Capitolo 38✔

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Elizabeth
Oggi è domenica. Sono chiusa nella mia stanza da ore ormai e non ho intenzione di uscire.
Alex non mi ha più rivolto la parola da venerdì sera; da allora non sento più il suono della sua voce e stranamente questa cosa mi procura dispiacere.
Quando ho fatto shopping con le ragazze il mio pensiero era rivolto ad Alex e le ragazze lo hanno capito, siccome non hanno più toccato l'argomento "Bacio".
Ripenso al bacio, al modo in cui le mani di Alex erano sul mio corpo, a come mi guardava quando me ne sono andata; a tutto. Odio pensare così tanto ma non riesco a fare altro, neppure suonare il violoncello.
Elizabeth riprenditi!
Mi alzo dal letto e prendo il violoncello tra le mani. Metto la pece sull'archetto e accordo lo strumento con molta cura. Il violoncello. La mia salvezza. La mia ancora alla parte felice del mio passato. La mia unica via di fuga da questo mondo tanto ingiusto. Il mio tutto. Tutto ciò che mi resta di quella felicità che avevo.
Le note della Suite no. 1 in Sol maggiore- preludio di J.S. Bach si espandono per la stanza, riempiendo il silenzio opprimente.
Conosco questo pezzo a memoria, non ho neppure bisogno dello spartito davanti. L'archetto si muove sulle corde con leggerezza e io sono immersa nella pace più totale.
Un ricordo mi attraversa la testa. Una lacrima mi riga il volto. Ricordare fa male soprattutto se non hai il coraggio di affrontare questi ricordi. Io non ce l'ho mai fatta. Sono una vigliacca lo ammetto, ma non ho abbastanza forza d'animo per fare una cosa simile.
Per tutto il tempo gli occhi sono chiusi ed il cervello in standby. Solo ora sono in pace con me stessa. La suite termina ed io riapro gli occhi.
È come se qui ci fosse stato qualcuno. Mi guardo attorno e non vedo alcun movimento sospetto. Un dettaglio attira la mia attenzione: la porta è socchiusa. Qualcuno è stato qui e quel qualcuno non può che essere il mio fratellastro. Chloe non entrerebbe mai nella mia stanza mentre suono il violoncello visto che sa i motivi per cui odio che si faccia.
Rimetto il prezioso strumento musicale nella sua custodia e scendo al piano inferiore.
-Ciao Ellie! -mi saluta mia sorella seduta sul divano accanto ad Alex
-Ciao pulce mia- dico andando in cucina.
Alex non mi ha degnata neppere di uno sguardo e allora io farò lo stesso. Prendo il barattolo di Nutella dalla mensola della cucina e ne spalmo un po' su una fetta di pane. Prendo anche un bicchiere d'aranciata e faccio una fantastica merenda.
Quando sto per prendere la seconda fetta, vedo che è sparita dal piatto. Alzo lo sguardo ed incontro gli occhi grigi di Alex.
-Quella è la mia fetta!-mi lamento
-Ora è mia. Grazie mille per la merenda Ellie -sorride. Sorride e mi parla dopo due giorni di completo ignoramento.
Rimetto tutto apposto e quando sto per uscire dalla cucina vengo afferrata per un polso.
-Che vuoi ?!-chiedo acida
-Possiamo tornare come prima?-chiede piano
Se questo significa ritornare a parlarti, a sentire la tua risata e a vedere il tuo magnifico sorriso, allora sì.
-Come prima? -chiedo perplessa
-Quando ci parlavamo ed avevamo un rapporto decente. Prima del bacio-
-Perché ci tieni tanto?-chiedo con tono di voce molto basso
Lascia la presa sul mio polso e continua a guardarmi diritta negli occhi.
-Perché era abbastanza bello poter parlare con te senza litigare-risponde
-Ok -dico fredda
Mi giro e me ne vado in salotto sedendomi accanto a mia sorella. La stringo tra le braccia e poso la testa sulla sua spalla.

Alex
È da ormai due giorni che io ed Elizabeth non ci rivolgiamo la parola e la situazione è diventata insostenibile! (almeno per me).
Sabato, durante gli allenamenti, il mio pensiero era rivolto ad Elizabeth e a quel maledetto bacio. Shon, essendo il mio migliore amico da una vita, ha capito subito a cosa era dovuta la mia distrazione e la mia incapacità di fare un canestro. Io che faccio il maggior numero di canestri di tutta la squadra, ieri non sono riuscito a beccarne uno! E sapete perché? Perché quei due occhi verdi mi comparivano davanti per disturmarmi.
Sono sul divano a guardare uno stupidissimo programma televisivo assieme a Chloe.
D'un tratto si sente una melodia non troppo udibile.
-Senti qualcosa?-chiedo a Chloe
-No. Perché? -chiede
-Nulla-dico alzandomi e salendo le scale. Più mi avvicino alla mansarda e più il suono si sente meglio. È un violoncello, il violoncello della mia sorellastra.
Apro leggermente la porta e la vedo in tutta la sua bellezza: la postura perfetta, le dita che si muovono veloci sulle corde, i movimenti del polso dolci ma allo stesso tempo decisi, gli occhi chiusi e il viso rilassato.
So che non dovrei essere in questa stanza in questo momento, ma voglio infrangere la regola. Il silenzio di questi giorni è stato troppo pesante per i miei gusti. Non sentire la sua voce mi ha procurato dispiacere. Vorrei capirne la motivazione, ma non ce la faccio.
La osservo meglio ed è incredibile di come riesca a suonare senza spartito e a occhi chiusi. Mi chiedo se abbia mai suonato davanti ad un pubblico. È davvero brava. Sta per giungere alla fine del pezzo così me ne vado, ma senza chiudere la porta di quella stanza in modo che si renda conto della mia passata presenza.
Scendo di sotto e mi siedo sul divano accanto a Chloe.
-Ciao Ellie! -saluta la bambina
-Ciao pulce mia- dice andando in cucina
Non mi ha salutato e non l'ho salutata e questo capita dalla sera del nostro bacio.
-Vai da lei e chiarite- mi consiglia Chloe a bassa voce
Annuisco e vado in cucina. Trovo Elizabeth a mangiare pane e Nutella così decido di rubarle la fetta che ha nel piatto, nella speranza che mi parli. Alza lo sguardo ed incontro quei bellissimi occhi verdi.
-Quella è la mia fetta!-si lamenta
-Ora è mia. Grazie mille per la merenda Ellie -sorrido. Ci stiamo parlando dopo due giorni, ma presto litigheremo. Ne sono certo al 100%.
Rimette tutto apposto e quando sta per uscire dalla cucina l'afferro per un polso.
-Che vuoi ?!-chiede acida
-Possiamo tornare come prima?-chiedo piano
-Come prima? -chiede abbastanza perplessa
-Quando ci parlavamo ed avevamo un rapporto decente. Prima del bacio-
-Perché ci tieni tanto?-chiede con tono di voce molto basso
Lascio la presa sul suo polso e continuo a guardarla diritta negli occhi.
-Perché era abbastanza bello poter parlare con te senza litigare-rispondo
In verità mi manca la tua voce, la tua risata, il tuo sorriso.
-Ok -dice fredda per poi andarsene in salotto e sedersi accanto alla sorella.
Ok. Un semplice ok detto con freddezza e distacco, ma che è pur sempre un inizio anche se non molto promettente.

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Ciao ragazze! Sono molto ispirata in questi giorni perciò scrivo capitoli su capitoli. Miracolo! 😂
A parte questo, vi ringrazio per tutti i bellissimi commenti che mandate e i voti. Sono onorata, visto che le mie capacità di scrittrice non sono delle migliori.
Vi voglio bene❤
Baci💋

Lasciati Amare(#WATTYS2016)Where stories live. Discover now