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Jisung era sdraiato sul letto matrimoniale. Minho e gli altri erano partiti, ma non sapeva per quale ragione; siccome il suo fidanzato non aveva avuto intenzione di rivelarglielo. Si voltò su un lato, sbuffando, annoiato. Non aveva la minima idea di come passare il tempo. Leggere? Ancora? Era stato in biblioteca per due ore quella mattina e non ne aveva più voglia.

Mentre si rimetteva sdraiato, il telefono iniziò a squillare. Il ragazzo lo guardò con poca curanza, non riuscendo a capire chi potesse chiamarlo.

Minho era in missione, Felix pure e anche Hyunjin. Non poteva essere già andato tutto a rotoli, no?

Si sedette sul bordo per prenderlo in mano, la scritta in nero diceva: 'NUMERO SCONOSCIUTO'.

-Accetto?- si chiese, dubitante. Era da un paio di giorni che quel numero lo chiamava, Minho gli aveva sempre detto di non rispondere e di lasciar perdere...eppure...

Prese in mano il cellulare, nuovo di zecca (alla fine Minho l'aveva realmente distrutto quello vecchio) e, titubante, rispose alla chiamata.

-Pronto?- domandò, con voce flebile e impaurita.

Una voce roca, bassa e profonda gli rispose. Bastò quella singola e semplice parola, per risvegliare in lui un'emozione che ormai aveva quasi dimenticato. Si congelò sul posto, dimenticandosi che fosse ancora in quel luogo sicuro, che aveva imparato a chiamare casa. Non poteva averlo trovato; non poteva essere davvero lui; non poteva.

Eppure quella voce gli assomigliava così tanto. Chiuse la chiamata, lasciando cadere a terra il telefono, per poi lanciarlo lontano con una scarpata. Tremante, si avviò verso al bagno. Si guardò allo specchio. Il viso era pallido, quasi bianco. Sua madre le avrebbe detto che sembrava avesse visto un fantasma. E in fin dei conti era così. 

Aveva sentito il fantasma del suo terrore.

-

Felix camminava a testa bassa in mezzo a tutti quegli albero. Minho stava ripassando il piano con Hyunjin, che camminava di fronte a tutti. I lupi si erano già addentrati nel bosco, per raggiungere le loro postazioni, restando in contatto con i vampiri solo tramite gli auricolari.

Tzuyu e Yeji si erano separate da poco, immergendosi anche loro nella fitta boscaglia, scura e silenziosa. 

Erano rimasti solo loro tre, che si avvicinavano sempre di più al luogo di appuntamento. Minho era terrificato all'idea di non rivedere Han; cosa insensata, siccome doveva essere l'altro ad avere quella paura.

Il biondo restava in silenzio. Non gli era di certo allettante l'idea di rivedere il padre, ma doveva. Doveva per Hyunjin. Non era mai stato bravo con i sentimenti, spesso si confondeva, spesso non li riconosceva, ma nella maggior parte dei casi li reprimeva, anche senza rendersene conto. E forse era proprio ciò che stava facendo.

Cosa provava davvero per Hyunjin? Prima che formulasse una risposta sensata, arrivarono nella radura circolare.

Baylee sostava davanti ad una capanna, mentre si guardava in torno. Era una capanna vecchia, quasi distrutta. Il legno era marcito, i vetri rotti e la porta aveva un'asse rotta. Il tetto era l'unica cosa rimasta intatta, ma Felix non si sarebbe fidato ad entrare. 
Sembrava un luogo dimenticato da tutti.

Minho si intrufolò nei cespugli, prima che l'uomo potesse vederlo, mentre Hyunjin prese per mano il ragazzo, incoraggiandolo a seguirlo.

La paura stava divorando entrambi.

-Baylee- tuonò il vampiro più grande, attirando l'attenzione dell'uomo. Era invecchiato. Il viso era spento, stanco. Sembrava non mangiasse da giorni. I vestiti erano sgualciti, strappati, sporchi.

Appena posò gli occhi sul figlio, però, scattò una scintilla nei suoi occhi. I canini si affilarono, e la voglia di saltargli addosso e morderlo cresceva in lui a dismisura.

-I soldi- tagliò corto Hyunjin, spingendo il giovane dietro di sé, come a proteggerlo.

-Ah, giusto-. L'uomo lasciò cadere a terra una valigetta nera, che sembrava essere spuntata solo in quel momento. Il cuoio era splendente. Liscio e pulitissimo. Bizzarro, a vederne il padrone.

-Sono tutti i soldi che mi avevi chiesto, ora dammi ciò che è mio-.

-Ops, mi sa che ho tralasciato un dettaglio- ridacchiò il vampiro, per poi lanciare un fischio che risuonò in tutta la foresta.

Ci fu un attimo di silenzio, poi i vampiri sbucarono fuori dagli alberi, ringhiando e preparandosi all'attacco.

-Wow, Hwang. Ti sei dato da fare, eh? D'altronde siete molto vendicativi. Ma sai? Anch'io ho una sorpresa- ridacchiò Baylee, poi iniziò a correre verso la capanna.

Hyunjin lo guardò scappare incuriosito, ordinando ai lupi di stare pronti. Ma Baylee non sembrava voler uscire da lì.

La porta scricchiolò e sembrò sul punto di spezzarsi in mille pezzi. Un tuono. Tutti alzarono la testa, per vedere il cielo oscurarsi. Un lampo squarciò il cielo, toccando terra proprio davanti a quella misera casa. Una luce viola si sprigionò dal pavimento, creando squarci profondi, quasi burroni.

-Non dovresti giocare con la magia nera, Hwang- disse una voce.

Poi tutto si fermò. Il tempo. I movimenti. I tuoni. I lampi. Le nuvole. Tutto sembrava essersi congelato. 

Baylee uscì dalla porta, camminando lentamente in mezzo a tutta quella confusione, che si era attutita. Arrivò accanto a Hyunjin, che teneva ancora per mano il biondo.

-Ah, Hwang. Pensi tanto, eppure non hai mai accettato l'esistenza della Magia. Non si è estinta, è in mezzo a noi- sussurrò, per poi prendere Felix e scomparire in una luce blu.

Tutto ricominciò a muoversi, la terra si rimarginò; le crepe scomparirono, come le nuvole; lasciando le persone lì presenti intontite? Cos'era successo? Ma principalmente, che fine aveva fatto Felix?

-Cazzo! Mi ha fregato!- esclamò il vampiro, furibondo, rendendosi conto che il biondo non era più lì.

Sunoo tornò in sembianze umane, seguito anche dagli altri suoi compari. -Ha usato una qualche magia, dev'esserci una spiegazione- sussurrò.

Minho uscì dalla foresta, seguito dalle due ragazze, che non erano riuscite a fare nulla.

-Era magia Nera- disse Tzuyu. -Ma è morta! Si è estinta!- urlò la donna accanto a lei. Aveva avuto l'opportunità di vendicarsi. Di vendicare il marito e la figlia, eppure le era sfuggito tutto dalle mani. Avevano persino perso Felix.

-Non importa quale sia il motivo. Dobbiamo trovare un modo per ritrovarli. Non possiamo permettere che Lix resti in mano di quel mostro, hai sentito Chan? Non sopravvivrebbe, soprattutto se lo vende a Park- si intromise Minho.

-Chiamo Jake, così da farmi dare informazioni. Sunoo, se dovete, tornate al vostro paese, non c'è nulla qui che vi trattenga ancora-.

-No- disse fermamente il lupo, -Resteremo qui ad aiutarvi, fin quando Baylee non sarà in vostre mani-.

Hyunjin annuì.

-Torniamo a palazzo- sussurrò.

-

Secondo tutti, la magia Nera doveva essere morta nella Guerra Centenaria, svolta più di tremila anni addietro. Eppure eccola lì, nelle mani di un mostro, che la userebbe solo per i propri scopi. Ma come ha fatto? Come è riuscito a prenderne il controllo?

Minho entrò nella sua stanza, contento di poter finalmente riabbracciare il suo scoiattolo. Appena, però, varcò la soglia, trovò il telefono del compagno per terra, mentre Jisung piangeva sul letto.

-Amore, che succede?- chiese subito, allarmandosi. Chiuse la porta, per poi abbracciare il suo piccolo.

-M-min- sussurrò l'altro, -M-mi dis-dispiace-.


-💔-

dovevo approfondire il passato di Jisung già nello scorso capitolo, ma non ho avuto tempo.

scusate eventuali errori, sono davvero stanca, ma non potevo lasciarvi sulle spine (in realtà siete più sulle spine di prima)

spero vi sia piaciuto, io non ne sono affatto soddisfatta.

baci

The Vampire's loveWhere stories live. Discover now