Sedici.

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La sala da pranzo, la quale era stata addobbata per fare colazione nonostante non fosse nemmeno spuntato il sole, era grande e ben illuminata, oltre che allestita con dei mobili d'altri tempi.

"Accomodatevi e mangiate insieme a me, sto morendo di fame" Sharon si era lanciata sulla sedia posta a capotavola, prendendo immediatamente il pane tostato e la sua marmellata preferita: quella alle fragole.

Le altre due avevano eseguito senza fare domande o protestare, emulando i gesti compiuti dalla maggiore seppur controvoglia. La situazione in cui si trovavano non era di certo favorevole a far venire appetito.

Sana si sentiva parecchio a disagio, oltre che ferita. Sapeva di essere stata colpita dall'orribile sorte dell'amore non corrisposto, ma vedere la persona di cui si era invaghita sorridere ad un'altra era troppo persino per lei.

Era rimasta a testa bassa fino a quando non si era sentita picchiettare ripetutamente sulla spalla "mh? Hai detto qualcosa?"

La padrona di casa la stava fissando con curiosità "non ti faccio paura? Ti ho quasi uccisa con una botta in testa ed ho in programma di farlo sul serio in caso qualcuno dovesse prendere la sciocca decisione di non seguire i miei ordini"

"Sono cresciuta in un ambiente a me ostile, diciamo che la mia preoccupazione non può aumentare più di tanto"

"Credevo che Jihyo fosse un'ottima guardia del corpo, dopotutto sono stata io ad addestrarla" aveva bevuto un sorso di caffè, storcendo il naso "troppo amaro" si era allungata a prendere lo zucchero, mettendone ben quattro cucchiaini.

"Lo è. Jih è la mia migliore amica, l'unica che abbia mai avuto, ma è arrivata durante gli anni dell'adolescenza ed ero già abituata a vivere nelle peggiori condizioni. Certe cose non possono cambiare solo perché c'è qualcuno a proteggermi"

"Un discorso davvero commovente, se non avessi avuto le mani appiccicose ti avrei fatto un applauso con tanto di standing ovation"

Dahyun aveva fatto scivolare il barattolo di Nutella sul tavolo, lentamente "mangia anche tu, hai saltato sia il pranzo che la cena e non ti fa bene digiunare tanto a lungo"

Tutta quella premura improvvisa aveva fatto sussultare il cuore ferito della rossa, ma a scuotere il suo intero corpo ci aveva pensato il movimento fulmineo avvenuto davanti ai suoi occhi.

Infatti Sharon aveva conficcato uno dei coltelli nel legno, facendo scorrere uno sguardo minaccioso tra loro "niente interazioni che non siano necessarie o punirò entrambe. Hyun, dovresti pensare solo a me; lei è soltanto una principessina che abbiamo imprigionato e con la quale vorrei, di tanto in tanto, averci una conversazione per scacciare la noia"

"Ti chiedo perdono, l'ho fatto per evitarti il peso di doverla accudire una seconda volta. Se dovesse svenire di nuovo sarebbe una vera seccatura e tu necessiti del tuo sonno di bellezza privo di interruzioni" ricordava bene quale fosse il modo corretto di esprimersi in sua presenza e ne era sollevata, anche se mantenere un'espressione neutra le stava dando del filo da torcere.

"Sei davvero carina, peccato che le bugie non funzionano con me" la maggiore aveva perso ogni traccia di allegria, infatti aveva drizzato la schiena ed assottigliato gli occhi "so cosa c'è tra voi, non sono una stupida"

"Hai frainteso, siamo solo compagne di squadra" la sua compostezza stava per cadere in pezzi come un enorme pezzo di vetro.

La donna dai capelli viola aveva riso senza allegria, risultando ancora più spaventosa "mi diverte molto vedere quanto tu stessa sia ignara dei tuoi veri sentimenti" si era avvicinata pericolosamente alla sua faccia "si vede benissimo quanto sei attratta da questa principessa priva di qualità. Anzi, mi correggo perché una la possiede: la bellezza. Oltre a quella non c'è nient'altro che meriti la tua attenzione"

Criminal LoveWhere stories live. Discover now