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-È un mezzo vampiro, signore. Figlio di vampiro e fantasma-.

Hyunjin si alzò in piedi, iniziando a camminare avanti e indietro per tutta la stanza.
Jake lo guardava preoccupato, non sapendo quale reazione aspettarsi dal vecchio amico.
Minho era sconvolto dalla notizia, ma non lo diede a vedere. Chinò il capo, pensieroso e impaurito da una probabile reazione negativa da parte del cugino.

L'unica che non si tormentava sulla possibile reazione che avrebbe potuto dare il suo capo era Ji-eun, che invece si domandava se avesse fatto la scelta giusta. Aveva infranto la promessa fatta a Felix, ma era per una buona causa, no? Non avrebbe voluto dire tutto, ma in quel momento era essenziale per far capire la gravità della situazione. E in realtà, non aveva detto proprio tutto, tutto. Solo l'indispensabile.

Il vero segreto, che si celava nel passato del biondo, non sarebbe mai uscito fuori. Non per bocca sua, almeno.
Il vero segreto, che solo i Lee più stretti a Felix potevano conoscere, era morto insieme alla dolce donna che aveva cresciuto il povero figlio con amore e consapevolezza.

Consapevolezza che, un giorno, sarebbe morta lei al posto suo.

Consapevolezza che un giorno, il segreto sarebbe uscito fuori.

Consapevolezza che la tomba, in cui il suo fragile corpo era seppellito, non sarebbe riuscita a tenere nascosto il segreto per sempre.

Hyunjin si bloccò, fermandosi davanti alle tende di velluto nero. Alzò lo sguardo, fino a quel momento tenuto chinato e sospirò.

-Era chiaro. Come era chiaro il motivo dell'incontro con mia sorella- sussurrò.

Minho tiro un leggero sospiro di sollievo, contento che il cugino non avesse reagito in modo esagerato. Non si sapeva mai cosa aspettarsi da Hwang Hyunjin, ma si sa che i Hwang non sanno trattenere per bene la rabbia.

-Non voglio correre rischi inutili. Il piano è ottimo, ma non perfetto. Felix non deve essere ferito. Lo voglio qui sano e salvo. Ciò che si può evitare, si evita- sentenziò, -Ji-eun, per piacere, portaci del te e va a chiamare lo scoiattolo. Minho deve rimanere calmo e concentrato-.

Il cugino sorrise. Hyunjin lo conosceva fin troppo bene, da sapere i suoi punti deboli e il modo per calmarlo e tenerlo a bada. Anche se il modo in cui chiamava il suo piccolo tesoro gli dava leggermente fastidio (secondo lui era un quokka e comunque era permesso solo a lui chiamarlo scoiattolo o scoiattolino mio).

Ripassarono il piano dall'inizio. Per filo e per segno. Le cartine erano stese sul tavolo. Il colore rosso segnava la strada da fare e quello blu i vicoli e i passaggi da evitare. Tutto era preparato e in ordine, eppure secondo Hyunjin mancava qualcosa. Non gli piaceva. Era tutto troppo schematico e preciso. Tutto troppo soprannaturalmente perfetto.

Ji-eun entrò con il vassoio, su cui erano adagiate le tazzine di te in ceramica. Da dietro di lei sbucò il ragazzo-scoiattolo, che, sapendo già il suo compito, saltellò verso Minho, che lo abbracciò sorridente, facendolo sedere sulle sue gambe muscolose.

Jake sorrise alla scena, ricordandogli le prime volte in cui Seungmin aveva invitato a casa Changbin. Di fatti, il più muscoloso, amava tenere sulle gambe il principe Park, siccome in quella posizione poteva baciarlo e abbracciarlo meglio.

Hyunjin riprese il filo del discorso, continuando il procedimento del piano.

-Dopo ciò, porteremo Felix qui e appena sarà chiuso nella mia camera, ti darò il segnale- disse, riferendosi a Jake, -Tu, così, potrai dare il via alla tua scenetta. Mi raccomando, dovrai essere il più insistente possibile. Sung-hoon deve cedere, così andrete nella cantina e si renderanno conto che Felix non c'è più e tu sembrerai fuori dal piano-.

Tutti annuirono.

-Yeji crederà subito che sia stata opera mia e verrà qui infuriata. Jisung, siccome tu riesci a resistere alla tentazione di mordere Felix, starai con lui. Resterete chiusi a chiave in camera mia, chiaro? -.

Il ragazzino annuì.

-E dopo? - domandò Seungmin.

-Dopo? Yeji se ne andrà a mani vuote, non troverà Felix e quindi non tornerà indietro con ciò per cui era venuta. Avrò vinto anche questa volta e tutti capiranno che le mie cose non si prendono-.

Hyunjin disse l'ultima frase in tono gelido e scandendo bene le parole.
Tutti annuirono.

-Bene. Ji-eun, chiama mia sorella. Dille che è urgente che io la veda-.
La donna uscì, annuendo.

-Siamo sicuri che Minho non correrà rischi? - domandò Jisung, aprendo per la prima volta la bocca.

Il suo ragazzo lo strinse di più a sé, come per fargli che lui era lì e che sarebbe andato tutto bene, ma Han non era convinto, così guardò Hyunjin per avere risposte direttamente da lui.

-Non gli accadrà nulla, perché non lo permetterò. Starà con me a parlare con mia sorella, non agirà. Sta tranquillo, Han, non gli succederà nulla-.

Lo scoiattolo umano annuì, accoccolandosi di più sul petto di Minho, che era rimasto stupito dal tono dolce e gentile con cui il cugino si era rivolto verso Jisung.

Tutti uscirono dalla sala. Rimasero solo i due cugini. Minho aveva ordinato ad Han di tornare in camera ed attenderlo lì.

Hyunjin guardava fuori dalla finestra, pensieroso, mentre il cugino sostava accanto a lui.

-È tutto troppo perfetto- sussurrò, poi, il più vecchio.

L'altro annuì.
-Dobbiamo aspettarci di tutto. Mantieni i sensi in allerta. Non voglio errori. Non accetterò errori da parte di nessuno. Voglio la massima sicurezza, chiaro? -.

-Ovvio, come sempre. Andiamo a caccia? Devi sfogarti un po', oggi è stato un giorno pesante- propose Minho.

-Il tuo scoiattolino ti attende- gli ricordò Hyunjin.
-Non chiamarlo scoiattolino, solo io posso farlo- disse, fulminandolo.

-Va bene! Geloso che non sei altro! Ma ora vai, non farlo aspettare. Io andrò a caccia, e forse risparmierò anche qualcosa per voi-.

-Grazie Hyun-.
-Non ringraziarmi. Ora vai! - gli ordinò.

Minho uscì dalla stanza, lasciando il cugino in balia dei pensieri.

Non poteva permettersi che il piano fallisse, tutto doveva essere perfetto.

Perfetto.

Un aggettivo concreto quanto astratto.
Cos'è la perfezione? Ma soprattutto, esiste?

Perfetto è ciò che il mondo ha, ma che non può avere.

Perfetto è ciò che tutti siamo, ma che non possiamo essere.

Perfetto è ciò che vogliamo, ma che non possiamo volere.

Perfetto è ciò che è astratto, ma concreto.


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non so come io sia riuscita a scrivere questo capitolo. è stato un miracolo

mi è venuta l'illuminazione da filosofa. Non moritemi sulla spiegazione di "perfetto", l'ho messa perché mi piace scombussolare il cervello della gente.

Se non capite qualcosa sulla parte del segreto di Felix, di sua madre o di qualsiasi cosa abbia scritto in quei paragrafi NON PREOCCUPATEVI

Detto ciò, spero davvero vi sia piaciuto! Grazie mille per le visualizzazioni e le stelline!❤️

Come per questo capitolo, non so se domani riesca a pubblicare, siccome il capitolo è tutto da scrivere ed è complicato farlo e domani ho anche poco tempo. Quindi penso proprio di non riuscire a pubblicare!

Mi dispiace, ma ho fatto lungo questo apposta. Spero non vi abbia annoiati!

Baci!😘

The Vampire's loveWhere stories live. Discover now