Capitolo 109✔

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Elizabeth
Sono circondata dalla nebbia da non so quanto. Non ho più la cognizione del tempo. Non so se sono passati minuti, ore, giorni o settimane. Poi le parole di quell'infermiera mi vengono in mente.
"Sei tu che hai il potere sulla tua vita. Noi ti possiamo dare solo una mano, sei tu che decidi il tuo destino".
Ma se è veramente così, perché non faccio niente? Perché continuo ad essere circondata o dalla nebbia o dal buio? Perché?

Alex
Elizabeth ha superato l'operazione, ma è in coma profondo ormai da tre giorni. Le prime luci dell'alba si fanno vedere. Siamo tutti distrutti, ma più di tutti Chloe che quando ha visto la sorella in quel letto è scivolata ai piedi del muro e ha pianto per due ore di fila.
Ora sono nella cappella dell'ospedale a pregare tutti i santi di questa galassia, per far in modo che la mia piccolina si svegli. Poi mi viene un'idea.
-Alan io vado. Devo fare una cosa. Avvisami se succede qualcosa.-dico.
-Certo Alex. Vai!-mi da una pacca sulla spalla.
Salgo sulla mia macchina e prendo la strada per il cimitero. Voglio parlare con Gabriel e Mia. Forse loro riusciranno a salvare la figlia.
Entro nel camposanto e vado verso le due tombe.
-Buongiorno signori Miller. Sono Alexander Walker, il ragazzo che ha accompagnato vostra figlia qui l'altra volta. Volevo chiedervi perdono se ho fatto soffrire Elizabeth. Io la amo veramente e darei tutto per riportarla tra di noi. Ora è sospesa tra la vita e la morte. Vi prego di parlare con lei, di cercare di convincerla a scegliere la vita. Chloe ha bisogno della sorella, io ho bisogno della donna che amo al mio fianco, il mondo ha bisogno di una cantante con il suo talento. Tutti abbiamo bisogno di lei. Vi prego di farla ragionare. Vi ascolterà, siete i suoi amati genitori e vi darà ascolto. Vi ringrazio per avermi ascoltato e se ce ne sarà bisogno, potete togliere il respiro a me e darlo ad Elizabeth. Voglio che viva. Arrivederci.-mi alzo da terra e me ne vado. Speriamo che abbiano sentito.

Elizabeth
Il buio scompare, lasciando spazio alla nebbia. Mi guardo: indosso un abito bianco che arriva alle caviglie, i piedi sono nudi e i capelli sono sciolti sulle spalle.
-Ellie, mia cara...-dice una voce.
-Mamma! Mamma!-mi guardo attorno cercando di individuarla nella nebbia fitta.
-Sei diventata una donna...-dice un'altra voce.
-Papà! Papà!-mi giro da tutte le parti.
-Mamma, papà, dove sono? Sono morta? Sono in paradiso con voi? -chiedo.
-No tesoro della mamma.-mia madre compare davanti ai miei occhi in tutta la sua bellezza. Indossa un vestito come il mio, piedi nudi e in testa ha una corona di fiori bianchi. Corro ad abbracciarla la lei si sposta.-Non ora Ellie. Devi prima ascoltarci.-dice.
-Vi ascolto. Dove sono?-
-Sei sospesa tra la vita e la morte figlia mia.-dice papà.
-Cioè?-chiedo perplessa.
-In questo posto puoi decidere il tuo destino. Vedi quelle due porte?-dice mio padre indicando due porte.-Quella argentea è la porta della vita. Quella plumbea è la porta della morte.-
-Puoi decidere quale porta scegliere Ellie. Puoi decidere se restare sulla Terra e vivere o andare nel regno dei cieli.-
-Voglio venire con voi.-mi avvicino alla porta scura.
-Aspetta!-dicono in coro.
-Pensaci bene. Se prendi la porta scura non potrai tornare indietro mai più. Non vedrai mai più Chloe, i tuoi amici, Alex...-dice mia madre.
-Alex? Voi sapete di lui?-chiedo.
-Abbiamo letto la lettera che ci hai mandato e poi è stato proprio lui a chiederci di venire da te e parlarti.-dice papà.
-Lui è venuto da voi?-sussurro.
-Sì. Ti ama molto quel ragazzo. Mi ricorda tanto tuo padre quando avevamo la vostra età.-mia madre sorride.
-Cosa faccio mamma?-
-Pensaci bene. Noi ora ti faremo un "regalo".-dice mio padre.
-Che regalo? Tornate in vita?-chiedo con speranza.
-No. Questo non possiamo farlo, ma possiamo fare in modo di aiutarti a prendere una decisione.-dice mio padre.
-Come?-
-Ti trasformeremo in una specie di fantasma. Nessuno ti vedrà o sentirà, ma tu potrai girare per l'ospedale e potrai toccare tutto ciò che vuoi.-spiega mia madre.
-E se voglio tornare a parlare con voi? Posso? -chiedo.
-Tutto il giorno. Basta solo che ci chiami. Hai tempo fino al tramonto per parlare con noi, poi svaniremo ma le porte resteranno finché non deciderai tesoro di papà.-
-Ok. Mi trasformate?-chiedo
-Certo amore della nostra vita.-dicono sorridendo e un secondo dopo mi ritrovo fuori dal mio corpo.
-Wow!-dico sorpresa di essere accanto al mio letto con i vestiti che avevo anche nella mia testa. Guardo il mio corpo steso sul letto. Sono pallidissima, piena di fasciature e fili che mi tengono in vita. Sul viso ho una maschera che mi da ossigeno per respirare. Sono ridotta male.
Mi guardo attorno, vedo la porta, mi avvicino, tocco la maniglia, la giro e la porta si apre. Riesco veramente ad aprire le porte!
Sul corridoio ci sono tutti: Marta, Stefano, i miei amici, la mia "famiglia", Alex e Chloe.
Sono tutti tristi. Tutti che piangono. Persino i ragazzi della squadra piangono. Poi mi concentro su mia sorella. Mi sembra di vedere me quattro anni fa quando persi mamma e papà: le ginocchia al petto, ai piedi del muro, con il viso rigato dalle lacrime. Mi inginocchio e l'abbraccio. Non mi sente però io le parlo.
-Ti prego di non rendere la mia scelta ancora più difficile. Perdonami se ti farò soffrire con la scelta che prenderò. Ti voglio bene pulce mia.-
Vedo Alex andarsene e lo seguo. Dove sta andando?
-Ma quanto corri?!-riesco a mala pena a stargli dietro.-E dove vai?-

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Ciao a tutti! Questo è l'ultimo aggiornamento della giornata. Aggiorno domani. Spero che il capitolo vi piaccia. Baci💋

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