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-Felix-.

Il biondo correva fino a sentire il fiato morire. I muscoli tiravano e le lacrime scendevano lungo le sue guance.
La voce risuonò per la decima volta nel labirinto di pietra.
Tutto intorno a lui sembrava identico, ogni svolta era uguale a quella precedente, ogni muro. La stessa posizione dei mattoni. La stessa quantità di crepe. Le foglie che pendevano dall'alto.

Tutto identico.
Tutto si ripeteva.
Come il suono di quella voce, che rimbombava tra quelle infinite pareti.

-Felix. Torna qui-.

"No" pensò.

Era certo fosse tutto un sogno. Tutta un'invenzione della sua mente, ma aveva paura. Paura che l'inferno ricominciasse da capo.
Che tutto tornasse come prima.
Il terrore aveva già piantato radici.

Svoltò di nuovo un angolo, trovandosi però in un vicolo cieco. Identico a tutti i milioni di vicoli che aveva imboccato in quel sogno.
"No.." pensò disperato, "Devo uscire da qui. Devo trovare l'uscita". Fece per tornare indietro, ma una sagoma scura bloccava l'unica via libera.

-Non così in fretta- disse la voce, rimbombando tra le pareti e stordendo il biondo.

-È da tanto che ti cerco-. Finalmente l'uomo uscì alla luce, mostrando a Felix l'unica persona che non avrebbe più voluto vedere.

Suo padre sfilò il coltello dalla tasca di cuoio che aveva fatto cucire dalla sarta, mentre si avvicinava pericolosamente al figlio, che indietreggiava sempre di più, come a voler scappare dal suo destino.

-Finalmente sei qui e te ne vuoi già andare? Non credo proprio- sibilò. L'uomo saltò in avanti, afferrando il biondo per il polso e bloccandolo contro al freddo muro.

-Non posso succhiarti il sangue in un sogno, piccolino- ridacchiò, vedendo la sua espressione terrificata.

-Ma prima o poi raggiungerai tua madre, stanne certo-.

I muri si sgretolarono e Lee Baylee sfumò in una polvere di fumo bianco. La sua risata malefica risuonò nel buio totale, che circondava Felix.

-

Scattò in avanti, stringendo con le mani il morbido piumino color porpora, che lo riscaldava. Era nella stanza di Hyunjin, ormai diventata anche sua. Era sveglio, Baylee se n'era andato. Non doveva più avere paura.
Avrebbe dovuto dire tutto a Hyunjin? Probabilmente, ma solo quando l'avrebbe visto, non sarebbe andato a cercarlo.

Si strinse le gambe al petto, fissando con gli occhi lucidi l'armadio che troneggiava davanti al letto a baldacchino.
Non avrebbe mai immaginato che suo padre l'avrebbe cercato anche nei sogni. Per chi sa quanto tempo l'avrebbe ancora torturato col gioco del labirinto di pietra?

"Ma prima o poi raggiungerai tua madre, stanne certo"

La frase risuonava fredda e glaciale nella mente di Felix, mentre i ricordi di quel fatidico giorno tornavano a tormentarlo.

Fuoco. Tanto fuoco. Urla. Acute urla. Il rimbombo del silenzio e il rumore delle fiamme che bruciavano il legno.
Il ricordo della stanza che bruciava. Di lui nascosto accanto al letto, mentre il calore gli mozzava il fiato e il fumo gli entrava nei polmoni. La tosse.
I vetri che scoppiavano, ferendolo e cadendo a terra. Sua madre che compariva davanti a lui, prendendogli la mano e tenendolo in braccio.
Buio. Il giardino di casa. Le rose rosse che sua madre amava accarezzare di primavera, mentre guardavano le stelle di notte.
Urla. Urla di uomini. Urla di donne. Di bambini. L'edificio che crollava e l'acqua che veniva spruzzata da tutte le parti.
Il fresco del bosco. Le piante e gli alberi. Il cinguettio degli uccelli.

Non ricordava molto, se non cose sconnesse e disordinate.

Un urlo. Un urlo di una bambina che interrompeva il silenzio. Corpi che cadevano. Gemiti di dolore. Una voce maschile che sussurrava parole dolci alla figlia. Passi veloci che scappavano.
Sua madre che si frapponeva tra due corpi. Suo padre con un coltello in mano, che affondava nella carne bianca. Una bambina che piangeva e che scappava via.
Una donna che lo prendeva in braccio

Nero.

Silenzio.

Un pensiero gli invase la mente. La bambina. Che fine aveva fatto la bambina? Era viva? Era morta? Suo padre l'aveva uccisa?
Passi nel corridoio, voci maschili e femminili.

-Mia figlia e mio marito sono morti per colpa sua!! Devo ucciderlo! E tu hai il modo di trovarlo!! -.
Yeji gridava contro suo fratello, infuriata e innervosita.
-Yeji, devi calmarti. Troveremo una soluzione. Chiediamoglielo-.
Hyunjin era calmo ed entrò nella stanza, non immaginandosi di trovare il ragazzo sveglio.
-Felix, stai bene? - chiese poi, notando quanto fosse pallido e che stesse tremando.

-La bambina- sussurrò lui, come se fosse ancora immerso nel sogno. Guardava il vuoto, fissando il grande armadio.
Le parole che in seguito uscirono dalle sue dolci labbra, stordirono i due Hwang. Stava per iniziare un lungo periodo di ricerca, guerre e conflitti.

-È viva-.



-💔-

amo la suspence quindi la tengo, anche se il capitolo è lungo.

FOTO HYUNLIX pk è il mio compleanno e ho bisogno di loro.

buona giornata a tutti! non credo che farò doppio aggiornamento e non penso nemmeno che domani pubblicherò, ma spero tanto di sì sono contenta che questa storia stia piacendo!

spero che il capitolo vi sia piaciuto! (se non si fosse capito, la prima parte era un sogno di Felix)

baci😘

The Vampire's loveWhere stories live. Discover now