Capitolo 30✔

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Alex
-Che fai Ellie? -chiedo entrando in cucina
-Nulla-dice voltandosi nella mia direzione.
-Io lo so che il tema era tuo- dico avvicinandomi a lei
-Ancora con questa storia?!-chiede scocciata
-Non so come ho fatto, ma l'ho capito. Noi ci capiamo ed è strano perché, in fin dei conti, noi ci odiamo-dico molto vicino al suo viso continuando a guardarla negli occhi.
-Anche se ci si odia ci si può capire- dice guardandomi negli occhi
-E come mai?-chiedo perdendomi nel verde del suo sguardo
-Forse perché abbiamo un punto in comune. Basta un solo punto per capirsi- dice.
Si sente un picchiettio contro il vetro. Ci giriamo entrambi e vediamo che piove.
-Piove...-sussura mentre un sorriso spunta sulle sue labbra e una scintilla appare nei suoi occhi.
Speranza. La speranza di cui parlava nel tema.
Forse ci capiamo perché abbiamo un punto in comune. Basta un solo punto per capirsi.
Credo che abbia ragione: abbiamo qualcosa il comune; la sofferenza. Noi due soffriamo.
-Uffa! Non posso uscire se piove!-sentiamo Chloe lamentarsi
Elizabeth ridacchia guardando la sorella mentre digita sul telefono.
-L'amour !-dice andando alla finestra
-Che cavolo dici?!-chiede la bambina
-Ne so qualcosa tesoro mio-
-Ma se non ti sei mai innamorata!-
-E tu che ne sai?-chiede Elizabeth alzando un sopracciglio
-Ah...se quello vuoi chiamarlo amore allora fai come vuoi!-dice Chloe andando nella sua stanza

Elizabeth
-Uffa! Non posso uscire se piove!-si lamenta mia sorella digitando sul telefono mentre io ridacchio
-L'amour! -dico andando verso la finestra
-Che cavolo dici?!-chiede lei indispettita
-Ne so qualcosa tesoro mio-
-Ma se non ti sei mai innamorata!-
-E tu che ne sai?-chiedo alzando un sopracciglio
Io ho amato, se quello si poteva definire amore. Forse era più un'ancora di salvezza dalla disperazione di quei momenti che entrambi vivevamo o forse un po' d'amore c'è stato.
-Ah...se quello vuoi chiamarlo amore allora fai come vuoi!-dice la mia pulce andando in camera sua
-Che nervoso!-sbuffo passandomi entrambe le mani nei capelli
-È Chloe che ti fa venire il nervoso o la questione amorosa?- chiede Alex facendo una voce buffa mentre pronuncia "questione amorosa"
-Poi mi spieghi da dove l'hai presa quella voce strana. Il nervoso me lo fa venire tutto. Sia mia sorella, sia l'argomento di conversazione e sia il mio modo di reagire con la mia pulce che ha ragione a dire ciò che ha detto...forse-dico sedendomi sul divano
-Lo vedi ancora quel ragazzo?-chiede dopo varii minuti di assoluto silenzio
-Fa parte del gruppo di persone che frequento. Perché ti interessa?-chiedo acida
-Non mi interessa! Era per far conversazione! -dice scorbutico-Io mi chiedo come abbia fatto Chloe a reggerti per tutti questi anni! Io mi sarei sparato!-dice con una cattiveria innata
Abbasso la testa e fisso la punta delle scarpe. Alex ha ragione, sono insopportabile.
Mi alzo dal divano e salgo le scale non prima di aver detto in un sussurro quasi inudibile
-Hai ragione-
Salgo velocemente le scale tenendo la testa bassa e trattenendo le lacrime. Entro in camera mia, mi chiudo a chiave dentro e comincio a piangere per tutto.
-Che cavolo di sorella sono?! Non so neanche dare un consiglio decente, figuriamoci un'educazione adeguata. Io non capisco me stessa e i miei pensieri, come posso aiutare Chloe se io sono un casino fatto donna?! Come posso spiegarle cos'è l'amore se io non l'ho mai visto? Come posso evitare che soffra per colpa di un ragazzo se io non ne ho mai amato uno con tutto il mio cuore?- dico tra i singhiozzi -Vedete- prendo una foto dei miei genitori-dovevo morire io quel maledetto giorno, non voi. Io dovevo spegnermi. Voi avevate tutta una vita davanti. Eravate giovani e avevate una carriera. Potevate dare a Chloe tutto ciò che meritava di ricevere, invece siete andati in cielo a lottare contro i demoni.- faccio una pausa osservando la fotografia che ho tra le mani-Questa era la perfezione...la nostra famiglia lo era...eravamo felici tutti e quattro insieme. Io ero buona, dolce, gentile, affettuosa e guardate cosa sono ora: una stronza, menefreghista, crudele, senza cuore e senza dei sentimenti. Una ragazza che non può essere definita La figlia perfetta . Sono tutto tranne che perfetta. E sono vigliacca. Non ho mai avuto il coraggio di venirvi a trovare e mi vanto di essere coraggiosa. Tutti dicono che lo sono ma non è vero. Cerco di esserlo ma non ce la faccio perché se fossi veramente la persona che la maggior parte della gente descrive io sarei lì da voi o sarei abbracciata a Chloe. Invece sono qui a piangere come una neonata e a parlare con me stessa. Solo i pazzi parlano con sé stessi! Poi c'è quello stronzo di Alexander Walker che capisce parte di me, fa il dolce e poi mi risponde male! Ok, lo ammetto che sono stata io in parte ad attaccar briga ma poteva evitare, no? Se mi sto facendo tutti questi complessi mentali è solo per colpa sua!-dico prendendo il violoncello tra le mani- E poi il professor Darwin che vuole da me?!-comincio a suonare- Forse ho del talento nel ballo ma guardarmi in quel modo come se mi conoscesse da anni? Io ho l'impressione di averlo già visto da qualche parte, ma ho conosciuto talmente tanta gente che potrei anche sbagliarmi. Poi sia lui che la Fernandes sembra conoscano qualcosa su di me che non può che essere quello -dico muovendo sempre più velocemente l'archetto sulle corde.
Apro gli occhi d'improvviso allungando l'ultima nota. Basta! Sto diventando pazza!
Rimetto il violoncello al suo posto e vado da mia sorella.
Apro lentamente la porta e la trovo a terra a piangere.
-Scusami sorellina. Scusami tanto. Sono una stronza di prima categoria. Tu hai ragione, quello non era amore. Era disperazione. E hai ragione a dire che non ne so niente sull'argomento, perché è così. Non so nulla sull'amore e mai ne saprò qualcosa. Scusa- dico abbracciandola
-Siamo due stronze. Io non avrei dovuto toccare l'argomento, tanto meno davanti ad Alex che non si è fatto gli affari suoi.
Poi ho sentito la tua musica che andava a un ritmo sempre più rapido e allora ho capito che stavi male. Ho avuto paura quando ti sei ferma nel suonare...-
-Non avere paura ok?-
-Ci proverò -
-Ti voglio bene. Io ci sono se posso darti qualche consiglio-
-Anche io ti voglio bene e so che ci sarai sempre per me-

Alex
-Che nervoso!-sbuffa Ellie passandosi entrambe le mani nei suoi bellissimi capelli neri e lucenti.
-È Chloe che ti fa venire il nervoso o la questione amorosa?- chiedo facendo una voce buffa mentre pronuncio "questione amorosa"
-Poi mi spieghi da dove l'hai presa quella voce strana. Il nervoso me lo fa venire tutto. Sia mia sorella, sia l'argomento di conversazione e sia il mio modo di reagire con la mia pulce che ha ragione a dire ciò che ha detto...forse-dice sedendosi sul divano
Lei è fidanzata. Ma come biasimarla: è una bella ragazza e sola non credo possa stare.
-Lo vedi ancora quel ragazzo?-chiedo dopo varii minuti di assoluto silenzio per avere conferma dei miei pensieri.
-Fa parte del gruppo di persone che frequento. Perché ti interessa?-chiede acida
-Non mi interessa! Era per far conversazione! -dico scorbutico-Io mi chiedo come abbia fatto Chloe a reggerti per tutti questi anni! Io mi sarei sparato!-dico con cattiveria.
Abbassa la testa e si fissa le scarpe. Si alza dal divano e sale le scale a testa bassa dopo aver sussurrato qualcosa simile a Hai ragione.
Sono un coglione! Ho esagerato questa volta. Sono troppo impulsivo e tendo a dire cose che non penso. Io non penso veramente ciò che le ho detto.
Si sente una musica che ha un ritmo incalzante che va sempre più veloce e poi si ferma.
Mi si ferma la respirazione e il battito cardiaco che prima andava a ritmo di quella musica. Salgo le scale e vedo Elizabeth e Chloe abbracciate sul pavimento mentre parlano a basso volume.
Elizabeth stringe tra le braccia la sorella mentre tiene gli occhi chiusi.
Mi rifugio nella mia stanza e mi butto sul letto, osservando il soffitto mentre mi torturo i capelli.
Perché mi sto facendo tanti problemi?! Loro non sono nessuno per me, tanto meno Elizabeth. A Chloe voglio bene, è dolce e comprensiva non come la sorella maggiore.
Bussano alla porta.
-Avanti-
-Scusa. Sono stata una stronza. Non penso veramente ciò che ho detto. Scusami davvero- dice quella bellissima voce diventando sempre più vicina
-Scusami tu Ellie. Io sono un coglione che spara cazzate su cazzate. Io non le penso quelle cose ma le ho dette d'impulso senza connettere bocca e cervello. Sapevo che quelle parole avrebbero avuto effetto e le ho usate. Perdonami piccola -dico abbracciandola e lei ricambia subito.
-Abbiamo di sicuro un punto in comune. Siamo due stronzi! -dice dopo essersi staccata dall'abbraccio durato un minuto circa.
Comincio a ridere e lei fa lo stesso.
-Hai ragione Ellie!-dico tra le risate
Mi sento bene. Sto bene veramente. Rido veramente. Con lei.

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Ciao a tutti!
Il capitolo è abbastanza lungo. Spero vi piaccia. Fatevi sentire con voti e commenti che mi sarebbero utili per sapere cosa migliorare nel mio modo di scrivere e nella storia in generale.
Grazie per tutto!
Baci❤

Lasciati Amare(#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora