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Dopo che Yeji era tornata a casa, le coppie si erano divise.

I due fratelli erano rimasti a palazzo, invitati da Hyunjin, e si erano ritirati nelle camere a loro assegnate, mentre Minho e Jisung erano rintanati in camera, a fare non si sa cosa.

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Felix era sdraiato nel letto matrimoniale di Hyunjin. Leggeva un libro, mentre cercava di pensare. Di ricordare.
Il sogno di suo padre stava pian piano svanendo dai suoi ricordi, come polvere durante una bufera. Tutto diventava confuso prima del solito. Non ricordava più cosa gli dicesse e il posto gli sembrava diverso.
Cosa gli stava succedendo? Perché dimenticava tutto?

"Raggiungerai tua madre", "Dove scappi", "Non credo proprio", tutto uguale, mattoni, foglie, "Felix".

Parole sconnesse ruotavano nella sua testa, fino a stordirlo. Voleva trovare un modo per ricordare. Quei pensieri gli infestavano la testa.

Si alzò dal letto. Era stanco, tanto stanco. Ma doveva trovare una risposta. La sua stessa mente stava giocando contro di lui.
Scostò lievemente le tende di velluto porpora, puntando lo sguardo attento sul bosco fitto che circondava il palazzo Hwang.
Era avvenuto in quel prato l'omicidio. Ne era certo. Tutti i pensieri lo portavano a lì. In mezzo a quella radura di abeti verdi.
E quel prato poteva mostrare a Felix ciò che era realmente accaduto.

Era il momento in cui il sogno doveva essere svelato. Lee Min-Seo sarebbe ritornata in quel mondo per liberare il sogno che l'aveva portata nel mondo degli inferi. Un fantasma non muore, eppure quella volta, quella notte di 13 anni fa, il suo corpo si era polverizzato davanti agli occhi del figlio.

E della sorella.

Tante domande. Confusione, solo confusione.
Forse, per una volta, la mente di Felix avrebbe concesso al proprietario di sapere la verità, invece che nascondergliela.

-PARTE ESPLICITE (smut) PER GRAN PARTE DEL CAPITOLO, SE SI E' SENSIBILI NON LEGGERE

Minho era steso sul letto. Jisung era accoccolato su di lui, la testa appoggiata al suo petto e gli occhi chiusi.

Il vampiro più vecchio leggeva un libro, mentre accarezzava i capelli morbidi del fidanzato, che pensava invece di dormire, come Minho credeva.

-Min?- domandò rompendo il dolce silenzio Han, alzando leggermente la testa.

-Dimmi cucciolo-. Il più grande chiuse il libro, lanciandolo sul comodino.

-Mi baci?-.

Il più grande abbassò lo sguardo, guardando il suo cucciolo steso su di se. Lo prese da sotto le ascelle e lo fece sedere su di se, stringendolo e baciandolo con dolcezza estrema, mentre le sue grandi mani gli accarezzavano la piccola schiena, scossa da tanti brividi.

Minho chiese il permesso per far entrare la lingua, impaziente di esplorare la cavità orale del più piccolo. Jisung aprì leggermente le labbra, lasciando libero l'ingresso.
Le loro lingue iniziarono a danzare una ballata strana. Elegante e leggera. Mentre la voglia del vampiro più grande aumentava.

Han Jisung, l'unico essere vivente che mandasse fuori controllo Lee Minho, cugino di Hwang Hyunjin.  Un ragazzo dalle guanciotte paffute che sembrava uno scoiattolo, era l'unica persona che riuscisse a condizionare Minho.

Dopo anni ed anni di sorrisi spenti, falsi, di solitudine e di rabbia, Minho aveva trovato la fonte di felicità e spensieratezza che da anni aveva cercato.

Il bacio si fermò solo quando entrambi furono a corto di fiato. Contro voglia, staccarono le loro labbra.

-Non devi chiedermelo. Lo sai che io sono sempre a tua disposizione- ridacchiò il più grande, continuando ad accarezzare il corpo del più piccolo.

The Vampire's loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora