mi è piaciuta tantissimo, ma già dal primo capitolo la storia avrà una piega tutta sua. Spero che questa partenza vi piaccia👉🏼👈🏼

Criminal LoveTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon