Quattordici.

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Chaeyoung aveva aperto l'ennesima porta senza nemmeno bussare, entrando per metà nella stanza di suo interesse e ritrovandosi ad arrossire "oddio, vi chiedo scusa"

Nel letto di fronte a lei, aggrovigliati nelle costosissime lenzuola, c'erano due uomini sulla quarantina e, a giudicare dal terrore nei loro volti, stavano commettendo adulterio proprio sotto il naso delle rispettive mogli.

La giovane se n'era andata a passo svelto, barcollando leggermente sui tacchi "non è giusto che tutti fanno sesso e io no, mi oppongo a questa cattiveria nei miei confronti"

In poco tempo era riuscita a controllare l'ala della casa che le era stata assegnata e, anche se non era buono per la missione, era stata felice di non aver incontrato nessuno dei nobili presenti nella lista.

Era pronta a tornare nell'enorme sala in cui si stavano ancora svolgendo le danze, pregustando il sapore del cibo che la stava attendendo da troppo tempo.

Purtroppo per lei un omone alto quasi due metri le aveva poggiato una mano gigante sulla spalla, stringendo quasi al punto da farle scricchiolare le ossa "è da prima che ti osservo e adesso ho la certezza che tu sia una tipa losca. Devi morire, qui e ora"

Si era mosso in fretta e con molta precisione, circondandole il collo esile con entrambe le mani e sollevandola da terra al solo scopo di lanciarla su un letto.

La sua cintura era stata slacciata in tutta fretta e la pazzia nei suoi occhi era ancora più spaventosa della forza con cui l'aveva spostata "prima di ammazzarti tanto vale che mi diverta, è da un bel po' che non tocco una donna. Vedrai che ti piacerà talmente tanto che mi implorerai di portarti via con me"

Chaeyoung stava tremando, consapevole che gli allenamenti che aveva fatto non avrebbero mai potuto metterla in salvo da una situazione come quella, ma si era decisa a tentare un approccio più pacifico "vorrei tanto rendere felice una persona per bene come te, ma purtroppo la mia unica preferenza va alle donne. Sai com'è, ciò che hai in mezzo alle gambe non potrà mai competere"

"Ci penso io a farti cambiare idea, non preoccuparti" si era abbassato i pantaloni e, anche se si trovavano nella penombra, il rigonfiamento dato dall'eccitazione era piuttosto evidente.

La giovane aveva provato a sfuggirgli con tutte le sue forze, ma purtroppo per lei non c'era nulla che potesse fare contro un avversario come quello.

Si era rassegnata a cedere la sua prima volta a qualcuno che le faceva ribrezzo, infatti delle lacrime salate le avevano bagnato il viso "ti chiedo soltanto di fare piano"

"Stai zitta, decido io cosa farne di questo corpicino adorabile" le stava tirando su il vestito, leccandosi le labbra.

La luce di una lama aveva squarciato il buio prima di affondare nel collo di quell'essere disgustoso e Tzuyu, una volta buttato a terra il corpo privo di vita, aveva stretto la sua compagna con la mano pulita "dimmi che ho fatto in tempo, ti prego"

"Non mi ha fatto niente, ma tu.. Tu hai.."

"Lo so" il pugnale che stava tenendo stretto non smetteva di far cadere delle goccioline rossastre sul pavimento lucido "ho appena ucciso una persona" la realizzazione del suo gesto l'aveva colpita soltanto in quel momento.

"Tzu, va tutto bene. Guardami" le aveva preso il viso nonostante stesse tremando anche lei, accarezzandole le guance con delicatezza "l'hai fatto per proteggermi, non avevi scelta"

"Le mie sorelle non si fideranno più di me, ho infranto l'unica promessa che ci legava" stava piangendo silenziosamente, con l'arma del delitto a pesarle quanto una montagna "la cosa peggiore è che non mi sento in colpa nei suoi confronti, quel verme meritava di crepare"

Criminal LoveWhere stories live. Discover now