CAPITOLO 19

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Corinna

Non so per quanto tempo sono rimasta impalata in giardino, a guardare quel maledetto punto dove è sparito. Quando sono rientrata dentro la villa, Sabina mi è venuta incontro vedendomi tremante e con il viso rigato di lacrime. Mi ha portato in una zona più riservata e fuori da occhi indiscreti, mi ha fatto sfogare. Non mi ricordo neanche cosa gli ho raccontato di preciso, è tutto così confuso dentro la mia mente. Sono ritornata nella mia casa, non volendo più vedere Darden, e per schiarirmi le idee. Appena ho varcato la soglia, il mio beta è venuto subito da me. <Corinna cosa ti è successo?> mi chiede preoccupato. <Lascia stare Patrick> gli dico, distrutta. <E' stato quel bastardo scommetto> mi dice arrabbiato e stringendo i pugni. Lo guardo con tristezza e lui capisce subito che è stato proprio il mio compagno a ridurmi come uno straccio. <Io lo ammazzo, non riesco a capire come Madre Luna ti abbia messo con uno così> mi dice abbracciandomi con forza. Mi sento soffocare tra le sue braccia e se possibile il mio dolore aumenta. <Lasciami> gli dico con tono fermo e facendo forza sulle braccia lo allontano da me. Lo guardo per un'istante e mi avvio per andare in camera mia, ma all'ultimo mi afferra per un polso<Corinna aspetta> mi dice facendomi voltare con uno strattone. Mi sento troppo indifesa in questo momento, non riuscirei ad allontanarlo una seconda volta. <Ti prego lascia perdere quel bastardo e diventa la mia compagna....i-io ti amo> mi dice guardandomi negli occhi e supplicandomi in silenzio. Rimango sbigottita, non me lo sarei mai aspettato proprio da Patrick una dichiarazione. In effetti, nell'ultimo anno mi è sempre stato accanto ,soprattutto, nei momenti più difficili quando avevo bisogno del mio compagno di vita. <Dammi una possibilità> mi dice visto che il mio silenzio si era protratto troppo a lungo. <No, mi dispiace.> gli dico senza nessuna emozione. Lascia la presa sul mio polso e abbassa la testa, approfitto di questo momento per fuggire nella mia camera da letto. Decido di fare una doccia gelata, mi spoglio ed entro nel box doccia, e penso a come farò a crescere il mio bambino da sola senza Darden. Ho una fitta al cuore solo a pensare il suo nome. Pensavo che quando sarei rimasta incinta, potevo contare sull'amore e sostegno, del mio compagno e saremo stati una famiglia felice. Purtroppo è solo una mia fantasia, ben distante dalla realtà. Mi dispiace piccolo mio, ma il testone di tuo padre non lo vedrai mai. Penso, massaggiandomi la pancia ancora piatta. Mentre esco dalla doccia, sento delle urla. Mi vesto velocemente e corro in direzione delle urla. Appena arrivo alle scale per scendere al piano terra, mi blocco vedendo la scena raccapricciante di Darden che con il suo potere delle tenebre sta strozzando Patrick. <Fermatii!> urlo a Darden che subito si volta nella mia direzione, lasciando la presa sul mio povero beta che stramazza a terra tossendo. Scendo le scale di corsa e mi piazzo davanti a lui, con uno scatto fulmineo gli tiro una ginocchiata nelle sue parti basse. Si piega in due, lasciando uscire dei gemiti di dolore. Mi avvicino al suo orecchio <Prova ancora una volta a far del male ad uno del mio branco, e la prossima volta non sarò così tanto gentile da tirarti solo un calcio, ci siamo intesi?> gli sussurro minacciosa. Annuisce, ancora troppo sotto shock per quello che gli ho fatto. Mi volto in direzione delle guardie <Portate Patrick in infermeria subito> gli ordino e loro scattano subito, portando via il mio beta. Intanto, Darden si è ripreso e adesso mi sovrasta con la sua altezza. <Corinna, ti devo parlare> mi dice perentorio. <Non abbiamo niente da dirci, sei stato molto chiaro prima.> gli dico acida. <Per favore, è importante> mi supplica. Sbuffo e gli faccio segno di seguirmi in camera mia. Appena chiudo la porta della mia stanza lo guardo con le braccia incrociate mentre lui gironzola per tutta la camera. <Allora cosa volevi dirmi?> gli chiedo spronandolo a parlare. <Ecco...io...> mi dice tentennando. Fa un sospiro e si avvicina a me, guardandomi negli occhi. < Sono stato un coglione a dirti quelle cattiverie. Mi dispiace un casino, non le penso veramente. Soprattutto sono sicuro che quello che porti in grembo è mio figlio e se me lo permetti vorrei stare al tuo fianco per sempre, perchè ti amo con tutto il mio cuore e non posso fare a meno di te. Sei la mia vita Corinna. Prima ha parlato solo la mia gelosia verso il tuo beta e la paura di perderti un'altra volta. Ti prego perdonami> mi dice abbassando il capo, sconfitto. Sembra così indifeso in questo momento. Non so cosa fare, per me è difficile perdonarlo perchè mi bruciano ancora le cattiverie che mi ha detto. <Ho bisogno di pensarci> gli dico insicura delle mie stesse parole. <Va bene, ti capisco> mi dice ed esce dalla camera a testa bassa. Lasciandomi da sola con i miei pensieri contrastanti.

My Alpha (DA REVISIONARE)Where stories live. Discover now