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Niki riposava tranquillo nella sua camera a casa Hwang. Era così contento di sapere che la madre era nelle cura di persone affidabili ed esperte, che l'avrebbero guarita.

Guardava le tende svolazzare mosse dal vento che entrava. La finestra era aperta, eppure l'aria notturna non era così fresca come uno si aspettava. Anzi, era quasi calda.

Si alzò in piedi, affacciandosi per guardare la luna risplendere nel cielo. Se il cielo fosse stato più limpido sarebbe persino riuscito a vedere la Terra. Tutti la descrivevano come un luogo maledetto, terribile, in cui si moriva torturati e dissanguati. Ma lui non credeva fosse possibile.

Gli umano avevano commesso un terribile sbaglio, imperdonabile, ma non tutti erano colpevoli. C'era stato chi si era opposto, difendendo i vampiri.

Non sapeva molto del passato, non era mai stato a scuola, siccome erano troppo poveri. Ci sarebbe sempre voluto andare. Imparare e conoscere. 
Aveva sempre vissuto aiutando la sua famiglia per quel che poteva, mettendo loro al primo posto. 

Sentì un fruscio alle sue spalle, che lo spinse a voltarsi, non vedendo nessuno però. -Chi è?- chiese, intimorito.
Niente. Nessun rumore, nulla di più del rumore delle tende che svolazzavano accanto a lui. Forse erano state proprio quelle ad emettere il rumore.

Qualcosa cadde a terra. Forse era il libro che aveva iniziato poco prima o forse la lampada. Niki si girò, ritrovandosi una figura imponente davanti a sé. Non trovò nemmeno il tempo di elaborare l'immagine, che si trovò contro al muro, un fazzoletto sul naso e un forte dolore alla schiena.

Provò a dimenarsi, cercando di spingere via l'aggressore. Fu inutile, l'uomo era il doppio di lui, di massa e di altezza. Il non respirare lo stava intontendo, ma se avesse inspirato di sicuro si sarebbe intossicato: il fazzoletto era umido, ciò significava per l'aggressore l'aveva intriso di qualche sostanza. 

Non poteva lasciarsi catturare. Chissà dove l'avrebbero portato. Sarebbe morto? 

Tirò un calcio sul piede della persona davanti a sé, facendolo indietreggiare per il dolore. Cercò di raggiungere la porta, ma prima che potesse uscire l'uomo era già in piedi e lo teneva per il collo.

-Dove credi di scappare, ragazzino? Ora tu vieni con me a ritrovare il tuo bel fratellone-. Iniziò a tirarlo verso la finestra. La presa sul collo gli impediva di respirare bene e tutta l'adrenalina gli faceva perdere lucidità.
Vide a malapena la porta spalancarsi e due figure entrare. Erano armate entrambe.

Una delle due alzò il braccio e sparò un colpo preciso e forte. La presa sul suo collo si allentò all'improvviso, facendolo cadere, essendo stata l'unica cosa che l'aveva tenuto in piedi.


Yeji gli andò incontro, stringendolo fra le sue braccia e rassicurandolo, -Grazie a Dio siamo arrivati in tempo- sussurrò. -Jay...ha-ha detto che mi-mi avrebbe portato da lui- balbettò, tossicchiando, il giovane. I due fratelli si guardarono e si dissero molto più di quanto Niki riuscì a capire.

Hyunjin sparò un'altro colpo all'intruso, uccidendolo. Alcuni servi della donna lo portarono via, per sbarazzarsi del corpo, che lasciò una scia di sangue.

Portarono il povero Niki in cucina, dove trovarono la madre e Nayeon, pronta a porgergli un bicchiere d'acqua e a rassicurarlo. -Bevi- gli disse dolcemente, facendolo sedere.

-C-come sapevate che mi...che avrebbero tentato di rapirmi?- domandò in un sussurro, mentre la madre gli accarezzava delicatamente i capelli. Doveva essere guarita, la carnagione era rosea e fresca. Sorrideva e lo guardava con amore, tranquillizzandolo come solo una madre sapeva fare.

-Abbiamo capito perché hanno preso tuo padre e Jay. Te lo spiegheremo in breve...- spiegò Yeji, per poi lanciare uno sguardo a Hyunjin che iniziò il discorso, preparato minuti prima.

-Quando gli umani sono stati scacciati dal nostro mondo, Natsuko ha racchiuso la Magia Nera in una gemma, pensando che fosse troppo pericolosa per essere lasciata libera. La gemma era racchiusa nella sua mente. Quindi in poche parole ha racchiuso tutta la magia dentro di sé.
La Magia si è tramandata da padre in figlio, per generazioni e generazioni, fino ad ora. Come scritto in un libro, appena il figlio prendeva possesso dei propri poteri il padre moriva, così che ci fosse solo una persona a possedere il controllo sulla magia, per evitare che il passato si ripetesse.
Per questo motivo è impossibile che ci siano più di due mutaforma in vita-

-Ma mio padre, Jay e io siamo mutaforma! E anche mamma!- ribatté Niki, guardando la donna accanto a sé.

-Tua madre non è una vera mutaforma. Erano già presenti forme di persone che possedessero dentro di sé tracce magiche. Tua madre ha magia naturale, non magia Nera- si intromise Yeji, guardando la signora con uno sguardo dolce e rassicurante.

-Per quanto riguarda tuo padre e tuo fratello, come ti ho detto, solo quando il mutaforma ereditario diventa possessore della magia, i parenti che hanno tracce della stessa magia muoiono. Per questo pensiamo, e a quanto padre Baylee l'ha capito pure lui,  che sia tu l'ereditario- concluse Hyunjin.

Il ragazzo lo guardò scioccato, non si sarebbe mai immaginato di essere lui l'effettivo possessore della magia. Tutti gli avevano sempre detto che come primogenito, sarebbe stato Jay l'erede. Non lui.
-Ma come...- sussurrò.

-Baylee ha principalmente optato per prendere Jay, visto che solo l'erede può risvegliare la magia. Ma rendendosi conto che la magia che aveva evocato durava solo temporaneamente, facendo 2 + 2, ha capito che in realtà sei tu il successore.

-Io...n-non può essere... mamma, dimmi che non è vero. Dimmi che morirò io e non Jay! Mamma ti prego!- esclamò il ragazzo.
Era scosso, si capiva, scioccato. Non riusciva a metabolizzare le cose, a capire. Dopo tutto non è facile, sapere così. Di punto in bianco, che si ha poteri magici. Che si è eredi di una stirpe troppo grande per essere disegnata su un unico albero.

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Nella stanza si sentiva solo il ticchettio dell'acqua che cadeva dal tubo delle fognature. Jay e suo padre avevano le mani incatenate al muro da catene di metallo. Non potevano muovere i polsi o alzarsi. Il posto era fin troppo buio e non si riusciva a vedere un palmo dal naso.

Sentirono dei passi e la porta in legno grezzo si aprì, lasciando entrare uno spiraglio di luce in quel posto scuro.

-Il tuo fratellino è ben protetto, mi sarà difficile prenderlo, ma vedrai che ci riuscirò- un ghigno si formò sul volto dell'uomo che era appena entrato.

-No! Lascia stare Niki!! Lascialo!!- urlò Jay, uscendo di senno. Non potevano. Non potevano rapire Niki. No. Niki era il suo fratellino, la piccola peste di casa, che aveva sempre lavorato per loro. No. Hyunjin e Yeji l'avrebbero protetto. Ne era sicuro.



-💔-

che ne pensate del capitolo? A me non piace tanto, ma se non lo pubblico ora non lo pubblicherò mai, di questo ne sono sicura.

Vi dico solo che ora iniziano i problemi. 

😘

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