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Il vampiro si avvicinò pericolosamente a Felix, prendendolo per un polso velocemente.

-Ieri è stato difficile resistere al tuo sangue, l'odore era così inebriante. Sappi che non ho ancora cenato- sussurrò, portandosi il polso del ragazzo, tremante, vicino alla bocca.

Gli occhi impregni di sangue. La pelle bianca più della neve. I sensi in allerta. L'olfatto più acuto del solito. La forza aumentata e le orecchie tese. Tutti segni che indicavano l'imminente cedimento mentale e la caduta degli ultimi bricioli di controllo.
Tutti segni che Felix aveva imparato a riconoscere all'età di 3 anni. Tutti segni che non promettevano nulla di buono.

-L-la p-prego...non mi morda-.

Le lacrime premevano per uscire dagli occhi del ragazzo biondo. Occhi che un tempo erano stati lucenti e allegri. Tutto era un ricordo, ormai; un ricordo rubato dalla morte.

-Non lo farò, se mi dirai chi sei e perché Park Sung-hoon ti ha morso-.

-Sono un vampiro. Park aveva fame-.

Hyunjin lo mollò bruscamente.

-Che ti è successo? - domandò. La voce calma e dolce.

Felix ci mise un po' ad elaborare il tutto, siccome meno di 5 secondi prima credeva di star per morire.

-Mi ha rapito-.

-Come hai fatto a scappare? -.

Felix ricordò quel momento. Una notte di poche ore prima. Una notte di paura e preoccupazioni. Che ne era stato di lui?
Non si dimenticherà mai del suo caro amico Seungmin, vampiro prestigioso e gentile. L'unica persona che l'avesse mai apprezzato e che l'avesse mai trattato come un amico.

-Mi ha aiutato il figlio-.

Hyunjin annuì, distante.

-Resterai qui. Riposerai. Odio i Park- disse semplicemente, dirigendosi verso la porta, ma prima di uscire lo guardò negli occhi.

Felix si perse in quegli occhi rossi, profondi. Privi di alcuna emozione. Nulla. Ecco cosa mostravano. Il nulla più assoluto. Un vuoto a cui solo Hyunjin sapeva dare un motivo.

-Esci. Fai ciò che vuoi, non m'importa. Ma non usare le scale, chiaro? Non salire e scendere, resta su questo piano-.

Il suo guardo era freddo. Assente. Il tono di voce era fermo, deciso. Di quelli che non accettano 'ma'.
Felix annuì.

La porta si chiuse in un tonfo. Un libro cadde dalla mensola più alta. Passi veloci che sparivano nel niente. Felix sapeva. Hyunjin si era alzato in volo per andare il più lontano da lui, siccome l'odore del suo sangue era fin troppo eccitante e attraente.
Una cosa non capiva. Perché? Perché non tornava indietro a cibarsi, invece che sprecare forze solo per controllarsi?
Si avvicinò al libro caduto a terra. La fodera era di un nero scuro, sporco. La puzza di muffa era più intensa vicina alla libbreria. Lo raccolse e con una mano tolse lo strato di polvere che lo ricopriva, giusto quel poco per leggere il titolo.

-L'Inferno di Dante Alighieri- lesse.

Alzò lo sguardo. Non c'erano altri volumi di Dante. Né il Paradiso, né il Purgatorio.

"Perché ha solo l'inferno?" si domandò.

Non c'era risposta. Molte domande non hanno risposte. Perché dovrebbero averle? Il mistero è più attraente, perché non cibarsi da esso?
Inferno. Parola che Felix conosceva fin troppo bene. Ma cos'era realmente l'Inferno? Un luogo malvagio?

E se l'Inferno, comprendesse altre cose?



-💔-

capitolo di passaggio, abbastanza corto.  

Se non avete capito cosa c'entri l'Inferno, pazienza [nel senso, dovete avere pazienza].

l'Inferno è importante, ma capite, ho una mente difficile e tutta fatta di labirinti, e alcune volte mi ci perdo io stessa. Amo l'Inferno di Dante, perché da molti consigli su come torturare i propri compagni di classe (si scherza), ma è anche bello perché ha un significato profondo.

detto ciò! spero vi sia piaciuto!

No spolier, però dal prossimo si inizia un po' con l'azione!

The Vampire's loveWhere stories live. Discover now