Diciotto.

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"Starò via per due giorni, ma ricorda questo: se provi a mettere piede fuori dal cancello la tua principessa muore; se chiami aiuto la tua principessa muore; se disobbedisci ai miei ordini la tua principessa muore. È tutto chiaro, zuccherino?"

Dahyun se ne stava immobile a guardarla mentre si stava preparando, sentendosi pungere da un numero infinito di spilli "non farò niente di tutto ciò"

"Oh, so che non ci proverai, ma adoro darti ordini. Potrai interagire con lei, se ti annoi, ma.." le aveva preso il mento per costringerla a guardarla negli occhi "guai a te se ti lasci sottomettere. In quel caso tutta la mia ira si riverserà su entrambe"

"Lei non mi piace, te l'ho già detto più volte" avrebbe voluto distogliere lo sguardo e correre lontano, lasciandosi ogni cosa alle spalle, però il pensiero di abbandonare colei che stava ancora dormendo le aveva spezzato il cuore.

"Piccola Hyun, sei così tenera quando fingi di essere disinteressata" stava sorridendo nel modo che rasentava la pazzia, spaventando ulteriormente la più giovane "tu bruci per lei, si vede da come la guardi. Vuoi convincerti di non tenerci per chissà quale motivo, eppure durante la notte continui a chiamare il suo nome"

"I-io non parlo nel sonno" si era data uno schiaffo immaginario per aver balbettato.

Sharon l'aveva lasciata andare per poter prendere il suo bagaglio, il quale consisteva in una valigia fin troppo grande per un viaggio di sole quarantotto ore "divertitevi durante la mia assenza, vi concedo un po' di svago. Se volete gli alcolici sai già dove li tengo" l'aveva baciata velocemente sulla bocca, non prendendosi nemmeno il tempo di assaporarne la dolcezza prima di allontanarsi a passo deciso.

Il respiro di Dahyun si era fatto irregolare, così come il suo battito cardiaco, ed era stata costretta ad aggrapparsi ad un mobile del corridoio per sostenersi.

Il mondo sembrava averla esclusa dalla sua rotazione, lasciandola ferma a subire gli effetti di un girotondo senza fine. Stava cadendo sempre più in basso e un urlo le si era fermato in gola.

Due mani delicate l'avevano riportata alla realtà, mettendo fine alla tempesta che l'aveva spaventata a morte "Sana..?"

"Sono qui, ti ho sentita urlare" non c'era giudizio nei suoi occhi, solo una sincera preoccupazione "credo tu abbia avuto un attacco di panico" si era azzardata ad accarezzarle il viso bagnato dalle lacrime "vuoi una tisana rilassante? Oppure potresti dormire un po', forse hai troppo sonno arretrato"

"No, voglio stare con te" si era lasciata cadere in avanti, poggiando la testa sulla sua spalla e meravigliandosi di quanto fosse stato facile calmarsi.

"Posso abbracciarti?"

"Ti prego, fallo"

In quel momento era la rossa ad avere più forza fisica e se ne era servita per guidarla nella sua camera, ovvero l'unico luogo neutro in tutta la casa "puoi restare qui con me finché lei è via"

Dahyun aveva smesso di versare lacrime e si stava godendo la sensazione meravigliosa di essere stretta a qualcuno "mi sembra un'ottima idea"

"Vuoi metterti a letto? Manca ancora un po' all'ora di pranzo e nessuno verrà a disturbarti" si era scostata dall'abbraccio quanto bastava per guardarla "o preferiresti fare prima un bagno caldo?"

"Come fai ad essere così gentile? Ti ho sempre trattata male, ti ho insultata ed ho pure rischiato di strangolarti"

"Credevo fosse chiaro quanto tu mi piaccia, ma indipendentemente da questo so che il tuo modo di fare è stato scatenato da traumi pesanti come montagne" aveva infilato le dita nei suoi capelli, districando dolcemente alcuni nodi "il solo fatto che tu mi stia permettendo di aiutarti denota una forza immensa e dovresti riconoscerti questa piccola ma grande vittoria"

Criminal LoveTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon