CAPITOLO 37

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Mi butto sul letto a peso morto, stanca dopo una giornata stressante. Per tutti i preparativi con la squadra di soccorso. Vorrei riuscire a trovare il tempo da dedicare a me stessa e la mia bambina, ma non riesco quasi a mangiare figuriamoci se riesco a preparare la cameretta per Astrid. Sbuffo sonoramente mentre mi metto su un fianco, cercando una posizione comoda, anche se è molto difficile con il mio pancione. Appena mi abbandono alla stanchezza, chiudendo le palpebre pesanti, entra Darden sbattendo la porta e facendo un rumore assurdo. Secondo la sua logica da bestione, sicuramente sta cercando di fare il meno rumore possibile per no svegliarmi, ma visto che ha la delicatezza di un elefante il suo intento è del tutto inutile. Mi alzo controvoglia, gemendo. <Potresti cercare di fare meno casino la prossima volta> gli dico stizzita. <Scusa, ho almeno provato ad essere silenzioso, ma mi risulta difficile> mi dice sedendosi accanto a me. <Lo sospettavo> gli dico mentre le nostre mani si allacciano, istintivamente, come se avessimo bisogno sempre di un contatto. <E' tutto pronto e al suo posto. Abbiamo deciso di partire domani all'alba.> mi dice, baciandomi la fronte mentre annuisco mogia, abbassando lo sguardo. <Cory...> mi dice mentre mi prende il viso tra le sue grandi mani e mi volta per guardarmi negli occhi. <Ti prego, ripensaci e rimani a casa, al sicuro. Mi sentirei meno in pensiero se tu e la nostra bambina siete al sicuro dalle minacce dei nostri nemici> mi chiede speranzoso. <Non posso, lo sai. Già mi sento inutile a non essere in prima fila per l'attacco, non sopporterei di rimanere qui, sapendo che tu stai lottando.> gli dico, sentendomi una nullità. <Cory, non dire questo. Tu più di chiunque altro ci hai aiutato ad organizzare il tutto e ci hai tenuti in riga per concentrarci sulla guerra.> mi dice lasciandomi un casto bacio sulle labbra, ma che racchiude tutto l'amore e l'orgoglio di essere il mio compagno. <Vorrei solo non essere rimasta incinta in questo periodo così brutto> gli dico, lasciando trasparire tutta la mia tristezza. <Lo so, ma è una benedizione che tu sia rimasta incinta, visto che sono un semidio> mi dice mordicchiandosi il labbro inferiore. <Semidio?> gli chiedo con lo sguardo confuso. <Mia madre...diciamo che potrebbe essere la Madre Luna in persona> mi dice grattandosi la testa rasata, completamente in imbarazzo. <Porca paletta, quindi mia suocera è-è Luna?> gli chiedo sconvolta per la rivelazione. <Sì, e la maggior parte dei semidei è sterile, quindi mi sento l'uomo più fortunato al mondo di averti messa incinta> mi dice con lo sguardo pieno d'amore e speranza verso la mia pancia e il piccolo miracolo che sta crescendo dentro di essa. Sono ancora sconvolta per questa rivelazione sul conto del mio bestione. Se possibile lo amo ancora di più, e anche il nostro piccolo frutto del nostro amore. <Dobbiamo riposare, domani dobbiamo partire presto> mi dice, riprendendo quella maschera d'indifferenza che gli è caratteristica. <Va bene> gli rispondo, docile per la prima volta. Ci stendiamo nel grande letto matrimoniale abbracciati, mentre sospiro, visto che il mal di schiena mi stava uccidendo. <Mi sembra strano, però che ci abbiamo dato così tanto tempo, senza attaccarci> gli dico esternando le mie preoccupazioni. <Sicuramente stanno progettando un attacco a sorpresa, appena metteremo piede nella pianura dei fuochi> mi dice pensieroso mentre mi stringe più vicino a sé. <Dovremo attaccarli noi di sorpresa, per non essere in svantaggio> gli dico metabolizzando già un piano. <Hai ragione, domani ne parliamo con Sven e Storm e vediamo se sono d'accordo> mi dice, sicuramente con già qualcosa in mente. <Avete saputo quanti sono i nostri nemici?> gli chiedo<Sì, sono dieci mila in tutto, tra vampiri, streghe e maghi, e cacciatori. Gli ultimi sono quelli che mi preoccupano di più, con i loro aggeggi tecnologici.> mi dice turbato e con il viso corrucciato. <Noi raggiungiamo a malapena i settemila, e non abbiamo dalla nostra nemmeno le streghe e i maghi. Devo parlare con Maggie.> gli dico, parlando più con me stessa che con lui, e cercando di trovare qualcosa che possa farci vincere, anche se in questo momento mi sembra impossibile. <Ne parliamo domani, amore. Ora, riposa> mi dice mentre mi abbraccia in una morsa d'acciaio. Cerchiamo di prendere sonno, cosa fuori discussione quando siamo così stressati, ma alla fine sprofondiamo in un dormi veglia agitato, aspettando l'alba e quello che ne sarà del nostro futuro.

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Holaa regaz😘

Finalmente sono riuscita ad aggiornare, premetto é solo un capitolo di passaggio😘 come ho detto nel capitolo precedente riesco ad aggiornare solo lunedì /martedì. Con sto lavoro del cazzo non ho mai tempo per scrivere. Uff😢
Lasciando perdere i miei scleri e insulti per il lavoro, spero vi piaccia e che continuate e a leggere i capitoli che scrivo con entusiasmo, o almeno spero😂

Bacii😘
P.s
Le foto che sto mettendo, sono quasi tutte insensate, ma ammettiamolo quello che ho messo in questo capitolo è un figo assurdo 😍😍

My Alpha (DA REVISIONARE)Where stories live. Discover now