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La porta si aprì. Il rumore lo svegliò dal suo sonno. Sbatté lentamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco il posto. Cercò di alzarsi per mettersi seduto, usando i muscoli delle braccia, ma inutilmente. La forza mancava e un capogiro lo obbligò a stare fermo. Fu lì che lo vide.
Lui gli si avvicinò, poggiando un bicchiere d'acqua e un piatto di carne sul comodino che era accanto al suo letto. Lo prese sotto alle ascelle e lo aiutò a sedersi.

-Come ti senti? - gli chiese, porgendogli il bicchiere di cristallo.

Felix rimase muto, non sapendo cosa rispondere. Sentiva i polmoni bruciare, i muscoli tirare e la ferita al collo pulsava.

-T-tu mi-mi hai...- sussurrò, portando le mani sui due fori.

-No. Come avrei potuto? Stavi male- rispose.

Felix non aveva mai sentito una scusa del genere. Chi non succhierebbe il miglior sangue di Corea, solo perché il proprietario stava male?
E detto proprio da Hwang Hyunjin...era forse un sogno? O meglio, un incubo?

Il vampiro lo aiutò a mangiare, stando attento che ingoiasse fino all'ultimo boccone. Felix si rese conto che aveva il polso fasciato, e un ago entrava nella sua pelle sotto le bende. Seguì con lo sguardo il percorso del tubicino di plastica e vide che era collegato a una sacca di sangue.

-Ne hai perso tanto, ieri. Ti aveva morso sulla vena principale, saresti potuto morire- spiegò Hyunjin.

"Ah, quindi oltre che ha non bere il mio sangue, mi ha dato anche un po' di quello delle sue scorte" pensò Felix.

La cosa poteva sembrar normale, ma non lo era affatto. Siccome i Hwang sono una stirpe molto scorbutica e conservatoria, tutti sanno che i discendenti sono egoisti. E ora gli regalava pure una sua sacca? Che doveva essere delle migliori, siccome il sangue del giovane era molto difficile da trovare.

-Grazie- sussurrò.

Hyunjin sorrise, prese il piatto e uscì dalla stanza, lasciando, però, la porta aperta.

Felix si guardò un po' intorno.
La stanza era nera. Nera come la notte. Non c'erano finestre, le pareti erano tappezzate di quadri di personaggi famosi, trasformati in vampiri.
Accanto alla porta, non vi era alcuna parete. Al suo posto, però, vi era una grandissima libreria, con dentro infinità di volumi, sporchi e vecchi.
Davanti a lui c'era una scrivania, cosparsa di pergamene vuote, matite, penne vecchie e probabilmente inutilizzabili.
Si alzò con fatica, aggrappandosi al palo che teneva la sacca di sangue e passo dopo passo riuscì a raggiungere la scrivania. Accanto ad essa c'era anche una sedia.
Fece passare un dito sul tavolo nero, trovandolo tutto impolverito.
Non riusciva a vedere bene, siccome l'unica fonte di luce era il lampadario sopra il letto, alquanto sporco e inutilizzato per molti anni. La sua luce non era paragonabile a quella del corridoio.
Felix decise che avrebbe dato una sbirciatina pure lì, ma ancora prima che potesse poggiare il piede a terra, entrò il vampiro.

-Hai ripreso forze in fretta. Ora mi devi dire chi sei e che ci facevi in quel vicolo-.


-💔- 

chissà cosa risponderà Felix.... voi avete idee??

The Vampire's loveWhere stories live. Discover now