Capitolo 55✔

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Elizabeth
Oggi mi sono svegliata accanto ad Alex. È stato un risveglio meraviglioso visto il sorriso che mi ha regalato e che ho ricambiato con spontaneità. Ho pensato molto da quando mi sono svegliata fino a quando sono giunta a scuola. Voglio dirgli che mi piace. Voglio vedere cosa succede. Con lui mi sento al sicuro. Lui mi capisce senza conoscermi. Forse è speciale. Forse me ne sto lentamente innamorando. Tutto può essere.
-Hey raccomandata! -mi richiama Jennifer ma io non mi giro. -Sei sorda?-chiede -Pensi che Alex ora cadrà ai tuoi piedi?-chiede bloccandomi per un polso.
-Perché dovrei solo pensare una cosa simile? -chiedo liberandomi dalla sua presa.
-Non fare la finta tonta! Pendi dalle labbra di Alex e lui pende dalle tue- dice schifata.
-E se anche fosse: che te ne frega? -chiedo incrociando le braccia al petto.
-Lui è mio- scandisce ogni parola per poi andarsene. Fa quasi paura.
-Ellie?!-
-Eh?!-dico tornando alla realtà.
-Che hai?-chiede Alex.
-Nulla. Tranquillo -mento evitando il suo sguardo.
-Va bene....-dice poco convinto.
Le prime due ore ci subiamo la Fernandes che spiega scrivendo numeri e formule sulla grande lavagna. Di tanto in tanto ci chiede se è tutto chiaro.
La campanella annuncia la fine di quelle due ore di tortura interminabile e io vado verso il mio armadietto. Dopo aver preso un raccoglitore ed un libro per la prossima lezione chiudo l'anta dell'armadio. Prima che me ne renda conto vengo sbattuta con violenza contro la struttura metallica. Ricevo dei colpi continui alla pancia e alle gambe. Apro gli occhi e vedo Jennifer. Mi tocco la tempia e vedo sangue.

Alex
Mi sono svegliato con Ellie al mio fianco e non ho potuto fare a meno di sorriderle. Lei ha ricambiato il sorriso e non ho visto nulla di più bello.Però, essendo un puttaniere consacrato, prima di subirmi due ore di matematica di prima mattina mi sono divertito un po' con una tipa. Poi ho visto Elizabeth che non sembrava molto tranquilla, ma forse mi sbaglio.
La Fernandes non la smette di spiegare per due ore intere e fortunatamente c'è la mia compagna di banco a tenermi sveglio. Dopo due ore infinite la campanella annuncia la fine della tortura. Vado verso il mio armadietto e prendo un quaderno per l'ora successiva. Poi si sentono dei rumori e tutti corrono in quella direzione.
Vedo Ellie stesa a terra, ricoperta di sangue sul viso mente Jennifer continua a colpirla.
Corro verso di loro e così fanno tutti i miei amici. Loro staccano Jennifer dalla mia piccolina , mentre io mi inginocchio accanto ad Ellie.
-Piccola resisti. Ci sono io ora.-dico mentre comunicano che sta per arrivare un'ambulanza.
-SMITH JENNIFER IN PRESIDENZA! ORA!-sbraita la preside
-Resisti-
-Alex...-sussurra
-Non ti stancare ora-dico mentre guardo i minuti scorrere.
-Devo dirti una cosa...-sussurra
-Ti ascolto-dico rivolgendo tutta la mia attenzione su di lei
-Tu mi piaci...-sussurra per poi chiudere gli occhi.
-Dove cazzo è l'ambulanza? !-chiedo disperato.
Prendo Elizabeth in braccio, la carico in macchina e sfreccio a tutta velocità verso l'ospedale.
-Anche tu mi piaci piccola . Resisti -dico mentre entro nel parcheggio dell'ospedale.
-UNA BARELLA! È URGENTE!- urlo aprendo lo sportello del passeggero. Arrivano subito dei medici che la portano dentro.
-Miller Elizabeth. 17 anni. Femmina. Possibile frattura di costole. Nessun rigonfiamento palpabile.-dice un'infermiera.
-Il taglio che ha sulla tempia non sembra profondo. Vai Elizabeth resisti- dice un medico.
Resisti, piccola, resisti. Ora che so che ti piaccio ho una speranza. Tu sei l'unica a capirmi. Sei l'unica a riuscirci. Sei l'unica persona di cui mi fido veramente, anche se non te lo dimostro. Io di te mi fido. Perché io a te ci tengo anche se mi comporto ogni singola ora da stronzo. Forse io mi sto innamorando di te. Forse no. Lo scoprirò uno di questi giorni.
-Dov'è mia sorella?!-chiede Chloe correndo verso di me-Dov'è?!-
-L'hanno presa i dottori. Tranquilla -dico abbracciandola.
-Chi è stato a farle questo?- chiede fredda.
-Jennifer Smith -
-Se la vedrà con me quell'oca! -dice stringendo i pugni.
-Faremo in modo che quella ragazza venga punita- dicono i nostri genitori .
Un dottore appare e chiede se siamo i parenti di Elizabeth.
-Ha una costola rotta e delle ferite superficiali. Alla tempia ha una ferita che abbiamo cucito con tre punti visto che era superficiale e non si vedrà neanche quando guarirà. La sua situazione è stabile. Ha bisogno di riposo .-
-Grazie dottore -diciamo
-Noi siamo obbligati a tornare a lavoro. Ci dispiace -dicono gli adulti.
-Chloe vai con loro. Ti chiamo quando si sveglia -dico.
-Mi chiami? -chiede e io annuisco.
Oh piccola per fortuna non hai nulla di grave. Stavo morendo per la preoccupazione visto che ora so che non ti sono indifferente. Non vedo l'ora che ti svegli così mi sorriderai come solo tu sai fare e mi farai battere il cuore. Esco dall'ospedale e vado da un fioraio.
-Una rosa per favore -chiedo al signore.
-Ecco una rosa bianca per la tua ragazza.-dice il vecchio sorridendomi. Porgo i soldi e me ne vado prima che mi dia il resto. La mia ragazza. Non suona male però è poco probabile.
La rosa è molto bella, di un bianco puro ed ha un profumo buonissimo. Il vento soffia e solo ora mi rendo conto che non ho neppure una felpa addosso.
Entro dentro la struttura ospedaliera e vado in sala d'attesa.
Sono qui che aspetto che ti svegli Ellie.

Elizabeth
Ho detto ad Alex che mi piace. Ce l'ho fatta. Anche se le circostanze non erano delle migliori per me ce l'ho fatta a dirglielo.
Di sottofondo ai miei pensieri c'è un rumore famigliare : macchinari medici. Cerco di aprire le palpebre che sono terribilmente pesanti ed incontro la faccia barbuta di un dottore.
-Ti sei svegliata in fretta Elizabeth -mi dice.
-Dov'è Alex?-chiedo.
-Te lo vado a chiamare.-dice sorridendo e uscendo dalla stanza. Due minuti dopo nella stanza entra Alex.
-Piccola...-dice sedendosi accanto al mio letto.-Per te- dice porgendomi una stupenda rosa bianca. Una lacrima mi riga il volto e lui si affretta ad asciugarla.
-Voglio vedere il tuo sorriso-
-Grazie mille Alex- e sorrido.
-Ellie....io ti piaccio veramente? -chiede insicuro.
-Sì. Io ti piaccio?-dico piano.
-Sì piccola ,mi piaci- dice guardandomi negli occhi.
Questi due occhi grigi che mi leggono dentro stanno diventando un po' troppo importanti per i miei gusti, però non mi dispiace per ora.
-Come fai a capirmi Alex?-
-E tu come fai a capirmi Elizabeth? Nessuno ci è riuscito con tanta facilità. -
-Non lo so Alex. Te l'ho detto: basta avere un punto in comune per capirsi.-
-E qual'è il nostro punto in comune?-chiede .
-Non so quale sia. Chloe? -
-La chiamo così l'avviso che ti sei svegliata -dice prendendo il telefono.
-Posso parlarle io?-chiedo ed Alex mi passa il suo IPhone.
-Pronto Alex. Hai novità? -chiede mia sorella.
-Sono io sorellina. Sto bene non ti preoccupare. -dico.
-Grazie al cielo! Mi hai fatta preoccupare molto.-
-Scusami tanto Chloe-
-Non importa. Ci sentiamo più tardi. -e chiude.
Sospiro e chiudo gli occhi.
-Stai bene? Chiamo il dottore?-chiede Alex.
-Ho un male atroce allo stomaco- mi lamento.
-Hai ricevuto molti colpi, hai una costola rotta e ti hanno messo i punti alla tempia -mi spiega
-Smith me la pagherà molto cara- dico stringendo gli occhi a fessura.
-Ora riposati che poi ti devono fare degli esami e devi essere riposata. -dice accarezzandomi una guancia e guardando le mie labbra. Voglio andare piano. Voglio vedere se mi sta dicendo il vero. Sorrido per impedire che mi baci, anche se non mi dispiacerebbe affatto.
-A dopo piccola mia.-sussurra
Piccola mia. Piccola mia.
Io sono la sua piccola. Sorrido come un ebete e mi addormento.

Lasciati Amare(#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora