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-Perché non può. Prima Lee Baylee deve morire e il debito dev'essere saldato-.

Ji-eun sostava appoggiata all'enorme armadio e lo guardava con sguardo triste e desolato. Sembrava dispiaciuta. Si avvicinò lentamente al letto, sedendosi accanto a Felix e poggiando una mano sulla sua spalla.

-So che quel giorno sarei dovuta intervenire. Ti avrei tolto tanto dolore- sussurrò.

-Mamma ti aveva fermata. Non si può piangere su ciò che è già accaduto- le rispose sorridendo il biondo. Il suo sorriso era sincero. Identico a quello della madre, e sorella, perduta.

-Assomiglia così tanto a lei. Se solo quel mostro non l'avesse uccisa-. Con la mano destra gli accarezzò la guancia, fermando le leggere dita sotto al suo mento.

-Non saremmo qui se nulla di quello che successe, fosse accaduto-.

Ji-eun si alzò, porgendogli la mano. -Hyunjin mi ha dato il permesso di portarti in giro, siccome lui in questi giorni non ci sarà. Ha un compito da svolgere-.

Felix sorrise, alzandosi e seguendola fuori dalla stanza. Avrebbe mentito, e Felix non sapeva mentire, se avesse detto che non si era rattristito sentendo la notizia. Aveva creato una sorta di affetto verso il vampiro, che continuava a proteggerlo.

Percorsero il lungo corridoio porpora. Non c'era nessuno nei paraggi e il giovane si tranquillizzò. Sapeva che con Ji-eun (doveva iniziare a chiamarla zia? ) non avrebbe dovuto avere paura, ma il terrore verso i vampiri era costante e non si sarebbe attutito mai. Era sempre stato in costante pericolo ed era difficile dimenticare il passato.

La donna aprì una porta in legno. Era pulita, quasi luccicante. Entrarono in una piccola stanza.
Era circolare, le pareti erano in marmo nero. Un tavolo di vetro troneggiava elegante al centro della camera. A differenza della porta, tutto era velato da uno spesso strato di polvere, come se nessuno mettesse piede in quella piccola stanza da anni e anni.

Vari libri erano sparsi sul tavolo, in disordine. Pergamene. Inchiostro. Di tutto.

Sembrava come un vecchio ufficio.

-Questo era il vecchio ufficio del signor Hwang Min-Jae. Hyunjin l'ha utilizzando per un paio d'anni, poi non è più entrato- raccontò, poggiando una mano sulla polvere. Prese un foglio, poggiato sopra gli altri. Sembrava una lettera. La carta era ingiallita e l'inchiostro si era schiarito. La donna guardò malinconica le frasi scritte su quel misero pezzo di carta, per poi porgerlo a Felix.

-L'ha scritto tua madre. Il giorno in cui è morta. E' l'unico suo ricordo, dopo te-.

Il biondo la tenne con una delicatezza sorprendente. Come se si potesse sbriciolare tra le sue mani.
Iniziò a leggerlo, immaginandosi la dolce donna scrivere con la sua penna bianca, intinta nell'inchiostro.

20 settembre 1997
Zwersch.

Caro amico mio,
ti scrivo in un momento di bisogno.
Il mio unico figlio ha un dono, dolce e distruttivo. Il suo sangue, nato dall'unione mia e di Baylee, è speciale.
Attrae in maniera impressionate tutti i vampiri, ibridi e puri. Nessuno sa nulla all'infuori di noi, ma ho il terrore che quando crescerà, non potrà più uscire da solo senza che venga morso.

Questo presentimento mi affligge, e da madre, supplico te e tuo figlio di ospitarlo al vostro Palazzo.
Ti imploro, da amica ad amico, da suddito a re, da fantasma a vampiro. Da madre a padre.

Questi tempi sono difficile, il cibo scarseggia, la fame di sangue è in aumento e temo per la salute di mio figlio.
Non ti chiedo di ospitarci tutti, solo Felix. Ha solo 3 anni, ora che la separazione non è così dolorosa ti chiedo di prenderlo fra le tue braccia.
La mia salute non è stabile. Non credo che vivrò a lungo. Ji-eun può crescerlo, è una brava donna e ti ringrazio ancora per averla accolta. 

The Vampire's loveOù les histoires vivent. Découvrez maintenant